A "spasso" con l'Audi RS Q e-tron
© ufficio-stampa
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Abbiamo provato in Sardegna il prototipo elettrico protagonista alla scorsa Dakar
di Alberto PortaQuando ti arriva una mail del genere, le mani cominciano a sudare, si azzera la salivazione, la mente comincia subito a fantasticare. E’ Audi che scrive, ci vuole qualche minuto per realizzare completamente, siamo invitati a provare di persona la RS Q e-tron che ha debuttato alla Dakar 2022 e che ha recentemente vinto con Stephane Peterhansel e Edouard Boulanger l’Abu Dhabi Desert Challenge. Si, avete capito, il prototipo elettrico che ha stupito il mondo, la vettura da rally-raid che ha aperto una nuova frontiera verrà messa a nostra disposizione per un test in Sardegna.
L’abbiamo vista nei primi filmati diffusi da Audi, l’abbiamo ammirata dal vivo sulle dune dell’Arabia Saudita nel debutto condito da quattro vittorie di tappa nella 44esima edizione della gara più dura e famosa, la Dakar; pensare di mettersi al volante di una vera e propria astronave del deserto produce ovviamente una notte insonne. Nella base logistica del resort Ollastu, a pochi chilometri da Olbia, il briefing tecnico con i progettisti è interessante e istruttivo. Ci vengono svelati i segreti della RS Q e-tron spinta da due motori derivati da quello impiegato in Formula E, coadiuvati da un’altra unità elettrica e da un Range Extender endotermico con funzioni di ricarica. Ci vuole un’ora abbondante per raggiungere il luogo del test, la pista di autocross di Loelle, su un altipiano praticamente disabitato, sughereti, uliveti e pascoli a fare da contorno. E’ Emil Berqvist, svedese, navigatore del connazionale Mattias Ekstrom alla Dakar, a spiegarci gli ultimi dettagli.
Quando ci infiliamo nello strettissimo abitacolo l’agitazione si trasforma in eccitazione. L’accensione del motore, ovviamente, non produce rumore, giù dalla pedana e via a scoprire il tracciato, breve e tortuoso, pochi allunghi e tante curve da raccordare, l’esperienza di guida nel deserto fatta tanti anni fa con un’auto da gara e recentemente ripetuta in Arabia Saudita con un’Audi Q 5 preparata conta poco, servono abilità rallystiche che il sottoscritto possiede in modestissima quantità, ma la RS Q e-tron, nonostante le due tonnellate di peso, si rivela piuttosto “facile” da guidare. La spinta dei 400 cavalli è fantastica, sembra di volare, le sospensioni a lunghissima escursione incassano benissimo i pochi colpi che ricevono su una pista poco accidentata, su quelle desertiche è tutt’altra storia. Giro dopo giro la confidenza aumenta, le sbandate sono perfettamente controllabili, anzi bisognerebbe indurle di più per avere una percorrenza di curva più rapida, ma è roba per professionisti visti gli importanti trasferimenti di carico.
Nell’interfono Berqvist incoraggia a spingere: OK, si va con il gas a fondo pur mantenendo un margine di sicurezza, frenando però solo quando lo dice lui, la macchina che sopporta normalmente le sollecitazioni di Ekstrom, Peterhansel e Carlos Sainz Senior si scompone appena, vorrebbe essere maltrattata, ma più di così il fortunatissimo tester non può fare. Pochi giri ancora di pura libidine e la fantastica esperienza ha purtroppo termine. I complimenti del navigatore sono ovviamente di cortesia, ma fanno ugualmente piacere. Gli ingegneri tedeschi sono contenti soprattutto perché abbiamo restituito la RS Q e-tron intatta, pronta per i test di sviluppo e per le prossime gare, con il chiaro obiettivo di prendere il via della prossima Dakar per vincerla.
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