Insulti e pioggia di fischi per il capitano del Milan: "Ho deciso di esultare perché mi hanno accolto malissimo"
Era atteso e non si è smentito: Leonardo Bonucci ha fatto il suo ritorno per la prima volta allo Stadium, affrontando la Juve e i suoi ex tifosi e si è subito preso una soddisfazione enorme, nonostante la sconfitta finale. Accolto da fischi e insulti di ogni genere, con boati ad ogni tocco del pallone, l'attuale capitano del Milan ha segnato al 28' del primo tempo la rete del momentaneo 1-1, di testa. Dopo il gol, esultanza sfrenata in barba alle vecchie amicizie: classico gesto dello "sciacquatevi la bocca", marchio di fabbrica del giocatore, per poi correre - dopo l'abbraccio dei compagni - e lanciarsi sul prato dello Stadium in una scivolata sulle ginocchia.
Prima del match, ai microfoni di Premium, Bonucci aveva glissato: "Se segno esulto? Vedremo". La giornata allo Stadium di Bonucci era iniziata poco dopo le 19, con l'ingresso in campo per le ricognizione sul terreno di gioco. Da subito grandi fischi, cori di scherno e insulti. Bonucci non calcava il prato dello Stadium dal giorno della festa scudetto della Juventus il 21 maggio 2017. Dopo la ricognizione e il ritorno nella pancia dello stadio, Bonucci - per scherzare e stemperare la tensione - aveva scherzato, facendo finta di imboccare la strada per lo spogliatoio della Juventus.
Al termine del match, ai microfoni di Premium Sport, Bonucci ha spiegato i motivi della sua esultanza. "Avete sentito tutti in che maniera sono stato accolto: prima della partita ero dubbioso se esultare o meno, alla fine ho deciso di farlo. Per la Juventus ho sempre dato il massimo, poi ognuno è libero di credere quello che vuole: un po’ ci sono rimasto male, perché nella vita le strade si possono dividere, succede anche per i matrimoni, ma deve sempre rimanere un minimo di rispetto. Io e la Juventus siamo diventati vincenti assieme e ora la partita contro il Real la guarderò da tifoso italiano, perché ho comunque la Juventus nel cuore".
Poi sulla partita: "I bianconeri sono una squadra di campioni e per batterla devi fare la partita perfetta, perché sbagliano davvero pochissimo e ti puniscono al primo errore. Peccato, perché la prestazione è stata buona, ma evidentemente dovremo alzare l’asticella. Soprattutto siamo un po’ carenti dal punto di vista fisico, che poi è l’aspetto che ti fa competere con le squadre più attrezzate in Europa, tra cui la Juventus: da questo punto di vista dobbiamo crescere molto. Addio Champions? Abbiamo l’obbligo di crederci, finché la matematica non ci condannerà: ora dobbiamo subito concentrarci sul derby di mercoledì, dovremo vincere.”