L'arbitro ha scritto una lettera all'Aia per comunicare la decisione
L'ultima immagine di Nicola Rizzoli ai mondiali sarà il triplice fischio della finale vinta dalla Germania contro l'Argentina al Maracanà. Tempio del calcio brasiliano ora in rovina. L'arbitro emiliano, che era tra i pre-selezionati, ha deciso infatti di rinunciare a Russia 2018. A dare la notizia è stato il presidente dell'Aia Marcello Nicchi. Nella lettera Rizzoli scrive: "Tutto ha un inizio e certamente tutto ha una fine, credo sia giusto lasciare ad altri la stessa possibilità".
Lascia spazio ad altri Rizzoli che l'anno prossimo continuerà comunque ad arbitrare in Serie A. E il favorito per rappresentare l'Italia dovrrebbe essere Gianluca Rocchi. La lettera era stata scritta venerdì scorso e la scelta - si fa notare in ambienti Aia - non ha legami con le vicende di campionato. Il presidente degli arbitri Nicchi era stato informato dell'intenzione di Rizzoli in precedenza, e dopo aver ricevuto la lettera ha deciso di renderla nota per sottolineare 'le elevate doti' di Rizzoli.
"Nicola Rizzoli è un modello per tanti giovani arbitri, che mi auguro possano prendere ad esempio la passione e la professionalità che ha sempre mostrato in campo". Il presidente federale Carlo Tavecchio ha commentato così la decisione dell'arbitro emiliano di rinunciare di partecipare alla selezione per i Mondiali in Russia del 2018. "Rizzoli - ha aggiunto - ha confermato nel corso di una carriera invidiabile il talento e le qualità della classe arbitrale italiana, rappresentando il nostro Paese nella finale di un Campionato del Mondo e contribuendo a scrivere negli ultimi anni alcune delle pagine più importanti della storia del calcio".
Anche il presidente dell'AIA Marcello Nicchi ha voluto ringraziare Rizzoli. "L'iniziativa concordata rispecchia le elevate doti, conosciute dall'intera Associazione, dalla Figc e dagli Organismi Internazionali, della persona e dell'arbitro, un vero uomo di sport che ha sempre lavorato e continuerà a farlo impegnandosi per la crescita della nostra Associazione e della cultura arbitrale".