Col sesto scudetto consecutivo in tasca e il pensiero fisso sulla finale di Champions, la Juve chiude il campionato nel migliore dei modi. Per Allegri il bottino stagionale in Serie A dice 29 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. Un dominio assoluto, praticamente mai in discussione. E al Dall'Ara va in scena l'ultimo atto di una sceneggiatura praticamante perfetta. Una rimonta che porta la firma di Kean, il futuro in casa Juve. Nel mirino bianconero del resto c'è uno storico Triplete e continuare a vincere è sicuramente la ricetta migliore per non perdere l'abitudine e tenere alta la tensione in vista del Real. Lo sa bene Allegri, che col Bologna vara un discreto turnover senza snaturare però meccanismi e modulo. Con la difesa rivista (debutto per Audero) e Sturaro al posto di Mandzukic, la Juve si presenta al Dall'Ara col solito 4-2-3-1. L'obiettivo è fare un buon allenamento, senza spendere troppe energie e rischiare giocatori in vista della Champions.
E così è. Con tanto di brivido nel finale. Con la testa a Cardiff e il corpo a Bologna, la Juve parte bene e prende in mano il pallino del gioco. Cuadrado e Sturaro aprono il campo, con Dybala che si piazza subito tra le linee per cercare il guizzo giusto. Ordinata e corta, la squadra di Donadoni sceglie di difendere bassa, lasciando campo ai bianconeri e serrando poi le linee al limite. A ritmi blandi, è la Juve a fare la partita. Dybala prova a sfondare con la tecnica, ma il muro rossoblù è compatto e non si passa. Così tocca a Higuain attaccare la profondità e inventare per i compagni. Intorno al quarto d'ora Dybala ha sul sinistro la palla buona per il vantaggio, ma sbaglia tutto. Da una parte la Juve manovra e attacca, dall'altra il Bologna si difende e riparte cercando la fisicità di Mbaye. Nelle fila rossoblù si fa notare anche Okwonkwo, gioiello grezzo di Donadoni, ma Barzagli e Banatia non si scompongono. Sturaro segna, ma è in fuorigioco e Mariani annulla. Poi Da Costa ferma senza difficoltà un destro debole del Pipita. In vista di Cardiff, la Juve gioca un po' in punta di piedi e il Bologna prova ad affacciarsi dalle parti di Audero, alla prima in Serie A. Al Dall'Ara però si gioca a sprazzi, con tanti errori, passaggi in orizzontale e poche verticalizzazioni. Higuain prova a rompere gli indugi dal limite, ma il suo destro esce di poco e il primo tempo si chiude senza gol e occasioni clamorose.
Nella ripresa Khedira ha subito la palla buona per segnare, ma non riesce a trovare la zampata giusta. Dybala prova a inventare qualcosa, ma il Bologna si copre bene e dopo sette minuti affonda il colpo con Taider, bravo a beffare Audero con un destro a giro che si infila a fil di palo. Un gol che sveglia la Juve dal suo torpore e avvia la girandola dei cambi. Allegri leva Marchisio e Khedira e getta nella mischia Mandzukic e Pjanic. Con più qualità e cattiveria in campo, i bianconeri guadagnano metri e attaccano a testa bassa, pressando il Bologna. Da Costa ferma il Pipita lanciato a rete, poi blocca un sinistro a giro di Dybala diretto all'incrocio dei pali. E' un assedio bianconero, che la "Joya" concretizza al 70' pareggiando i conti dopo l'ennesima parata di Da Costa su Higuain. Una rete che accende il match. Allegri fa entrare anche Kean e prova a piazzare il colpo del ko, il Bologna invece si chiude, appoggiandosi a Destro e cercando di sfruttare le ripartenze. Nel finale piovono occasioni. Viviani prova a sorprendere Audero su punizione, ma la palla finisce a lato di poco. Dall'altra parte invece ci provano Mandzukic, Sturaro e Pjanic, ma la mira è sbagliata. Così la rete che decide la gara arriva all'ultima occasione buona. Ci pensa Kean a risolvere tutto con un colpo di testa al 94'. E' il gol che chiude il campionato. Un segno del destino. La Juve del presente vede già il suo futuro. E nel frattempo continua a vincere. Un buon segno per Cardiff.