Baselli e De Silvestri rispondono a Mertens e Hamsik: Sarri scivola a -6 dalla Juventus
Al San Paolo il Napoli non va oltre il 2-2 contro il Torino e dice praticamente addio allo scudetto: gli azzurri scivolano a -6 dalla Juve a due giornate dalla fine e con la differenza reti nettamente a favore dei bianconeri, ora a un solo punto dal titolo. Sarri era andato in vantaggio due volte con Mertens (al 25') e Hamsik (al centesimo gol in A al 71') ma entrambe le volte ha subito la rimonta granata con Baselli (al 55') e De Silvestri ('83').
E' la giornata della resa. Il San Paolo non smette un attimo di cantare, incitare e applaudire la squadra che ha provato, fino a che ha avuto fiato, a inseguire un sogno, un miracolo sportivo. Il 2-2 strappato dal Torino scrive praticamente la parola fine alla favola di Sarri, scivolato a -6 dalla Juventus e a cui non resta che inseguire il record di punti (87) e raccogliere l'affetto della sua gente. Un Napoli sulle gambe, come già visto altre volte in queste ultime settimane, un Napoli per due volte in vantaggio e per due volte rimontato dal Torino: manca la brillantezza dei giorni migliori a una squadra che quando non si esprime al meglio fatica a portare a casa i punti. E in questo finale di stagione molti uomini-chiave sono arrivati appannati, spompati. Con sei punti a due giornate dalla fine e con la differenza reti nettamente a favore della Juve, al Napoli non restano che le lacrime ma anche l'orgoglio per una stagione comunque straordinaria e un modello di calcio unico e spettacolare portato sui campi di tutta Italia per gran parte della stagione.
"Sarri uno di noi" scrive a caratteri cubitali la Curva napoletana: e l'architetto del grande sogno che rischia di infrangersi, cambia di poco il progetto originario. Chiriches sostituisce lo squalificato Koulibaly al centro della difesa, Zielinski è titolare al posto di Hamsik e Mertens si tiene stretto il centro dell'attacco spedendo in panchina Milik. Il 3-5-2 che sceglie Mazzarri sembra assomiglia a una preghiera di cui non è però protagonista Belotti, lasciato fuori, con l'attacco affidato a Niang-Ljajic e Ansaldi-De Silvestri esterni alti. Il Napoli, per la verità, appare meno tecnico del solito e fatica a trovare quelle triangolazioni strette e rapide dei momenti migliori: le cose più pericolose la squadra di Sarri le fa con la pressione alta più che con la costruzione del gioco. Il Toro, dal canto suo, non ha quasi mai la qualità per tenere palla e salire ad eccezione di quelle poche volte in cui sfrutta gli esterni e prova a rifiatare. I tre attaccanti azzurri corrono subito sui tre difensori granata e la squadra, nonostante qualche imprecisione, finisce sempre per recuperare rapidamente il pallone. Proprio dal pressing, ma soprattutto da una follia di Burdisso, nasce il vantaggio firmato Mertens, ancora non nella condizione migliore ma con una voglia matta di correre e darsi da fare, come spinto dallo stesso animo che porta i tifosi sugli spalti a non smettere di intonare il coro che ha accompagnato l'intera stagione. E da una pressione su Bonifazi nasce una palla-gol per Callejon che, però, spara addosso a Sirigu. Il Napoli ci mette più che altro la voglia, la cattiveria, la rabbia.
Ritmo e qualità continuano a scarseggiare e infatti nella ripresa esce il Toro che inizia ad alzare il proprio baricentro fino a trovare l'infilata giusta con Ljajic che innesca Baselli sulla corsia di Hysaj e con la complice deviazione di Chiriches trova il pari. Un pari che innervosisce il Napoli. Sarri non cambia di una virgola il suo credo calcistico e il suo assetto: l'ingresso di Milik fa rima con l'uscita di Mertens, che pure era parso in condizioni migliori rispetto agli ultimi tempi e con una squadra che avrebbe bisogno di aumentare la propria potenza di fuoco. Il polacco prova a offrirne ma viene fermato dal palo; ci pensa allora capitan Hamsik con un bolide che vale il momentaneo vantaggio, la momentanea speranza di allungare il sogno di una settimana e soprattutto la sua centesima rete in Serie A con addosso la maglia che lo ha portato a superare anche Maradona. Ma all'83' è la testa di De Silvestri, che anticipa Mario Rui, a far scorrere, di fatto, i titoli di coda su uno dei campionati più appassionanti e avvincenti degli ultimi anni. L'assalto finale non porta all'ennesima rimonta azzurra, con Insigne e compagni che si arrendono tra lacrime e applausi.
Mertens 6,5 - Sarri lo conferma titolare ma poi lo leva nella ripresa quando si stava mostrando uno dei più in palla, soprattutto davanti. Il guizzo che porta al gol mostra tutta la sua voglia di riscatto e dopo qualche settimana di appannamento torna ad essere decisivo
Callejon 5 - Poco reattivo, poco dinamico. Sul finire del primo tempo ha il pallone dle 2-0 ma lo spara addosso a Sirigu. Poi poco o nulla
Mario Rui 5 - E' lui che si perde De Silvestri a sette minuti dal termine nel gol che fa calare il sipario
Hamsik 6,5 - Il ruggito del capitano che entra e trova il gol del momentaneo 2-1. Col senno di poi forse non era lui quello da tenere in panchina
Burdisso 4,5 - Quell'errore che innesca Mertens non è da uno con la sua esperienza e poteva costare caro, poteva spianare la strada al Napoli ma per sua fortuna così non è stato. Resta una leggerezza imperdonabile
Niang 6 - Lotta e si sbatte praticamente da solo. Conclude male un potenziale contropiede nel primo tempo ma il sacrificio è evidente così come la voglia di darsi da fare
Ljajic 6,5 - In una gara così agli attaccanti è chiesto soprattutto il sacrificio: lui non sembra molto disposto nel primo tempo poi si accende nel secondo con due assist