A Lisbona la nazionale di Mancini battuta dalla rete dell'ex milanista
Si complica - e non di poco - la Nations League dell'Italia di Mancini. A Lisbona, gli Azzurri sono stati sconfitti 1-0 dal Portogallo campione d'Europa, decisiva la rete dell'ex milanista André Silva al 48'. Insufficiente la prova della Nazionale, pericolosa solo nel finale durante l'assalto disperato. Migliore in campo Donnarumma con almeno tre parate decisive sui lusitani. Dopo due partite l'Italia ha conquistato un solo punto.
Niente da fare, non è dal Portogallo che inizierà la rinascita dell'Italia. A Lisbona gli Azzurri non hanno trovato quella reazione che tutti si aspettavano. Su un campo difficile, certo, ma è il modo in cui è arrivata la sconfitta contro il Portogallo a preoccupare. La Nazionale è un cantiere aperto, una squadra in costruzione con il ct Mancini che avrà un lavoro durissimo da fare. Comprensibile, ma duro da digerire con la vittoria ufficiale che manca ormai da quasi un anno con tutti i drammi nel mezzo. L'1-0 premia il Portogallo, più tecnico e più concreto, ma soprattutto più forte.
Impaurita l'Italia forse no, impacciata e confusa certamente sì. Le prove di Mancini non sono finite e lo si era capito già dalle formazioni provate fino all'ultimo in ritiro, ma il 4-4-2 con cui ci si è presentati al Da Luz contro il Portogallo campione d'Europa è sembrato ancora un cantiere improvvisato. Il doppio centravanti dall'inizio con Zaza di fianco a Immobile, due che per caratteristiche amano partire da lontano e non fare sportellate in area, con Chiesa e Bonaventura esterni non ha portato grandi pericoli alla porta di Rui Patricio limitando a una conclusione debole dalla distanza del fiorentino l'unico tentativo concreto. Per il resto tante manovre abbozzate più che costruite, con un palleggio insufficiente nei due centrali di centrocampo e le sovrapposizioni di Lazzari e Criscito sugli esterni piuttosto inconcludenti.
Al contrario nella fase difensiva i pericoli sono stati costanti, sintomo anche di un coraggio tattico almeno apparente con un baricentro iniziale spostato in avanti di diversi metri per un pressing che però non è mai stato condotto in maniera ottimale, anzi. Spesso i centrali Romagnoli e Caldara si sono trovati costretti a tappare le falle tattiche, con Lazzari in difficoltà su Bruma e André Silva catalizzatore in area di palloni poi scaricati ai trequartisti. Il salvataggio sulla linea di Romagnoli su Bernardo ha evitato righe di critiche alle uscite alte di Donnarumma, mentre al 32' è stata la traversa a salvare l'Italia dopo la deviazione di Cristante sul cross di Mario Rui. Anche Carvalho al 35' ci ha provato, ma il suo siluro è finito a lato di poco.
Dettagli che nella ripresa hanno impiegato poco a palesarsi nella rete del vantaggio del Portogallo già al 48' con André Silva. Un pallone rovinoso perso da Caldara in uscita sulla pressione di William Carvalho, bravo a sradicare la sfera dai piedi del difensore e servire in profondità Bruma per l'assist vincente all'ex milanista in superiorità numerica in area. Un episodio tecnicamente suicida che ha portato la sfida sui binari peggiori per gli Azzurri, subito allungati ma sempre confusionari alla ricerca di una reazione d'orgoglio che non è arrivata contro la difesa schierata dai lusitani. Solo le parate di Donnarumma su Bernardo (un volo sotto l'incrocio), Pizzi e Renato Sanches hanno mantenuto viva la speranza di un pareggio in extremis, solo sfiorato dal colpo di testa di Zaza e quello di Caldara nell'assalto finale, ma obiettivamente non meritato.
Dopo le prime due partite del girone la Nations League dell'Italia è complicatissima. Un punto, un solo punto che sposta il primo obiettivo dalla Final Four all'evitare la retrocessione che sarebbe una mazzata importante sul nostro calcio. Ma serve invertire la rotta, o meglio trovarne una e seguirla per cercare di remare tutti nella stessa direzione e fuori dalla tempesta. Tornando a segnare innanzitutto, ma anche evitando di regalare palloni sanguinosi agli avversari che puntualmente non perdonano.
Jorginho 5 - La sua prestazione è la fotografia del momento tattico della nostra nazionale. Idee poche e confuse, non c'è un gioco impostato e per il regista trovare gli sbocchi giusti è un terno al lotto. Poi lui ci mette del suo non trovando mai l'idea giusta, ma le responsabilità vanno condivise.
Donnarumma 6,5 - Malino nel primo tempo soprattutto su un'uscita alta battezzata male, poi si riscatta nella ripresa tenendo la squadra in partita con le sue parate.
André Silva 7 - Sostituisce al meglio CR7 e lo fa regalando un dispiacere ai suoi vecchi compagni di squadra. Letale in area di rigore, bravo anche a far salire la squadra con la sua tecnica.
Carvalho 7 - Domina da solo in mezzo al campo e da un suo pallone recuperato in pressione nasce il gol vittoria. Ci prova anche con diverse conclusioni da fuori.
Cristante 4,5 - Disastroso e più simile alla versione che tutti al Da Luz ricordavano per il suo trascorso nel Benfica piuttosto che a quello che abbiamo ammirato nell'Atalanta. Spreca una quantità industriale di palloni.
Immobile 5 - In Nazionale è un altro giocatore, lontano parente del bomber della Lazio. Gli manca un trequartista in grado di premiare i suoi movimenti, ma in questo sistema e con questi compagni non riesce a rendere.
Chiesa 5 - Era l'uomo più atteso, ma naufraga come gli altri nelle speranze forse eccessive.
PORTOGALLO-ITALIA 1-0
Portogallo (4-3-3): Rui Patricio 6; Cancelo 6,5, Pepe 6, Ruben Dias 6, Mario Rui 6; Pizzi 6 (29' st Renato Sanches 6), Ruben Neves 6,5, Carvalho 7 (41' st Oliveira sv); Bernardo 7, André Silva 7, Bruma 7 (31' Gelson Martins 6). A disp.: Beto, Ramos, Cedric, Neto, Mendes, Bruno Fernandes, Guedes. Ct.: Santos 6,5.
Italia (4-3-3): Donnarumma 6,5; Lazzari 5,5, Caldara 5, Romagnoli 6, Criscito 5,5 (29' st Emerson 6); Chiesa 5, Cristante 4,5 (34' st Belotti sv), Jorginho 5, Bonaventura 5,5; Zaza 5, Immobile 5 (12' st Berardi 5,5). A disp.: Perin, Sirigu, Bonucci, Chiellini, Barella, Benassi, Bernardeschi, Gagliardini, Insigne. Ct.: Mancini 5.
Arbitro: Collum
Marcatori: 3' st André Silva
Ammoniti: Neves, Pepe (P); Criscito, Chiesa, Berardi (I)
Espulsi: nessuno