Il presidente del Coni: "In Figc non ci sono gli strumenti per un commissariamento. Ventura scommessa persa. Ringrazio Buffon"
Dopo la disfatta azzurra e la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali del 2018, Giovanni Malagò ha parlato di "triste serata sportiva": "Siamo tutti quanti molto delusi e amareggiati. Ho sentito Tavecchio, gli ho chiesto che intenzioni avesse e mi ha detto che domani ci sarà questa riunione in Figc ma se fossi in lui mi dimetterei" ha detto il presidente del Coni. "Figc? Nn si può procedere a un commissariamento".
Malagò ha parlato anche del ct Ventura e delle sue possibili dimissioni, da più parti invocate: "Il problema non è solo Ventura e le sue dimissioni. Come sanno bene in Figc, mi sento di dire che l'inizio del suo progetto era legato a un'altra filiera di carattere tecnico che prevedeva un ruolo significativo di Lippi che poi non è più andato a buon fine. Probabilmente nell'impostazione del ruolo di Ventura, che poi è diventato responsabile di tutte le squadre nazionali, c'è stata una valutazione sbagliata. Purtroppo è stata una scommessa persa". Il futuro del ct, secondo Malagò, è segnato: "Di fatto sembra che il suo contratto sarebbe stato rinnovato solo esclusivamente in caso di qualificazione dell'Italia al Mondiale. Siamo a fine novembre e presumo che questo contratto ci sia ancora per qualche mese, la sostanza quindi cambia poco. Di fatto Ventura non ha il rinnovo. Che si dimetta oggi, o fra un mese cambia poco. Mi sembra che su Ventura gli elementi sono acclarati".
Si parla anche di un possibile commissariamento della Federazione: "Oggettivamente in Figc non ci sono gli strumenti procedurali per procedere" ha spiegato Malagò. "Un uomo di istituzioni deve ascoltare tutti ma anche ragionare con buonsenso con quelle che sono le norme. Il presidente del Coni può commissariare una federazione solo se non funziona la giustizia sportiva, i campionati o per gravi irregolarità amministrative. Ad oggi questi tre fatti non ci sono".
Tuttavia, il numero 1 del Coni ha spiegato: "C'è un altro discorso non scritto che riguarda invece la sfera delle competenze e responsabilità oggettive, che sono sotto gli occhi di tutti. Non succedeva dal 1958 che l'Italia non si qualificava a un Mondiale e va detto pure che allora ci andavano 16 squadre e invece oggi c'erano più possibilità. Ma soprattutto veniamo da tutto un periodo senza grandi risultati".
Malagò ha voluto citare il capitano, Gigi Buffon, che a San Siro ha giocato la sua ultima gara in maglia azzurra e ha perso definitivamente la possibilità di giocare il suo sesto Mondiale (stabilendo un record assoluto): "Vorrei ringraziare Buffon perché ieri ci ha messo la faccia. Il suo grido di dolore non era solo per il fatto di non essere il primo giocatore della storia a disputare sei mondiali, ma sentiva il peso della sconfitta per i giovani e per tutto il Paese. Con lui ringrazio tutta quella generazione di calciatori che ci hanno dato grandi soddisfazioni".
A proposito del settore giovanile: "Dall'Under 21 sono arrivati segnali importanti negli ultimi mesi, ma anche li' c'è stata la delusione della mancata qualificazione alle ultime due Olimpiadi. Ci sono stati investimenti, attenzione e interesse al mondo del calcio femminile, ma anche lì l'Italia manca da sempre a una grande manifestazione".
L'unica nota positiva sembra essere stata la risposta di San Siro, che fino all'ultimo istante ha provato a spingere gli Azzurri: "Complimenti alla città di Milano e a San Siro, io c'ero. Un tifo strepitoso, quando all'82' si sono messi a cantare l'inno d'Italia tutti in piedi. Che io ricordi non era mai successo, veramente una prova strepitosa di spingere, di dare la famosa carica dodicesimo uomo in campo. Milano ha strarisposto".
Della disfatta azzurra ha parlato anche l'ex numero 1 del Coni, Franco Carraro che ha analizzato innanzitutto il danno economico: "Grossomodo saranno 500-600 milioni. Bisogna vedere se parliamo di diretto o di indiretto. Se mette l'indiretto probabilmente invece supera il miliardo, anzi sicuramente supera il miliardo" ha detto a 24Mattino su Radio 24. "Tavecchio ha detto che si è preso 48 ore di tempo. Deve guardarsi allo specchio, deve valutare la situazione. Se lui pensa che ci siano le condizioni psicologiche e ambientali per farlo lui, deve rimanere" ha detto Carraro che ha invece dato un giudizio più netto sul ct Ventura: "Lui ha quella che si chiama la responsabilità oggettiva della politica sportiva: quando ti aspetti un risultato e fai il 10% meno va bene, quando fai l'80% meno mi sembra oggettivamente difficile".