Obiettivo centrato. Al Karaiskakis la Juve vince e blinda gli ottavi di finale. Per Allegri è l'ottava volta di fila (quattro col Milan e quattro con la Juve). Un bel bottino per il tecnico bianconero, che dopo il colpo al San Paolo e il passaggio del turno in Champions si prepara ad affrontare l'ostacolo Inter nel migliore di modi sul piano dei risultati. Ad Atene va in scena una gara a due facce. Quando resta concentrata e spinge, la Juve ha un altro passo rispetto ai greci, ma i bianconeri giocano solo a sprazzi e tengono in partita gli avversari fino alla rete di Bernardeschi. Un piccolo peccato di presunzione per la banda di Allegri, che per continuare a inseguire il sogno di alzare la Coppa dovrà scrollarsi di dosso l'aria da primadonna e rivestire i panni del guerriero. D'ora in avanti, infatti, ogni errore potrebbe essere fatale per proseguire la corsa.
Senza Buffon, la Juve parte bene al Karaiskakis. Khedira e Matuidi si posizionano davanti alla difesa per rompere il gioco greco e avviare la manovra. Douglas Costa e Cuadrado invece vestono i panni degli incursori, lasciando a Dybala il compito di piazzarsi tra le linee per inventare. Prudente e corto, l'Olympiacos aggredisce i bianconeri solo nella sua metà campo e così gli uomini di Allegri hanno tempo e spazio per spingere sulle corsie esterne. Da una parte è Alex Sandro ad affondare, dall'altra tocca a De Sciglio. E proprio dalla parte dell'ex Milan arriva il primo pericolo per la porta di Proto, costretto subito a salvare il risultato su un sinistro velenoso di Dybala. A buon ritmo è la Juve a fare il match, con l'Olympiacos pronto ad approfittare degli errori in fase di impostazione dei bianconeri. Elabdellaoui testa i riflessi di Szczesny dal limite, poi gli uomini di Allegri riprendono in mano le operazioni, allargando la manovra. Dopo un quarto d'ora, ad illuminare la scena ci pensa Matuidi. Il francese pesca in profondità Alex Sandro, che mette in mezzo per il gol del vantaggio di Cuadrado, bravo a tagliare l'area e ad appoggiare in rete. E' il gol della sicurezza, che rompe l'equilibrio e indirizza la gara sui binari bianconeri. In mediana Matuidi e Khedira gestiscono bene il traffico, davanti invece Douglas Costa e Cuadrado gigioneggiano un po', mandando Allegri su tutte le furie. In controllo, i bianconeri scelgono il possesso per addormentare il match, con Dybala e Higuain che arretrano per cercare palla e fare spazio per gli inserimenti. La cattiveria però non è quella giusta e Szczesny è costretto agli straordinari su un colpo di testa ravvicinato di Djurdjevic dopo un erroraccio della Joya in mediana.
Nella ripresa il tema tattico del match cambia. L'Olympiacos patisce la velocità e la tecnica di Douglas Costa, Alex Sandro e Cuadrado nell'uno contro uno, ma l'atteggiamento superficiale dei bianconeri in fase di copertura dà coraggio ai greci. Matuidi prova a fare la voce grossa in mediana, ma è sulla corsia destra che la Juve soffre. Così sale in cattedra Szczesny, che prima ferma un cross di Pardo e poi dice no a Marin. Irritato, Allegri leva Dybala e fa entrare Pjanic per dare ordine e alzare la qualità delle giocate in mezzo al campo. Il copione però non cambia. La Juve va a intermittenza e l'Olympiacos prova a pareggiare sfruttando le amnesie bianconere. A dieci minuti dalla fine il palo e la traversa salvano Szczesny su una deviazione di Ben Nabouhane, poi c'è spazio solo per lo show di Bernardeschi. L'ex viola in cinque minuti tira due volte in porta. Il primo sinistro lo neutralizza Proto, il secondo invece il portiere dell'Olympiacos deve raccogliero nella sua rete. E' il gol che chiude il match. La Juve soffre, ma vola agli ottavi.