Il presidente cinese vuole scatenare un'asta tra l'italoamericano e la famiglia Ricketts. E con l'Uefa sono guai...
Dalla quasi fumata bianca al dietrofront incredibile di Yonghong Li, che a questo punto non si capisce a che gioco stia giocando. Succede tutto nel giro di sette ore. Ma andiamo con ordine. Nel pomeriggio italiano (mattina a New York) il presidente cinese aveva deciso di accettare l'offerta di Rocco Commisso, l'italoamericano proprietario dei New York Cosmos. Rappresentato dalla banca d'affari Goldman Sachs, Commisso aveva convinto l'attuale presidente del Milan lasciandogli il 20% delle quote del club, che avrebbe permesso a Yonghong Li di rientrare in futuro dell'investimento fatto.
Tutto sembrava andare verso questa direzione per la felicità anche dell'Uefa. Perché se oggi comunque fosse arrivata la stangata con l'esclusione dall'Europa League e una multa (inizialmente non elevata per non gravare troppo sulla nuova proprietà), vero è che tutto sarebbe potuto essere ribaltato al Tas di Losanna. Proprio grazie all'ingresso in società di un nuovo azionista di maggioranza. Importante per garantire quella continuità aziendale tanto contestata dal massimo organismo continentale nel no al voluntary agreement (15 dicembre 2017) e al settlement agreement (22 maggio 2018).
Invece, tutto è cambiato nella tarda serata italiana (pomeriggio a New York). Yonghong Li avrebbe trovato i 32 milioni di euro da ridare a Elliott il 6 luglio. Una mossa inaspettata. Sembra proprio che il presidente rossonero stia giocando su più tavoli e questo non fa bene al futuro immediato del Milan. Perché non vendere subito il club e impedire che il fondo statunitese possa diventare il nuovo proprietario dei rossoneri, rischia o di rimandare tutto a ottobre (entro il 13 Yonghong Li deve ridare i 303 milioni di euro più interessi a Elliott) o cercare di scatenare un'asta tra Commisso - che ora, chi lo conosce bene, lo dipinge irritato (ed è di sicuro un eufemismo) - e la famiglia Ricketts (spinta da Morgan Stanley). Il tutto a poche ore dalla sentenza dell'Uefa, che ora non vuole più aspettare ed è stanca anche dalle ultime mosse strategiche del misterioso cinese.
L'esclusione dall'Europa League è certa (si va verso un anno, ma se ne rischiano due) più una multa che a questo punto può ancora essere di 30 milioni di euro (non tutti, però, da pagare subito). Se resta questo scenario, ossia che tarda ad arrivare l'ingresso di un nuovo socio o di un nuovo proprietario, diventa impossibile ribaltare tutto al Tas di Losanna. Non diventa difficile. Ma ripetiamo: sarà impossibile. A Yonghong Li il compito di non giocare troppo con il futuro del Milan.