Il presidente del Toro in scia a una lettera dei tifosi granata: "Agnelli e D'Angelo fuori dallo stadio al prossimo derby"
Urbano Cairo, dopo l'inchiesta di Report che ha riportato a galla gli striscioni sulla strage di Superga esposti dalla curva Sud allo Stadium nel derby del 2014, vuole un gesto forte ai cugini: "Juventus e presidente Agnelli chiedano scusa alle famiglie della vittime e a tutti i tifosi del Torino". La richiesta segue una lettera di un gruppo di tifosi granata: "Agnelli e D'Angelo (il security manager, ndr) fuori dallo stadio al prossimo derby".
"Non sono un giudice, ma c’è un sentimento comune da parte di tutto il popolo granata che si sente offeso dall’ipotesi che possano esserci state connivenze con quell’episodio terribile e disumano. Quegli striscioni sono ignobili e non c’entrano nulla con il mondo dello sport, non possono entrare in nessun posto, non solo in uno stadio" le parole di Cairo alla Gazzetta dello Sport anche se c'è da tenere in conto ciò che ha detto proprio oggi Agnelli durante l'Assemblea degli azionisti della Juventus: "Alessandro D'Angelo non ha favorito l'ingresso di striscioni canaglia su Superga, come già li avevo definiti".
Il riferimento all'ingresso allo stadio porta alla lettera scritta da un gruppo di tifosi granata sul forum "Sempre Forza Toro": "Egregio Presidente Cairo, dal prossimo derby in casa che si disputerà in data 15.12.2018, sarebbe non solo opportuno, bensì doveroso, che il Grande Torino non ospitasse il presidente e l'addetto alla sicurezza della società che ha direttamente contribuito ad infangare la memoria della Squadra della quale l'impianto di corso Sebastopoli porta il nome. In quanto tifosi del Toro, riteniamo che sarebbe un atto dovuto, da parte della dirigenza dell'altra squadra cittadina, astenersi dal presenziare, da ora in poi, ai derby disputati in casa dei granata. Altresì, doverosa ed improcrastinabile è una presa di posizione ufficiale da parte della Società Torino FC sulla questione, che non può certo essere fatta passare sotto silenzio in nome di rapporti di "buon vicinato" che, a questo punto, risulterebbero nei fatti solo unilaterali. La risposta del Torino FC, che si sta facendo attendere oltremodo, dovrà necessariamente essere improntata ad una esortazione, per la dirigenza resasi responsabile del misfatto, a non varcare la soglia del Grande Torino in occasione del derby. Questo anche a costo di contraccambiare la cortesia al ritorno".