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Montella, messaggio a Donnarumma

Il tecnico a Premium Sport non si sbilancia su Keita: "E' molto interessante, ma ogni volta che parliamo di un giocatore si alza il suo valore..."

23 Mag 2017 - 09:40

Dopo aver conquistato la qualificazione all'Europa League, per il Milan è tempo di pensare alla prossima stagione e al mercato, a partire dal rinnovo di Donnarumma: "La società sta facendo degli sforzi enormi per riconoscere le sue grandi qualità - dice Montella a Premium Sport -. Gli voglio bene come a un figlio, ma ora deve fare una scelta e capire cosa vuole fare da grande. Ma con la massima serenità perché il club sta facendo di tutto per tenerlo".

Per quanto riguarda i rinforzi, negli ultimi giorni si parla molto di Keita della Lazio: "Ci sono tanti Keita bravi nel mondo. Quello della Lazio è un giocatore molto interessante ma ogni volta che parliamo di un giocatore si alza il suo valore, poi con Lotito ancora di più. Chi sarà il prossimo numero 9 tra Keita, Kalinic e Morata? Forse nessuno dei tre. La maglia numero 9 è di Lapadula e per il momento se la tiene lui. Quando giocavo e arrivava un attaccante forte che voleva il 9 non gliel'ho dato".

Intanto è già stato preso Musacchio: "E’ un giocatore che ha il gradimento da tutte le parti". Difficile invece la permanenza di Deulofeu, che con ogni probabilità verrà riscattato dal Barcellona: "Ci ha dato tanto e ha avuto un grande impatto. Non è un giocatore del Milan quindi il suo destino non lo decidiamo noi ma io penso che tutti i giocatori sono sostituibili, così come gli allenatori".

"E' stata una stagione piena di difficoltà, la squadra si rialzata dopo qualche caduta ma è stata un’annata positiva. Abbiamo raggiunto l’obiettivo di tornare in Europa e siamo riusciti a strappare un trofeo a questa Juventus invincibile. Devo dire grazie a questi ragazzi che mi hanno dato grandissima disponibilità e meritano molto rispetto. Cosa manca a questa squadra per tornare in Champions? Sono molto contento di come si sta muovendo la società che è molto attiva e concreta. Scalare posizioni in classifica sarà difficile, le prime tre squadre sono molto distanti dalle altre e anche l’Inter ha giocatori fortissimi. Ci sarà bisogno di pazienza, programmazione e un pizzico di fortuna. Il nostro obiettivo però deve essere quello di tornare in Champions perché lo dobbiamo al Milan, ai suoi tifosi e anche la nuova società deve avere questa ambizione".

"Il mio preferito tra i primi sei attaccanti della classifica marcatori? Dico Mertens. Morata? Quando un allenatore parla di un giocatore il suo valore si alza ancora di più. Già mi sembra sia molto caro. Stupito dalla stagione della Juve? No, perché la Juve è una squadra fortissima con un allenatore molto equilibrato. Ha giocatori che si sono adattati a tutti i ruoli, ha una difesa fortissima e un’ossatura importante. Allegri per noi mister è un punto di riferimento perché trasmette grande serenità a tutto l’ambiente. Ci sta che abbiano fatto una stagione del genere. Il punto debole dei bianconeri? Non ce l’hanno. Non bisogna partire battuti perché se no non puoi farcela. Principalmente serve scendere in campo con la convinzione di poter fare male a una squadra fortissima. Prima del closing ho detto che non sapevo della volontà della nuova proprietà di tenermi? No, siccome trapelava che ero molto gradito alla nuova proprietà ho solo detto che avrei voluto sentirmelo dire di persona. E infatti quando ci siamo incontrati mi hanno mostrato tutta la loro stima. Promesse di grandi acquisti? Più che promesse mi hanno illustrato un progetto tecnico e economico importante: ma io comunque al di là di tutto sono orgoglioso di allenare il Milan. Milan su Keita? Ci sono tanti bravi Keita nel mondo, non solo quello della Lazio. Totti chiuderà al sua carriera contro il Genoa? Non lo so come finirà. Se ha ancora voglia di continuare, se si diverte ancora può proseguire. Secondo me ha avuto il grande momento l’anno scorso col Torino in quei cinque minuti in cui ha fatto una cosa memorabile, ribaltando la partita. Quello poteva essere il giusto momento per chiuderla ma se ha voglia di continuare è giusto che lo faccia. Lo striscione dei tifosi della Lazio per Totti? E’ stato un bel gesto. Credo che la riconoscenza a un campione rivale e anche gli sfottò siano l’essenza del calcio. Sono stati molto bravi i tifosi della Lazio, complimenti. Le dichiarazioni di Cassano che ha definito il Milan ‘una squadra di scappati di casa’? Antonio è un amico, non ha filtri e a volte usa espressioni un po’ colorite"

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