Lo slovacco e l'argentino tentati dall'addio. E Koulibaly...
Ha lottato per lo scudetto, sognato lo scudetto, e conquistato un posto in Champions. Eppure Napoli e il Napoli continuano a non attrarre a sufficienza, a essere considerati, chissà perché, una tappa di passaggio e non un punto d'arrivo. Così, all'improvviso, l'estate di Aurelio de Laurentiis è diventata surreale. Prima Hamsik, il capitano di mille battaglie, che prende in considerazione la possibilità di cambiare aria; quindi Higuain, già deciso a non rinnovare il contratto e, di conseguenza, già pronto a svestire la maglia azzurra. Il primo corteggiato dalla Juve e da chissà quale altra squadra. Il secondo inseguito da mezza Europa, Atletico Madrid e Chelsea in testa.
Logico, in questo clima, che valga tutto. Che l'Atletico Madrid e Simeone provino a buttare lì un'offerta da 60 milioni - rispedita al mittente - e che il Chelsea decida di puntare tutte le sue fiches sul Pipita. Piace a Conte, e non potrebbe non essere così, e Abramovich, scrivono in Spagna, sarebbe pronto a fare il possibile per far felice il suo nuovo tecnico. As parla di un'accelerata improvvisa, di un'offerta irrinunciabile pronta a essere depositata sul tavolo di De Laurentiis. Che, dal canto suo, continua a non voler trattare per una cifra inferiore a 94 milioni e che, intimamente, non vorrebbe nemmeno lasciarlo partire per quella cifra. Fatto sta che sotto il Vesuvio è stato avvistato Milik, ufficialmente un vice-Higuain e l'attaccante ideale per prendere il posto di Gabbiadini. L'hanno pizzicato a Capodichino. L'Ajax lo cede, ma solo per una ventina di milioni.
Sempre in uscita c'è poi Koulibaly, ai ferri corti con la società e anche lui inseguito dal Chelsea. Ieri ci sarebbe stato un incontro tra l'agente del giocatore e il Napoli. Si è chiarita la situazione. Koulibaly vuole andare via e ascolterà le offerte. De Laurentiis non si strappa le vesti ma nemmeno ha intenzione di regalare il suo centrale soprattutto dopo l'ottima stagione da cui è reduce. Il che, tradotto, significa che aspetterà le proposte e, anche lui, le valuterà ma anche che il giocatore lascerà Napoli solo alle sue condizioni. Poi, però, toccherà restiutire a Sarri una squadra in grado di lottare in Italia e in Europa. Magari centrando qualcuno dei colpi di cui si è parlato. Da Herrera a Pereyra, passando per Witsel, per non parlare delle questioni Pjaca e Rog. Ne serve almeno uno, sperando di non dover fare i conti con l'addio dei pezzi grossi. Perché tra un campione scontento e la sua assenza è realmente difficile capire quale sia la scelta migliore.