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CORSA E INVECCHIAMENTO

Correre per fermare il tempo: così il running rallenta l'invecchiamento

22 Feb 2018 - 11:18

Alzi la mano chi non vorrebbe fermare o quantomeno rallentare le lancette dell'orologio. Ebbene si può. Come? Praticando attività fisica in modo costante e graduale. Praticare sport rappresenta una buona abitudine per mantenersi in forma a tutte le età, il movimento è infatti un valido alleato nella lotta all'invecchiamento precoce. Ci avete fatto caso? Quante volte vi è capitato di incontrare persone la cui età apparente è molto inferiore rispetto a quella anagrafica? Benché una fortunata genetica abbia la sua parte, quasi sempre si tratta di sportivi, o quantomeno di persone che in diversi momenti della loro vita hanno praticato uno sport.

I fattori coinvolti sono più d'uno, ma diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che un’attività motoria costante aiuta a guadagnare salute e a vivere meglio. Alcuni lavori hanno evidenziato come un'attività fisica regolare possa rallentare il cosiddetto "accorciamento dei telomeri". I telomeri non sono altro che la parte finale del DNA di una cellula (ovvero del suo codice genetico), che subiscono un lieve accorciamento ad ogni replicazione. Dopo un certo numero di replicazioni, la cellula non è più in grado di dividersi, e si ha invecchiamento dei tessuti e morte. Tutto questo rallenta se c'è attività fisica.

Vi sono tuttavia motivi molto più elementari attraverso cui la corsa allunga la vita. "Si pensi per esempio alla capacità delle arterie di dilatarsi o contrarsi - spiega la dottoressa Lyda Bottino, esperta in nutrizione - Chi corre ammorbidisce il passaggio tra vasocostrizione e vasodilatazione, rendendo più elastiche le pareti arteriose. Questa maggiore elasticità, insieme all'eliminazione di sali e tossine con il sudore, riduce la pressione arteriosa, prolungando la vita e la salute delle arterie stesse, che saranno meno soggette a potenziali danni cardiovascolari (placca)".

Ma il più forte effetto protettivo dell'attività fisica si esplica attraverso il controllo della glicemia. Se i muscoli, che sono il maggior contenitore di glucosio nell'organismo (sotto forma di glicogeno), si svuotano periodicamente con lo sport, la nostra glicemia (livello di zuccheri nel sangue) ne risentirà positivamente. Potremo così fare un uso più moderato di insulina pancreatica, svilupperemo minor resistenza insulinica a livello periferico, avremo meno sbalzi d'umore, il fegato sarà protetto da steatosi, e soprattutto non accumuleremo grasso (che, ricordiamolo, si deposita per effetto degli sbalzi glicemici e non per la quantità di calorie). Sovrappeso e iperglicemia sono all'origine di decine di patologie infiammatorie, di diversi tipi di cancro e di alcuni disturbi psichiatrici e dell'umore, tra cui la demenza senile.

Un motivo in più per deciderci una volta per tutte a infilarci quelle scarpette e uscire a correre.

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