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Juve, Dybala: "Basta paragoni con Messi: vorrei essere come lui solo per trofei vinti"

Il bianconero: "Siamo diversi, io ho la mia storia e lui la sua"

18 Set 2017 - 21:35

Il numero dieci sulla schiena e dieci gol già messi a segno in stagione. Un inizio strepitoso per Paulo Dybala che oggi, dopo la tripletta contro il Sassuolo, la seconda in pochi giorni, si è confessato a Jtv, la tv di casa Juventus. Soddisfazione a parte, l'occasione per il bianconero di ribadire un concetto espresso a caldo proprio al Mapei Stadium: "Basta paragoni con Messi, io e Leo siamo diversi. Ognuno ha la sua storia: vorrei essere come lui solo in fatto di trofei vinti!".

Paulo, sei già a dieci gol stagionali, quale ti è piaciuto di più?
"A me tutti, sono tutti importanti. La cosa fondamentale è che aiutino la squadra a vincere. Alcune reti sono state belle, altre meno. Ma sono tutte importanti".

Contro il Sassuolo altri tre, uno più bello dell'altro...

"Mi alleno tutti i giorni della settimana per avere la chance di fare gol come ieri, io e Pjanic ci alleniamo sulle punizioni e siamo obbligati a segnare altrimenti vince l'altro. Per ora sto vincendo io, ma non devo fermarmi perché altrimenti (sorride, ndr) vince lui".

Il secondo gol realizzato è stato davvero bello. Come ce lo spieghi?
"Secondo me è stato tra i più belli, non faccio spesso questi gol. Non avevo troppo tempo e spazio per decidere cosa fare, ho rubato il tempo al portiere. E' rimasto sorpreso, non si aspettava quella rete".

E' stata la seconda tripletta in pochi giorni. Hai portato il pallone a casa, ma dove li metti?

"Li lascio a casa, sul divano (ride, ndr). Mi piace tenerli vicino. Se non li ha presi mia mamma, sono ancora lì".

E' sempre vivo il paragone con Messi, che ha realizzato ben 38 triplette in carriera?
"No, come ho detto ieri Messi ha la sua storia. Ha i suoi palloni, io i miei e penso a me. Penso alle mie partite, siamo due calciatori diversi. Lui ha vinto tanto, spero di farlo anche io".

Quando sei uscito dal campo, tutto il Mapei Stadium ti ha applaudito. Questo è un segno che stai diventando un 'calciatore di tutti'.

"Mi fa piacere, la gente apprezza il mio gioco. Io provo a dare sempre il massimo, per rispetto dei miei compagni ma anche degli avversari. La gente mi apprezza anche per questo".

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