Al Bernabeu Blancos in vantaggio con un rigore di Ronaldo, nella ripresa il gol qualificazione
Dopo dodici anni, la Juventus torna in finale di Champions League. La squadra di Allegri pareggia 1-1 con il Real Madrid al Bernabeu e, dopo il 2-1 dell'andata allo Stadium, centra la qualificazione. Ronaldo sblocca il match al 23' su rigore per un fallo ingenuo di Chiellini su Rodriguez, poi nella ripresa Morata pareggia i conti al 57' e porta i bianconeri in finale. Il sei giugno il big match col Barcellona.
L'avventura continua. La Juve esce a testa alta dal Bernabeu e prepara le valigie per Berlino. Un segno del destino, forse. Di sicuro una qualificazione meritata, conquistata con i denti e col carattere. Considerati i 180' col Real, infatti, i bianconeri vincono ai punti. Dopo la vittoria allo Stadium, la Vecchia Signora torna da Madrid non solo con un pareggio preziosissimo, ma anche con la convinzione di poteersela giocare con tutti. La banda di Allegri in questo momento è una macchina perfetta e col recupero di Pogba non è vietato sognare il colpaccio. D'accordo, Messi & Co sono marziani, ma in finale tutto può succedere. Anche il Real non sembrava alla portata per questa Juve. E invece... Dal doppio confronto con i Blancos, nelle fila bianconere non emergono infatti solo le giocate dei singoli (Tevez e Morata su tutti), ma anche la forza del gruppo. Un collettivo unito e affamato, che dopo aver annientato la concorrenza in patria ha deciso di oltrepassare i confini e creare scompiglio anche nell'Europa dei grandi. La Juve è matura per il grande salto. Per informazioni, chiedere ad Ancelotti, che non è riuscito ad arginare la voglia di riscatto bianconera e centrare la seconda finale di Champions consecutiva. Un passo falso che potrebbe sancire definitivamente la fine della sua avventura a Madrid.
Discorso diverso invece per Allegri, che arriva a Berlino carico e senza pressioni. La sua Juve rispetto a quella di Conte è meno aggressiva, ma gestisce meglio il match. In Italia e in Europa la differenza in questa stagione si è vista. Lo dicono il quarto scudetto di fila, la finale di Coppa Italia e quella di Champions League. Roba da Triplete. Col 4-3-1-2, Max gioca alla pari anche con le grandi e, quando serve, passa a tre dietro, facendo tesoro del passato. Un segno di intelligenza tattica e umana che paga.
Da Madrid, del resto, non era facile uscire indenni. E invece lui ci è riuscito. Con tanto di applausi. Nel "forno" del Bernabeu, il Real è subito caldo. La Juve però è ben messa in campo. Vidal è l'uomo chiave del match: in fase di posseso agisce dietro le punte, in fase di ripiego invece si schiaccia e aiuta Pirlo. L'atteggiamento dei bianconeri non è remissivo ed è subito partita vera. Da una parte Benzema semina il panico davanti a Buffon e al 5' spara alto, dall'altra la squadra di Allegri tiene palla e allarga il gioco soprattutto dalla parte di Lichtsteiner. Pirlo dirige il traffico e la Juve va in pressione. Per far male al Real bisogna attaccarlo e la Vecchia Signora tenta di giocare alla pari. CR7 prova a beffare Buffon su punizione, ma la palla è alta. Casillas invece ferma un sinistro velenoso di Vidal. Per venti minuti è un continuo Botta e risposta, poi il Real sale in cattedra. Buffon ferma un missile di Bale, poi Chiellini atterra Rodriguez in area e Ronaldo porta in vantaggio il Real dal dischetto. Stordita, la Juve prova a replicare subito, ma presta il fianco alle ripartenze dei Blancos, che vanno vicini al raddoppio ancora con CR7 e Benzema. I bianconeri faticano sulle marcature e i Galacticos fanno paura quando hanno spazio. Ma la Juve non molla e prova a riprendere coraggio. Morata al Bernabeu è di casa e si vede. I Blancos però si difendono con ordine e sui cambi di gioco sono micidiali con Ronaldo, Bale e Benzema, che non sembra fermo da un mese. Sul finire del primo tempo il Real è padrone del campo, ma Buffon tiene a galla la Juve.
Con Pirlo in serata no e Pogba a mezzo servizio, la squadra di Allegri non riesce a tener palla e a far respirare la squadra. E i Galacticos vanno a nozze. In campo aperto c'è solo l'imbarazzo della scelta per Ronaldo e compagni, ma il raddoppio non arriva e la squadra di Allegri alza il baricentro per accorciare il campo e pressare i portatori di palla. E la mossa funziona. Prima Marchisio prova a colpire dalla distanza e sfiora il palo, poi Morata approfitta di un colpo di testa in area di Pogba e gela il Bernabeu al 57' segnando di sinistro. Col pari passa la Juve e i Blancos attaccano a testa bassa. Si riaccende il match. Rodriguez spaventa Buffon, poi Marchisio fallisce il colpo del ko a tu per tu con Casillas. Saltano gli schemi e si gioca a viso aperto. Bale sbaglia di testa e Allegri puntella la difesa con Barzagli. Gli ultimi dieci minuti sono sofferenza pura per i tifosi bianconeri, che urlano a squarciagola l'Inno d'Italia. Entra anche Llorente per tenere palla e far passare i minuti, ma il Real è una furia. Nel finale c'è spazio ancora per un'occasione di Pogba, che si fa fermare da Casillas. Poi il triplice fischio e la festa bianconera. La Juve torna in finale di Champions. L'ultimo ostacolo si chiama Barcellona.
Morata 7,5: quattro gol nelle ultime sei presenze in Champions parlano chiaro. Insieme a Tevez è l'uomo in più della Juve europea. Il periodo del rodaggio bianconero è finito. Da perfetto ex, castiga il Real sia all'andata che al ritorno.
Vidal 7: il guerriero è tornato. Parte da trequartista e si muove bene tra le linee, finisce a centrocampo ringhiando su tutti i palloni. Tanta corsa, grinta e sempre pronto agli inserimenti.
Tevez 6: serata in sordina. Fa tanto lavoro sporco, si abbassa per prendere palla e creare spazio a Morata. E alla fine anche il suo lavoro paga.
Pirlo 5: sbaglia molto. Fisicamente non sembra al top, e la ripercussione sulla lucidità nelle giocate è evidente. Sbaglia molto e crea qualche difficoltà al reparto arretrato.
Pogba 6,5: considerato l'avversario e il lungo stop da cui arriva, la prestazione è importante. Da un suo stacco imperioso di testa nasce il gol del pari. In finale sarà al 100%. Barcellona avvertito.
Chiellini 5,5: insieme a Bonucci regge bene l'urto dei fenomeni blancos, ma il rigore su Isco è un'ingenuità per uno con la sua esperienza.
Ronaldo 5,5: segna, ma non brilla. Dal Pallone d'Oro ci si aspetta di più in una semifnale da dentro o fuori. Non riesce a fare la differenza.
Bale 5: prova simile all'andata. Tanta corsa, a vuoto, e pochi spunti. Prova a sorprendere Buffon con un missile dalla distanza, ma è troppo poco.
Benzema 6,5: nonostante la lunga assenza, è il migliore del tridente del Real. Si muove bene, fa la sponda e va vicino al gol. Poi cala e Ancelotti lo toglie