Trequartista di 21 anni, è considerato il grande talento emergente del calcio brasiliano. E la trattativa sarebbe in corso
Scrivono di lui che è un po' Neymar e un po' Kakà. Un talento, per sintetizzarlo in due parole, di quelli che in Brasile fanno in fretta a diventare delle star. E in effetti bastano due immagini per capirlo: mancino, bel tiro, dribbling (da fermo) secco ed elegante, buona progressione, visione di gioco. Uno di quelli che vanno presi il prima possibile, per dirla com'è. E in effetti il suo nome ha cominciato a circolare da qualche tempo pure in Italia. Il Milan, ovviamente, perché Lucas Paquetà - di lui si parlava chiaramente - non poteva sfuggire a Leonardo, che ha già incontrato il suo agente Eduardo Uram. Fatto sta che qui da noi sono arrivati i primi refoli di un vento che laggiù soffia che è un piacere. Dicono che il Milan fa sul serio, che lo segue da tempo, che ha cominciato con l'abbozzare una trattativa, che ci crede davvero. La proprietà, come è consuetudine in Brasile, è in parte del Flamengo e in parte di un non meglio specificato fondo. Quel che è invece specificato e sottolineato è il costo: 50 milioni, il valore di una clausola che sarà trattabile per quanto possibile e che possibilmente dovrà essere rivista perché Leonardo possa portare l'affondo decisivo. A meno di altre formule.
Intanto Tite non ha perso tempo e lo ha già chiamato per la Seleçao. Prime apparizioni per vedere l'effetto che fa questo ragazzino nel regno di Neymar. Per i tifosi del Flamengo è già un idolo assoluto. Un po' per i gol, 7 in 23 presenze in campionato, un po' per le giocate da funambolo e la facilità nell'ultimo passaggio. A guardarlo giocare sembra il classico brasiliano un po' sbruffone che poi chissà cosa combina nelle notti milanesi. Invece è un ragazzo di quelli con la testa sulle spalle, molto serio, professionista impeccabile, una fidanzata, Maria Eduarda Fournier, e l'immancabile fede in Dio.
Di fede in lui, invece, ne hanno riposta il Milan - come detto -, ma anche la Juventus e il Liverpool, il Manchester United e chissà chi ancora. Tutti pronti a sedersi attorno a un tavolo per strappare la firma. Ma in Brasile, per ovvii motivi, il Milan è il Milan e Leonardo è quanto di più vicino possa esistere a un buon padre per tutti i talentini in erba. Quindi la partita è aperta, con gennaio che è dietro l'angolo e qualche evidente esigenza di far tornare i conti. Tutti. Anche quelli che da Kakà in poi hanno smesso di essere realmente positivi.