Il 21 luglio, alle ore 9, convocata l'assemblea dei soci: Paolo Scaroni potrebbe essere il nuovo presidente rossonero
I quattro membri cinesi del Cda del Milan - Yonghong Li, Han Li, Renshuo Xu e Bo Lu - non erano presenti oggi in via Aldo Rossi ed è per questo che quindi il consiglio d'amministrazione del club non si è tenuto per assenza del quorum ed è sempre per questo che sono stati i sindaci a convocare l'assemblea dei soci del 21 luglio (alle ore 9). All'ordine del giorno ci sarà la nomina del nuovo Cda del Milan. Secondo alcune indiscrezioni, oltre a Rocco Sabelli (ex ad di Alitalia) e Giorgio Furlani, potrebbe esserci anche Frank Tuil, Senior Portfolio Manager di Elliott, come nuovo membro del Cda. "Il consiglio si è riunito ma in assenza dei consiglieri cinesi non si è formato il quorum costitutivo. Quindi la riunione non era validamente costituita. A quel punto, l'assemblea è stata convocata dal presidente del collegio sindacale", le parole di Franco Carlo Papa, presidente del collegio sindacale. Da segnalare che alla sua prima riunione, il Cda nominerà il nuovo presidente, che potrebbe essere Paolo Scaroni: "Sarebbe opportuno - ha spiegato Cappelli - che il nuovo Cda si riunisse immediatamente dopo l'assemblea per poter ridare i poteri e tutto quello che è necessario. Scaroni presidente? Non lo so".
La società, ma probabilmente non nell'immediato, potrebbe poi aprire a nuovi soci. Si è parlato in questo senso di Riccardo Silva, uomo legato al Milan e molto vicino a Paul Singer. Silva potrebbe acquisire una quota tra il 5 e il 20% delle azioni e aiutare il numero uno di Elliott nella gestione del club. Club che, in tempi più o meno rapidi, passerà anche per una rivoluzione a livello sportivo e di management.
Il futuro di Marco Fassone, per quanto siano state fatte trapelare notizie rassicuranti dell'incontro a Londra, avvenuto ieri, tra l'attuale ad e i vertici dell'hedge fund, sembra abbastanza segnato. Difficile che Fassone venga sostituito subito - a meno di sorprendenti e non prevedibili dimissioni -, altrettanto difficile che Mirabelli si faccia da parte. In ogni caso la loro sopravvivenza al Milan dovrebbe essere a tempo. La presenza di Fassone a Losanna per il dibattimento al Tas è quasi scontata come scontato è che a Mirabelli sia affidato il mercato dei rossoneri. Su entrambi, da giorni, si allunga l'ombra dei possibili sostituti.
Umberto Gandini, nonostante qualche notizia controversa, resta un nome forte. Un suo ritorno al Milan non può essere dato per certo, ma le possibilità che questo passaggio di consegne con Fassone avvenga ci sono e vanno sempre tenute in debita considerazione. Per il ruolo di ds salgono le quotazioni di Giuntoli, già accostato al Milan mesi fa quando la posizione di Mirabelli sembrava almeno precaria. Giuntoli ha un contratto con il Napoli ma ha recentemente rifiutato la proposta di rinnovo di De Laurentiis. Un segnale, forse, della voglia del ds azzurro di tuffarsi in una nuova avventura. Paolo Maldini, che sembrava vicino a un rientro in società, avrebbe invece deciso un'altra volta di passare la mano. Il ruolo proposto, e non gradito all'ex capitano, era quello di direttore dell'area tecnica. Anche Demetrio Albertini potrebbe far parte della nuova dirigenza con una posizione di rilievo. Nome dell'ultima ora è quello di Leonardo. Per il brasiliano sarebbe un ritorno dopo aver giocato, ricoperto il ruolo di dirigente e aver allenato i rossoneri.
Va infine ribadito che l'impegno di Elliott sarà almeno di un anno. La decisione del fondo di non cedere la maggioranza - in ballo c'è la questione dei soldi che Yonghong Li può pretendere in caso di vendita del club entro 12 mesi - ha fatto arrabbiare Rocco Commisso, la cui offerta è stata al momento congelata. Stephen Ross, legatissimo ai Singer, e la famiglia Ricketts restano in questo momento potenziali e più credibili acquirenti. Ma se ne riparlerà tra qualche mese. Dopo che, come nelle dichiarate intenzioni, Elliott avrà fatto il possibile per restituire lustro al Milan.