Da compagni a rivali: "Ci siamo chiariti"
Da compagni di squadra a Perugia nel biennio 1995-1997 a rivali, passando per il periodo al Milan da giocatore-allenatore. Quello tra Rino Gattuso e Max Allegri è un rapporto speciale, fatto di alti e bassi. Domani saranno uno contro l'altro sulle panchine di Milan e Juve e la vigilia è piena di aneddoti. A raccontarli sono gli stessi protagonisti in conferenza stampa. Parte Ringhio che ricorda il primo periodo: "Lui è stato un mio ex compagno a Perugia. Io avevo 16 anni e lui era il mio capitano, mi ha sempre rispettato, mi ha sempre dato i premi, mi ha trattato come un giocatore vero, non l'ho mai dimenticato".
Poi la fase due a tinte rossonere nel 2010 quando Max diventò l'allenatore del Milan. Due anni burrascosi, fatti di molti "vaffa" in campo e non solo. Sono stati gli ultimi due anni da giocatori di Ringhio tra più bassi che alti. E tocca ad Allegri ricordare una litigata in un momento difficile: "Ricordo che prima dell'ultimo derby andai in camera sua, gli dissi che andava in tribuna e si imbufalì, fu un momento di sfogo". A fargli eco da Milanello Gattuso: "Lo ringrazio anche come allenatore. Venivo da un infortunio, per un anno e mezzo non ero me stesso, non ero il giocatore che ero prima, arrancavo. Max aveva ragione, ci siamo chiariti, gli ho chiesto scusa".
Tra i due, però, c'è sempre stato una grande rapporto di stima. Allegri gli fece anche la proposta di entrare nel suo staff nell'estate 2012: "Lui volle continuare a giocare, ma poi dopo tre mesi si fermò (a Sion, ndr).
Adesso è il tempo della prima sfida tra i due e si sprecano i complimenti. Max lo promuove: "Dobbiamo fargli i complimenti per il gioco e i risultati". Mentre Gattuso dice di aver ancora tanto da imparare: "Da due-tre anni a questa parte c'è un grandissimo rapporto, c'è grande amicizia e rispetto. Ho lasciato il Milan perché era finita un'epoca, gli invidio la bravura, quando vai a studiare la Juve non ci capisci nulla. Vuol dire avere grande conoscenza e grande staff. Ha grandi giocatori ma è migliorato tanto, è diventato un grandissimo allenatore".
Allo Stadium sarà una sfida speciale anche in panchina, due stili diversi a confronto. La calma di Max contro la grinta di Gattuso e magari scapperà anche qualche "vaffa" come i vecchi tempi, ma al triplice fischio finale l'abbraccio sarà vero e sincero.