La Roma non sbaglia. Dopo la sconfitta con la Juve, per Spalletti dalla gara col Chievo arrivano solo buone notizie. I giallorossi tornano subito a vincere, restano in scia alla capolista e guadagnano terreno sul Napoli. All'Olimpico sono tredici vittorie di fila. Un bel bottino, segno evidente di una squadra solida e brillante, vogliosa di lottare fino alla fine e di restare aggrappata al sogno scudetto. Lo dicono i numeri e la sfida contro il Chievo conferma tutto, rimonta compresa. El Shaarawy è l'uomo partita. Un segnale importante che arriva proprio quando Salah ha già pronte le valigie per la Coppa d'Africa e quando davanti le opzioni sembravano essere sempre le solite. Conti alla mano, per Spalletti col Chievo arrivano tre punti pesanti, che chiudono un anno giocato a livelli altissimi. In attesa che la Juve recuperi il match salvato, la Roma riprende a correre.
Dopo il ko allo Stadium e orfano di Manolas, all'Olimpico Spalletti sceglie il 3-4-3 e rilancia Vermaelen dall'inizio, con Emerson e Bruno Peres esterni. In mezzo al campo De Rossi e Paredes non ci sono. In mediana spazio dunque a Strootman e Nainggolan, con El Shaarawy e Salah in appoggio a Dzeko. Per Maran invece uomini contati in difesa. Izco arretra sulla linea dei terzini, con Frey dirottato a sinistra. A centrocampo De Guzman e Rigoni fanno reparto con Radovanovic. In avanti solito modulo con Birsa dietro a Inglese e Meggiorini.
Con tanti uomini in mezzo al campo, i giallorossi prendono subito il comando del gioco, pressando alto e allargando le maglie dei veneti. In difficoltà, il Chievo si concentra sulla fase di non possesso, affidando le ripartenze al sinistro di Birsa. Ma è sempre la Roma a fare il match soprattutto sulla corsia sinistra. Dzeko ed El Shaarawy testano i riflessi di Sorrentino, poi tocca a Salah rendersi pericoloso. Al quarto d'ora si gioca ad una sola porta, col Chievo impegnato a chiudere tutti gli spazi e a raddoppiare le marcature. Emerson da una parte e Bruno Peres dall'altra provano a scardinare il fortino di Maran, ma i veneti quando ripartono sono velenosi. Imbeccato perfettamente da Birsa, al ventesimo De Guzman ha sul piede la palla per il vantaggio, ma calcia a lato di poco. Con gli spazi intasati, Nainggolan e Bruno Peres ci provano su punizione, ma prima Sorrentino è attento e poi la traversa salva il Chievo.
A ritmi bassi e con poco movimento davanti, la Roma non sfonda. Attento e cinico, il Chievo invece approfitta di un'indecisione di Bruno Peres per sbloccare la gara con De Guzman. Un gol che scuote i giallorossi. Tra lo scadere del primo tempo e l'inizio della ripresa poi sale in cattedra El Shaarawy. E il match cambia rotta. Il Faraone prima pareggia i conti con una punizione perfetta, poi regala a Dzeko la palla del vantaggio con un'azione insistita sulla sinistra. Sopra di un gol e in fiducia, gli uomini di Spalletti provano a chiudere il match alzando il baricentro, ma il Chievo non molla. Con Salah in ombra, i giallorossi manovrano bene fino al limite, ma poi sbattono contro Dainelli e Gamberini. In pressione, la Roma domina. Dzeko prima centra un palo di testa, poi spara a lato col piattone. Maran fa entrare Pellissier per il forcing finale, ma sono sempre i giallorossi ad attaccare la profondità. Lanciato dal solito El Shaarawy, Dzeko si fa stregare da Sorrentino, poi la Roma sceglie il possesso palla per addormentare la partita e chiude i conti con un rigore di Perotti nel recupero. Tre gol e tre punti pesanti, con la Juve sempre nel mirino.