Secondo romanzo per il giornalista di casa Mediaset
È uscito il secondo romanzo di Francesco Vecchi. Dopo il grande successo di "Avrà l'odore delle cose nuove", il giornalista di casa Mediaset torna in libreria con il "Grande Rudi" e racconta la storia di un pugile italiano che sparisce misteriosamente. Appuntamento al 3 aprile per la presentazione al Mondadori Megastore di via Marghera a Milano. In compagnia dell'autore ci sarà il direttore di Videonews e Sportmediaset.it Claudio Brachino.
La storia:
il personaggio attorno al quale ruota il libro è un pugile italiano (di fantasia), Rodolfo Quattrociocche, che immaginate, sia stato in grado di sconfiggere Mike Tyson negli anni 90. Questo personaggio è un mito per gli italiani, una sorta di Valentino Rossi, di Alberto Tomba, ma al tempo stesso molto controverso perchè c'è chi dice che poi si sia venduto i match successivi. Alla vigilia della ricorrenza della sua impresa, il pugile sparisce misteriosamente. Sulle sue tracce si mette una giovane giornalista sportiva che deve scoprire che fine ha fatto e soprattutto perché è scomparso.
Qualche dettaglio in più sulla trama:
Quando il pugile Rodolfo Quattrociocche sparisce, manca poco più di un mese al ventennale dell'impresa sportiva che ha fatto di lui uno dei più importanti campioni italiani. È da parecchi anni tuttavia che il Grande Rudi, così com'è soprannominato Quattrociocche, non si fa vedere in pubblico: il lento declino che lo sta trascinando all'oblio sembra irreversibile. Alle sue spalle c'è il trionfo di Las Vegas, c'è la notte in cui si laureò campione del mondo, sconfiggendo l'altrimenti imbattibile Jason Davis, ma c'è anche una storia di battaglie e di polemiche: tra tutte, l'accusa di essersi lasciato corrompere in occasione del match della rivincita.
È forse a causa del suo passato che ora il pugile è scomparso? È in vista della ricorrenza della sua impresa? O è una recente scoperta ad averlo sconvolto? A indagare sulla sua sorte, la giovane giornalista sportiva Eva Fortis, praticante dal carattere irascibile e con la passione per gli stivaletti neri. Per lei, la scomparsa del pugile rappresenta l'occasione per dimostrare ai colleghi maschi di valere quando loro, anzi di più, l'occasione per guadagnarsi un posto fisso in redazione, ma soprattutto l'occasione, o meglio la necessità di riflettere sul proprio rapporto con gli uomini, troppo spesso prigionieri dei loro personaggi, o schiacciati dai propri errori, come nel caso del padre, che Eva riuscirà forse a comprendere solo una volta risolto il mistero che si nasconde dietro al Grande Rudi.
Perchè il titolo?
Il Grande Rudi è il soprannome con cui viene chiamato dai suoi tifosi il personaggio principale del libro, il pugile Rodolfo Quattrociocche. Uno dei temi del libro è il rapporto tra quello che siamo e il modo in cui siamo visti dagli altri, il personaggio che rappresentiamo. A volte basta anche un soprannome per imprigionarci in quel personaggio.
Il romanzo indaga sul rapporto tra quello che siamo e come veniamo visti dagli altri, tra la propria persona e il proprio personaggio. La figura del pugile, così amato dal suo pubblico e al tempo stesso così controverso, pone un interrogativo che vale per tutti: la nostra parte pubblica appartiene soltanto a noi o appartiene anche a chi ci guarda? Una figura amata da pubblico al punto da diventare un mito, po' disporre liberamente di quel mito oppure il mito appartiene a tutti. E la stessa cosa vale per un genitore: un genitore è libero di essere sempre se stesso o ha una responsabilità nel modo in cui appare davanti agli altri? Il nostro personaggio, il modo in cui veniamo visti, quanto distante può allontanarsi da ciò che siamo prima di arrivare a un punto di rottura?
È un libro sulla verità, su come, anche solo una fotografia o un video su youtube o una pagina di wikipedia, finiscono per inchiodarla senza darne una rappresentazione compiuta.