Il francese precede l'asturiano di 4'04”. Sainz arriva a 19' di ritardo ma rimane in testa alla generale
L'ottava tappa della Dakar parte e arriva a Wadi Al Dawasir (Arabia Saudita). È Mathieu Serradori a vincerla. Il francese, in testa da metà corsa, domina il resto della gara e precede di 4'04” Fernando Alonso, al miglior risultato nella Maratona del Deserto. Attardati Sainz, Peterhansel e Al-Attiyah, lo spagnolo rimane in testa alla generale. Moto e quad non hanno gareggiato per onorare Paulo Gonçalves, morto tragicamente domenica.
C'è chi impiega anni per raggiungere un podio di tappa alla Dakar. C'è invece chi ha compresso questo tempo infinito in pochi giorni. Impresa quasi impossibile, ma se c'è uno che può compierla, si chiama Fernando Alonso. L'asturiano della Toyota, due volte campione del mondo di Formula 1, non è tipo da arrendersi davanti alle difficoltà, e così, dopo la rottura della sospensione nella seconda tappa, ha saputo costruirsi una Dakar tutta sua. Non mirata alla classifica generale, ma a far vedere che può già starci tra i grandi. Magari non ancora tra le leggende Sainz, Peterhansel e Al-Attiyah, che fanno gara a parte anche quando vanno male, sicuramente tra il mondo dei “terrestri”.
L'ottava tappa della Maratona del Deserto prevede 474 km di prova speciale intorno alla città di Wadi Al Dawasir. Percorso sabbioso al 58%, il resto è composto per il 23% da dune e il 19% da terra. Mathieu Serradori fa la voce grossa dall'inizio e prende il comando dal km 212: il francese della SRT fa il vuoto e non molla la leadership. Negli ultimi 200 km solo Alonso regge il passo del migliore: l'asturiano arriva secondo con 4'04” di ritardo. Terza la Mini di Orlando Terranova (+6'19”).
I piloti che si stanno giocando la classifica generale arrivano con forti distacchi. Il migliore è Stéphane Peterhansel (+13'11”), seguito da Nasser Al-Attiyah (+15'55”), mentre Carlos Sainz accusa un ritardo di 19'15”. Lo spagnolo è stato sfavorito dal dover aprire la corsa senza poter contare su alcun riferimento, a differenza di chi lo seguiva, come Peterhansel e Al-Attiyah.
Raggiunto presto dai due, al veterano Matador è bastato mantenere gli avversari a vista per limitare i danni nella generale. Sainz non ha potuto nemmeno vedere le traiettorie delle moto, perché le due ruote e i quad non hanno gareggiato per onorare la memoria di Paulo Gonçalves. Troppo lo choc dei colleghi, che non se la sono sentita di gareggiare: il portoghese era estremamente rispettato da tutti i corridori, esperti e giovani. In classifica, Sainz conduce ancora ma il suo vantaggio si assottiglia a 6'40” su Al-Attiyah e 13'09” su Peterhansel.