Il proprietario della Wahaha Group: "Se mai dovessimo entrare nel calcio, lo faremmo in Cina"
Niente di vero, parola di Zong Qinghou. Il proprietario della Wahaha Group, la più grande azienda di bevande cinese, non ha intenzione di acquistare il Milan. "Pura finzione - ha scritto sul suo profilo sul social network Sina Weibo -. Non c'è stato alcun contatto col Milan e non abbiamo intenzione di entrare nel calcio. Nel caso prenderemmo un club cinese". Ma le voci circolano insistenti: la vendita del 75% del Milan ai cinesi sarebbe cosa fatta.
Anche la strada verso Pechino sembra dunque sbarrata per i rossoneri attorno ai quali si sta scatenando ormai da tempo la corsa al nome del socio di minoranza a cui il presidente Berlusconi vorrebbe cedere il 30% del club per circa 250 milioni di euro. Prima di Zong, che sul social network cinese ha smentito con veemenza l'interesse nell'entrare nel mondo del calcio, in particolar modo in Italia, era stata la volta di Mr Pink, di una cordata libanese e del gruppo americano Madison Square Garden. Tutti nomi accostati al Milan e accomunati dal nulla di fatto finale. Ma, nonostante le smentite, le voci della vendita continuano a susseguirsi. Secondo l'ultima indiscrezione di Askanews, la cessione del 75% del Milan ai cinesi sarebbe cosa fatta. Secondo quanto riportato dall'Ansa, fonti vicine a Berlusconi ribadiscono che non esiste alcuna trattativa in merito. L'ipotesi messa periodicamente in circolazione, spiegano le stesse fonti, è priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro. Le fonti vicine a Berlusconi ci tengono inoltre a sottolineare che non è mai stata fatta una reale valutazione circa il valore della societa' calcistica. Secondo quanto riportato dall'Ansa, in serata un uomo d'affari asiatico ha lasciato la residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore, a bordo di una fuoriserie nera, seduto sul lato del passeggero e impegnato a scrivere sul suo smartphone. Avrebbe una certa somiglianza con Richard Lee, uomo d'affari di Hong Kong con molti interessi in Cina che a ottobre è stato ospite di Berlusconi a San Siro.
In gioco c'è anche il magnate thailandese Bee Taechaubol, atteso a Milano dopo le festività pasquali per parlare con la dirigenza rossonera. Sullo sfondo poi c'è Wanda Group, spalleggiata da Infront, ma interessati solo al progetto del nuovo stadio rossonero.