Addio scudetto? Mai nessuno con soli 12 punti dopo dieci giornate ha vinto il titolo...
C'è poco da girarci intorno: lo scudetto 2015-2016 non è più un affare della Juventus. Lo dice la storia, perché da quando esiste la Serie A a girone unico nessuna squadra che si trovava a 12 punti alla decima giornata è poi riuscita a colmare il divario e laurearsi campione. Nello sport tutto è riscrivibile, ma questa sembra davvero un'impresa impossibile. Anche perché non si tratta di rimontare una sola avversaria, ma l'intero gruppo di pretendenti al titolo. A partire dalla ormai irraggiungibile Roma, fino a Napoli, Fiorentina e Inter. La brutta notizia per i bianconeri è che anche un posto nella prossima Champions League è davvero a rischio, proprio perché davanti ci sono addirittura dieci formazioni. Insomma, dopo anni di vacche grasse, si prospetta all'orizzonte una stagione davvero magra. Le parole di Allegri dopo il ko col Sassuolo e la decisione di portare tutti in ritiro verso un delicatissimo derby sono la conseguenza di un'estate vissuta troppo pericolosamente. Dalla preparazione fisica approssimativa, a un mercato che ha pensato troppo al futuro e poco al presente.
Ma la partita del Mapei Stadium ha detto altre due cose importanti per cercare di capire la crisi della Vecchia Signora. La prima è che senza i cosiddetti titolarissimi non si vince. Anzi, spesso si perde. Senza voler puntare il dito contro i singoli, non si può sottolineare come tutte le volte che Alex Sandro, finora oggetto misterioso del mercato estivo, abbia messo i piedi in campo da titolare, la Juve non abbia mai vinto: pari con Chievo e Frosinone e sconfitta col Sassuolo. Certo non è colpa del brasiliano, ma fossimo in Marotta, Evra non lo lasceremmo partire a fine stagione. Il vero problema, però, è a centrocampo. Con il terzetto Marchisio, Khedira e Pogba è tutto di un altro spessore (nessuna sconfitta, un pareggio e due vittorie), ma se mancano due dei tre, e finora l'azzurro e il tedesco hanno spesso guardato i compagni dalla tribuna, allora sono guai seri. I pur bravi Lemina, Sturaro, Padoin ed Hernanes non possono certo rimpiazzare giocatori del calibro di Pirlo o Vidal. Centra anche un po' di sfortuna (e finora la Juve ne ha avuta parecchia), ma a volte questa è solo una conseguenza di errori fatti a monte.
L'altro, serio, problema, sono le partenze ad handicap dei bianconeri. Come se la squadra entrasse in campo troppo convinta dei propri mezzi. E qui, forse, centra Allegri. Da quando è arrivato a Vinovo ha sempre profetizzato il suo credo del "bisogna migliorare tecnicamente". E a furia di voler migliorare questo aspetto, si è persa di vista la determinazione, la grinta, che era stata un marchio di fabbrica dell'era Conte. Impossibile chiedere a chi ha vinto quasi tuttto di avere la stessa fame, ma qui si parla di mancanza di concentrazione. Non è un caso se quello di Sansone è stato il quarto gol subito nella prima mezz'ora di gioco, quando lo scorso anno furono sei in tutta la stagione. Ed è la quinta volta su dieci che la Juve va in svantaggio, subendo gol al primo tiro nello specchio della porta. In precedenza era capitato con Udinese, Chievo, Frosinone e Bologna. Un campanello d'allarme che evidentemente non è stato ascoltato.
Nella storia della Serie A a girone unico, non è mai successo che una squadra a 12 punti alla decima giornata abbia poi vinto lo scudetto.
Nell’era dei tre punti a partita (dal 1994/95) la Juventus non aveva mai raccolto così pochi punti dopo 10 giornate.
La Juventus non perdeva almeno quattro delle prime 10 partite di campionato dalla stagione 1987/88.
Questa è la settima volta nella loro storia in Serie A che i bianconeri perdono quattro o più partite nelle prime dieci giornate.
Quarto gol subito dalla Juventus nella prima mezz'ora: in tutta la Serie A 2014/15 ne subì sei nella prima mezz’ora di gioco.
Questa è la quinta volta che la Juventus va in svantaggio su 10 partite di A: in tutta lo scorso campionato andò in svantaggio nove volte in totale.
Seconda espulsione in Serie A per Chiellini, la precedente otto anni fa: l’11 novembre 2007 contro il Parma, sempre con la maglia della Juventus.
Questa è la quinta volta quest'anno in Serie A che la Juventus subisce al primo tiro nello specchio (Udinese, Chievo, Frosinone, Bologna e Sassuolo).