Analizzate le urine di giocatori presenti nella Champions 2008-13: risultati inquietanti
Il doping nel calcio è un argomento poco battuto, anche perché spesso le positività dei giocatori sono legate a scarse quantità di sostanze che non fanno rumore o a droghe come la cocaina. Eppure uno studio dell'Uefa mette in cattiva luce anche il mondo del pallone: nei campioni di urina del 7,7% dei calciatori che hanno partecipato alla Champions League dal 2008 al 2013, sono stati trovati valori di testosterone oltre il consentito.
L'Uefa ha sempre negato la diffusione di sostanze dopanti nel calcio professionistico, eppure questo studio (effettuato anonimamente sulle urine di più di 4.000 calciatori) potrebbe, almeno in parte, smentire questa convinzione. Nel periodo 2008-13, 879 calciatori che hanno partecipato a Champions, Europa League e due campionati europei hanno riportati alti valori di testosterone. Non solo, 68 analisi rivelavano il possibile uso di steroidi anabolizzanti.
L'Uefa, da parte sua, ha ovviamente spento il fuoco sul nascere: "I 12 laboratori che hanno analizzato le urine non hanno usato procedure comuni, rendendo i risultati non certi. Inoltre non è stato possibile fare una controanalisi come richiesto dalla Wada in casi di doping: per questo lo studio non presenta alcuna evidenza scientifica sulla potenziale diffusione di sostanze dopanti nel calcio". E poi ha promesso maggiore severità: "L'introduzione del passaporto biologico nel calcio sarebbe vantaggioso e da questa stagione l'Uefa ha comunque implementato la ricerca di steroidi negli oltre 2.000 test che facciamo ai calciatori ogni anno".