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Crac Parma, si muove la Procura

Il presidente a Sky Sport: "Stiamo lavorando sodo, in Procura con un piano preciso. Ma non dipende solo da me". L'incontro Tavecchio-Pizzarotti

05 Mar 2015 - 10:19

In attesa dell'udienza fallimentare del 19 marzo, ore d'attesa per nuovi sviluppi sull'ipotesi di bancarotta del Parma calcio.  A breve i pm potrebbero prendere infatti provvedimenti clamorosi, visto che hanno riscontrato pericoli di fuga e inquinamento delle prove. Intanto sono finiti sotto inchiesta i vertici della GdF di Parma, accusati di omissione di atti d'ufficio e di aver tardato a far partire l'inchiesta sul crac del club.

Ed ecco il presidente Manenti ai microfoni di Sky Sport, a metà pomeriggio.
"Stiamo definendo i documenti da portare in Procura, un piano credibile e duraturo negli anni. Garantito sotto il profilo fiscale, contabile e legale. Nei prossimi giorni cercheremo di fare i pagamenti, i primi pagamenti. I tempi lunghi? Sono tempi tecnici, per vedere debiti e pagamenti e priorità: la prossima settimana andremo in Procura con un piano preciso e i primi pagamenti già effettuati. Poi, entro il 30 giugno credo, spero, che sia tutto a posto".
"I soldi? Ci sono sempre stati, altrimenti non ci saremmo imbarcati in  questa avventura. Ci sono, ma non sono ancora arrivati sul conto del Parma. Ma ci arrivano. Dobbiamo accelerare il tutto, e lo faremo nei prossimi giorni. Chi c'è dietro di noi? Ci sono gli sponsor, ci sono italiani, europei ed extraeuropei, gente che crede nel calcio italiano".
"Il fallimento del Parma? Non lo so, dipende dagli uomini, da chi sta attorno al calcio e dentro il calcio. Detta così, può far paura, ma questa è la realtà e ben precisa è la nostra volontà di garantire il futuro del Parma. Se io sono un bluff? Forse sì, forse no, lavoro da una vita e le persone che parlano male di me si possono contare sulle dita di una mano". 

GAZZETTA DI PARMA: GHIRARDI INDAGATO PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA
"Bancarotta fraudolenta: indagato Ghirardi". E' il titolo della Gazzetta di Parma in edicola giovedì. Nuovi sviluppi, dunque, nella vicenda del club gialloblù.

PIETRO LEONARDI LASCIA LA CARICA DI DG
Pietro Leonardi lascia la carica di dg del Parma. "Ho deciso di dimettermi da Direttore Generale del Parma Fc Spa. Le mie condizioni di salute, peggiorate negli ultimi tempi e l’attuale situazione ambientale che si è mio malgrado venuta a creare, non mi consentono più di svolgere il mio lavoro proficuamente, non volendo oltretutto risultare d’impaccio all’attuale proprietà - si legge sul sito del Parma - Ringrazio i miei collaboratori, i dipendenti tutti, lo staff tecnico, i calciatori e la tifoseria, ai quali mi sento e mi sentirò sempre profondamente legato. le mie condizioni di salute sono peggiorate. Non voglio risultare d'impaccio all'attuale proprietà".

PIZZAROTTI: "TORNIAMO AL 50% DI POSSIBILITA'"
"Possibilità che si giochi contro l'Atalanta? Torniamo al 50%, direi che dei passi si sono fatti ma è ovvio che non dipende solo da me. Vediamo cosa decide la Lega venerdì mattina". Così il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, al termine dell'incontro con il n.1 Figc Tavecchio. "Speriamo di rivederci venerdì pomeriggio e di aver sbloccato almeno un primo passaggio".

TAVECCHIO: "PIANO PER GIOCARE DOMENICA"
"Abbiamo predisposto un piano per far sì che domenica si possa giocare definitivamente". Lo ha annunciato il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, al termine dell'incontro con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e i rappresentanti di Lega Serie A per discutere del club ducale.

PIZZAROTTI: "CON L'ATALANTA DIFFICILE CHE SI GIOCHI"
Dall'ottimismo di ieri, al pessimismo di oggi. Anche la gara contro l'Atalanta va verso il rinvio o il primo 0-3 a tavolino. Il sindaco Pizzarotti ha infatti spiegato che "al 60% non si giocherà nemmeno questa volta".

MACALLI (LEGA PRO) ATTACCA I GIOCATORI DEL PARMA
"Il ritardo di un quarto d'ora in Serie A? E' molto piu' di un'ipocrisia, i calciatori dovrebbero vergognarsi". Lo ha detto Mario Macalli alla trasmissione tv Lega Pro, commentando gli ultimi sviluppi del caos Parma. "I giocatori di Serie A non partecipano al fondo di garanzia al quale aderiscono i loro colleghi di B e Lega Pro - ha aggiunto il presidente dei club dell'ex serie C - se mettessero cinquemila euro a testa, si risolverebbe temporaneamente il problema, consentendo al Parma di giocare le partite". "Ritardiamo di mezzora le partite per gli operai dell'Ilva che guadagnano 1000 euro al mese - ha concluso Macalli - invece di uscire da Collecchio con Ferrari lunghe ventidue metri".

CRESPO: "SE FIGC E LEGA AVESSERO VIGILATO..."
Ancora Hernan Crespo in merito alla situazione del Parma, questa volta con un messaggio chiaro indirizzato alle istituzioni del calcio: "Se chi doveva vigilare (Figc e Lega) ci avesse fatto sapere che il Parma non si poteva iscrivere tutti noi avremmo cercato una altro lavoro".

CON, MALAGO': "MANENTI PERSONAGGIO FANTASCIENTIFICO"
"Più che grottesca, la vicenda del Parma calcio ha dell’inverosimile, perché è un’insieme di responsabilità che porta ogni addetto ai lavori a dire che lui non c’entrava nulla, e questo è totalmente inaccettabile. La cosa più importante è che nell'assemblea di venerdì i colleghi di questo fantascientifico personaggio arrivato in fondo a questa catena (Manenti, n.d.r.) trovino il modo di salvaguardare almeno la parte sportiva e dare una regolarità completa al campionato che di fatto sarebbe anomalo se il Parma non tornasse a giocare.

VERTICE PIZZAROTTI-TAVECCHIO
In attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda, il sindaco di Parma ha chiesto un appuntamento con Tavecchio per fare il punto della situazione. Il vertice dovrebbe tenersi oggi alle 16.

SOTTO INCHIESTA VERTICI GDF
Il crac Parmalat coinvolge anche la GdF. Nel mirino della Procura sono finiti il comandante provinciale colonnello Danilo Petruccelli e il suo vice, il capo del Nucleo di polizia tributaria tenente colonnello Luca Albanese. Entrambi sono accusati di aver ritardato a far partire l'inchiesta sul dissesto societario del Parma calcio

DAL 2011 IL PARMA NON PAGAVA IL TARDINI
Nell'ambito del consiglio comunale è inoltre emerso un nuovo dettaglio sui mancati pagamenti del Parma calcio. In particolare, è stato appurato che dal 2011 il club non ha pagato l'affitto del Tardini, le imposte di pubblicità e l'impiego dei pullman della Tep. In dettaglio, si tratta di un debito di un milione e 400mila euro. 

INCENTIVI ALL'ESODO: LA RIVELAZIONE DI CRESPO
Dalle indagini attorno al club emiliano, sono emerse inoltre inquetanti modalità di gestione della società, soprattutto sugli incentivi all'esodo (niente obbligo dei pagamenti trimestrali, diversa tassazione e pagamenti diluiti). Nel dettaglio, a svelare il sistema diffuso del Parma Calcio è stato Hernan Crespo, ora sulla panchina della Primavera del club crociato. "Non mi ero mai accorto della gravità della situazione. I pagamenti arrivavano in ritardo, ma arrivavano. Io ero uno di quelli che aveva l'incentivo all'esodo, e lì si andava in difficoltà. Infatti ho accettato di tramutere l'incentivo nello stipendio da allenatore della Primavera. Era un modo per spostare il debito e aiutare la società. Mi avevano anche promesso che alla scadenza del contratto di Donadoni mi avrebbero dato in mano la prima squadra". 

TROPPI GIOCATORI TESSERATI
Già da qualche tempo in molti avevano intuito che il gioco del Parma girasse intorno ai numerosissimi tesseramenti di giocatori. La Procura è convinta che proprio qui stia la chiave del crac. SI compravano calciatori aumentando a dismisura il costo degli stipendi e quando non si potevano più rinviare i pagamenti si proponeva loro di splamare il debito su più anni, allungando il contratto. Una parte dello stipendio, inoltre, veniva convertita in diritti di immagine, in modo da eludere i controlli della Covisoc. 
 

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