Il rally-raid più famoso al mondo vive una prima volta assoluta: una tappa suddivisa in due giorni, con 549km di speciale nelle dune. Il punto dopo la prima parte di questa frazione
La Dakar 2024 vive quella che è una prima volta assoluta nella storia del rally-raid, nei 758km ad anello che porteranno la corsa a Shubaytah dopo 549km di speciale tra le dune. La sesta tappa, ribattezzata 48h Chrono, è infatti suddivisa in due giorni e caratterizzata da un limite temporale: alle 16 locali ci si ferma e ci si dirige verso il bivacco più vicino. Guidano van Beveren (moto) ed Ekström (auto), più indietro Branch. Ed Al-Rajhi va ko.
La Dakar 2024 vive una prima volta assoluta nella sua storia. Una tappa divisa in due porzioni, con delle regole molto stringenti riguardo alle tempistiche di gara e all'assistenza. La 48h Chrono, com'è stata ribattezzata dagli organizzatori e da David Castera, innanzitutto si differenzia dal consueto per un fattore: moto e auto non hanno lo stesso percorso, dunque le vetture a quattro ruote non potranno seguire, come spesso accade, le tracce dei motociclisti nella navigazione. Il percorso da affrontare è di 758km complessivi, con un tracciato ad anello verso Shubaytah e tantissime dune: sono 547 i km di prova speciale, destinati a mettere a durissima prova i mezzi e gli atleti. Quasi otto ore in sella o alla guida, per cui si è optato per una formula "mista": alle 16 locali (14 italiane) suona la sirena e viene interrotta la gara, che ripartirà la mattina seguente alle 7 italiane. I concorrenti potranno solo recarsi al bivacco più vicino per trascorrervi la notte all'addiaccio, con l'assistenza ridotta ai minimi termini: un'autentica Super-Marathon che può stravolgere la corsa. Ecco il punto dopo la prima parte di questa frazione, con una precisazione: tutto potrebbe essere stravolto domani, quando si completerà questa lunghissima speciale.
MOTO
La gara delle moto perde Skyler Howes (Honda), che si ritira per un problema meccanico, e perde anche Pablo Quintanilla per ciò che riguarda la corsa alla vittoria finale: il cileno è rimasto senza benzina a pochi km dal primo rifornimento (200km) ed ha dovuto aspettare l'aiuto dell'assistenza o di altri concorrenti. Il risultato è stato uno stop interminabile, che l'ha visto perdere un'ora e mezza e dire addio ad ogni sogno di gloria, a meno di ventiquattr'ore dal suo primo successo di tappa nella Dakar 2024. I grandi protagonisti della prova odierna sono stati comunque due piloti Honda, che si sono dati battaglia per tutto l'arco del percorso e sono arrivati fino al km 513 e al sesto bivacco di giornata. Adrien van Beveren ha superato col passare del tempo Ricky Brabec e ha chiuso da leader provvisorio col tempo di 6h30'39", precedendo lo statunitense e compagno di marca in Hrc di 1'21". Terza piazza per Toby Price su Ktm (+1'43"), che ha preceduto Sanders (GasGas, +3'32") e Luciano Benavides (Husqvarna, +6'07"). Più staccati il leader di ieri, Ross Branch su Hero, e Kevin Benavides (Ktm): per loro rispettivamente 7'56" e 12'19" di distacco. Completano la top-10 Svitko, Cornejo e Barreda: il cileno è nono a 14'57", lo spagnolo perde 29'58". Solo questi dieci piloti hanno raggiunto il bivacco F e ci danno dunque una prima classifica. Nella generale virtuale, Branch verrebbe scavalcato da Brabec e sarebbe secondo a 2'48", precedendo Cornejo (+6'37") e van Beveren (+13'02"), con Price e Benavides a ventotto minuti dal leader. Ma tutto potrebbe cambiare domani, con gli ultimi km da percorrere e una classifica che può essere stravolta. Si è fermato al bivacco E e dovrà percorrere più km dei primissimi, invece, l'italiano Paolo Lucci. La sua classifica era più che rosea a quell'intermedio, con un 13° posto a 29'21" da van Beveren.
AUTO
Nelle auto il primo colpo di scena è avvenuto al km 51, quando il leader della Dakar Yazeed Al-Rajhi si è ribaltato con la sua Toyota Overdrive e non è più riuscito a ripartire, decidendo così di ritirarsi dalla tappa e usufruire della "second chance": ripartirà nella 7a tappa, ma fuori classifica e dopo aver riparato il suo mezzo. La corsa perde, quantomeno per la vittoria finale, anche Stephane Peterhansel: un problema meccanico e una successiva foratura sono costate circa due ore al francese, che deve ancora transitare al bivacco C. La tappa delle auto è decisamente più indecifrabile, perché solo tre piloti sono arrivati al bivacco E e hanno percorso più di 450km. Il leader virtuale è Mattias Ekström su Audi col tempo di 5h53'00", precedendo di 19'28" l'apripista Al-Attiyah e di 27'24" la Toyota Overdrive del francese Chicherit: quest'ultimo era più vicino al leader, ma ha rallentato negli ultimi km perché colpito da "mal di dune". Mai come in questo caso, però, vale il detto "tutto potrebbe cambiare", perché due big di questa Dakar erano partiti nelle retrovie (Loeb per strategia, Sainz per necessità) e sono arrivati solamente al bivacco D, dove stazioneranno insieme ad altri 23 piloti. La classifica a quell'intermedio vede Sainz in testa con 4'31" sullo svedese Ekström, suo compagno di marca, e 5'19" su Loeb. Tutto dunque potrebbe essere riscritto nella seconda parte di questa super-tappa di 48 ore, che ripartirà domattina alle 7 saudite (le 5 italiane). Sainz e Loeb si giocheranno dunque il successo di tappa con Ekström, a meno di errori di navigazione e problemi meccanici, e la classifica generale potrebbe uscirne stravolta a favore del padre del ferrarista. Rischiano di perdere molto terreno invece Maurizio Gerini e Laia Sanz (Astara Team), transitati a oltre un'ora prima dello stop al bivacco.