All'Olimpico i biancocelesti dominano: a segno Milinkovic, De Vrij e due volte Immobile
La Roma chiama, la Lazio risponde. All'Olimpico la squadra di Inzaghi batte 4-0 la Samp e resta appaiata ai giallorossi nella zona Champions. Prova di forza per i bianconcelesti, che sovrastano fisicamente e tecnicamente i blucerchiati. Milinkovic Savic rompe gli indugi di testa al 32', poi De Vrij raddoppia al 43'. Nella ripresa la Samp prova a reagire, ma Immobile chiude i conti con una doppietta (85' e 88').
Bottino pieno. All'Olimpico la Lazio porta a casa tre punti pesantissimi per la zona Champions, rimanendo aggrappata alla Roma e tenendo ancora dietro l'Inter. Merito di un allenatore capace e determinato e di un gruppo zeppo di talenti. Con la Samp, infatti, la differenza la fa non solo il divario tecnico e organizzativo, ma anche lo strapotere fisico. Soprattuto in difesa e a centrocampo, dove Milinkovic e De Vrij non lasciano spazio ai blucerchiati, facendosi valere anche in zona gol. Un verdetto severo, ma giusto per Giampaolo, che torna da Roma con la consapevolezza di aver fatto il possibile contro una squadra nettamente superiore. Una gara a senso unico.
Senza Luis Alberto, la Lazio la mette subito sul palleggio stretto, pressando i portatori della Samp e aggredendo alto. Parolo, Leiva e Milinkovic ingabbiano Ramirez, liberando Lulic e Marusic sugli esterni. I blucerchiati però non si lasciano intimidire, affidandosi alle qualità di Praet e all'equilibrio tattico di Torreira, bravo a interrompere la manovra biancoceleste e a impostare. Senza fretta, la Lazio prova ad alzare il pressing, ma il palleggio blucerchiato è buono e gli uomini di Giampaolo riescono a uscire dalla morsa della Lazio senza difficoltà. Da una parte Zapata fa a sportellate con De Vrij, dall'altra Felipe Anderson prova invece a fare la differenza con i suoi guizzi. Dopo venti minuti di gioco, Parolo alza bandiera bianca e Inzaghi fa entrare Lukaku. Un cambio che modifica il peso dei bianconcesti sugli esterni e costringe la Samp ad arretrare. Leiva fallisce il vantaggio di testa, poi Barreto impegna Strakosha dal limite. Fino alla mezz'ora regna l'equilbrio, poi sale in cattedra Milinkovic-Savic, che prima giganteggia in difesa e a centrocampo e poi sblocca il match di testa, approfittando di una dormita di Strinic. In vantaggio, la Lazio prova subito a piazzare il colpo del ko, ma prima Ferrari blocca il sinistro a botta sicura di Leiva, poi Viviano dice no a Felipe Anderson e Immobile. In pressione, gli uomini di Inzaghi accelerano e dominano. E la Samp va sotto di nuovo. A raddoppiare i conti al 43' ci pensa De Vrij, ancora di testa su uno sbadato Strinic.
La ripresa si apre ancora con la Lazio in avanti e Viviano protagonista. In controllo, la squadra di Inzaghi allenta un po' la presa e la Samp prova a reagire, manovrando con più ordine e velocità. Zapata attacca De Vrij alle spalle, ma sbaglia la mira. Poi ci prova Kownacki, entrato al posto di uno spento Caprari. Giampaolo butta nella mischia anche Quagliarella e i blucerchiati alzano il baricentro, ma la Lazio è ancora pericolosa su un colpo di testa di Caceres. Complice il caldo, gli ultimi venti minuti sono buoni solo per le statistiche. La Lazio abbassa il ritmo e si affida al possesso palla per controllare il match. Caceres sfiora il tris sugli sviluppi di un corner, poi tocca a Immobile mettere la parola fine alla gara, firmando una doppietta nel finale. Questa Lazio è da Champions. Lo dice la classifica, ma soprattutto il campo. Roma e Inter avvertite.