Contro un avversario modesto, i nuovi acquisti hanno divertito San Siro. Montolivo ritrova il feeling con i suoi tifosi
Una serata così i tifosi del Milan la aspettavano da anni. Passi l'avversario più che modesto come lo Shkendija, ma i 40mila di San Siro hanno vissuto novanta minuti divertenti, emozionanti come la riapertura della porta d'Europa dopo una lunga assenza. Nella serata amarcord dell'addio di Van Basten ha brillato il nuovo numero 9, Andrè Silva, capace di infiammare il pubblico con la doppietta. Kessié e un ritrovato Montolivo hanno fatto il resto.
La fotografia della serata milanista però paradossalmente sta in un gol sbagliato, quello di Cutrone al 92' con la rovesciata fuori di pochissimo che sarebbe valsa il settimo gol e la standing ovation tanto per l'attaccante quanto per l'ennesima giocata riuscita e ottima della partita di Montolivo. Un'azione ben orchestrata e sfumata per questione di centimetri, provata e sfiorata a tempo scaduto con sei gol già in archivio e quindi, non necessaria ai fini del risultato. Ma voluta, cercata, provata per divertirsi e divertire. Che è poi la vera missione stagionale e che in parte sta già avvenendo: ritrovare il feeling con se stessi e con i tifosi per continuare ad alimentare una ritrovata passione che si è riversata a San Siro in una calda notte di agosto.
Prima al Milan di Montella era riuscito praticamente tutto, contro un avversario da partitella del giovedì che ha permesso alla squadra di non sforzarsi fuorigiri in vista del delicato esordio in campionato a Crotone, ma che ha fornito indicazioni utili non solo dal punto di vista tattico. Se i riflettori di stadio e non solo erano tutti sulla prova da capitano, la prima da titolare a San Siro, di Leonardo Bonucci, il discorso prepartita ha acceso la luce anche sulle prestazioni di pedine fondamentali dello scacchiere rossonero. Innanzitutto André Silva, chiamato a riscattare la storia recente del numero 9 di rossonero vestito e mettere a tacere i primi mugugni estivi. Detto, fatto. Due gol in meno di mezz'ora e solo tre palloni toccati per convertirne uno in rete. Una prova di sostanza, con ampi di margini di crescita come sottolineato dallo stesso Montella. Ancora un po' fragile nei contrasti e nella protezione di palla - per intenderci, ecco perché Montella desidererebbe avere Kalinic davanti - nella ripresa ha sfiorato più volte la prima tripletta colpendo un palo e chiamando il portiere avversario al miracolo sul colpo di tacco in area. Segnali positivi, comunque.
Una conferma, invece, la prova in mezzo al campo di Franck Kessié. Un dominatore su tutti i palloni, capace di infiammare lo stadio con i suoi recuperi e la sua grinta come non si vedeva dai tempi d'oro di Gattuso, ma con una qualità offensiva di tutto rispetto. Non a caso le prime occasioni della partita sono state le sue, il feeling con Suso ha spaccato la gara sulla fascia destra con l'aiuto del già compagno di squadra all'Atalanta Andrea Conti, un motorino meno perpetuo rispetto agli schemi di Gasperini ma solo per questioni tattiche. Sulla destra Montella può avere le prime certezze.
Infine la sfida contro lo Shkendija ha riconsegnato a San Siro e ai tifosi milanisti un Riccardo Montolivo d'annata. L'ex capitano rossonero, nella prima partita ufficiale privato della fascia, ha sfoderato una prestazione praticamente perfetta e sublimata dalla prima doppietta in rossonero. Un centinaio di palloni giocati con solo 4 errori di tocco e i fischi degli ultimi mesi prima dell'infortunio della scorsa stagione trasformati in applausi convinti. Chissà, per Montella potrebbe diventare un bellissimo dilemma da piazzare davanti alla difesa da alternare con Biglia.