Il magnate mette in vendita il club: lo rilevò nel 2003 sull'orlo del fallimento
L'era Abramovich al Chelsea potrebbe essere ai titoli di coda. Stando a "Bloomberg", dopo 15 anni il magnate russo starebbe pensando di vendere il club e si sarebbe già rivolto alla Raine Group LLC di New York per cercare un acquirente. La richiesta del patron dei Blues, che rilevò la società nel 2003 sull'orlo del fallimento, si aggirerebbe intorno ai 3,3 miliardi di euro. Una cifra molto alta, considerato il valore di altri club più blasonati del Chelsea.
Numeri alla mano, in quindici anni il "giocattolo" di Roman Abramovich finora ha conquistato cinque Premier League, cinque FA Cup, due Community Shield, due League Cup, una Champions League e un'Europa League. Successi importanti, arrivati grazie all'acquisto di tanti top player e all'ingaggio di grandi allenatori del calibro di Mourinho, Ancelotti, Di Matteo, Benitez e Conte.
Investimenti che hanno reso il Chelsea uno dei club più importanti d'Europa e che ora, dopo l'arrivo di Sarri, il magnate russo sembra aver deciso di vendere al miglior offerente. Già, perché per passare la mano il patron russo chiede tanti soldi. I ben informati parlano di una richiesta di 3,3 miliardi di euro. Una cifra altissima se paragonata al valore di altri club con una storia e un palmares decisamente più ricco di quello dei Blues. Quasi fuori mercato, verrebbe da dire. O comunque molto al di sopra di qualsiasi valutazione commerciale e sportiva. Già in passato, del resto, Abramovich ha rifiutato un'offerta di 2,3 mld di sterline per il club e ora che ha deciso di lasciare vuol monetizzare il lavoro fatto per aver rivalutato la società, puntando molto in alto. A Stamford Bridge c'è il cartello vendesi, ma è roba proibitiva. Per pochi, pochissimi. Forse nessuno...