Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

MOTORI

Dakar 2025, nona tappa: Benavides fa il bis, cambia il leader nelle auto

Settima vittoria per Ktm con l'argentino, ma Sanders allunga sui rivali. Alrajhi spodesta Lategan nelle quattro ruote

14 Gen 2025 - 12:16
 © Getty Images

© Getty Images

La nona tappa della Dakar presenta un percorso maggiormente tecnico e roccioso, nei 589km da Riyad ad Haradh (357km di speciale), e sorride a chi aveva già vinto su questo tracciato. Luciano Benavides fa il bis a due anni di distanza, si ripete dopo il successo di ieri e sale al 4° posto nelle moto: guida sempre Sanders (Ktm). Cambio al vertice nelle auto, dove Al-Attiyah vince la tappa e Lategan perde terreno: ora c'è Alrajhi (Toyota) davanti a tutti.

MOTO

Due anni fa la Dakar aveva affrontato la medesima tappa: 589km da Riyad ad Haradh, tante rocce e tanti punti ostici nei 357km di speciale. L'aveva spuntata Luciano Benavides, che evidentemente deve sentirsi particolarmente a suo agio su questo tipo di terreno, perché fa nuovamente il vuoto. La maledizione dell'apripista non colpisce l'argentino, che sfrutta al meglio i bonus conquistati partendo per primo e fa suo il secondo successo di tappa consecutivo, bissando la vittoria di ieri. Crono di 3h15'38" per il fratello d'arte, che porta a sette i successi di Ktm (cinque per Sanders) in quest'edizione: non ne arrivavano così tanti dal 2018, in una Dakar che fu trionfale per i colori austriaci col successo di Matthias Walkner e tre moto nei primi quattro. Benavides precede van Beveren (+1'54") e il compagno Sanders (+3'04"), poi ecco le Honda ufficiali di Brabec (+3'39") e Howes (+4'40") a precedere la Hero superstite di Cornejo (+4'55"). Settimo l'altro duellante per la vittoria Tosha Schareina, che cade a inizio tappa e perde terreno, chiudendo a 6'46" dal vincitore: top-10 per Canet, dominatore nella classe Rally2, Doveze e Santolino. Nella classifica generale Daniel Sanders prosegue nel suo dominio, scalfito solo da qualche minuto lasciato qua e là quando si ritrova ad aprire la strada. L'australiano e la sua Ktm guidano autorevolmente con 14'45" su Schareina e 20'21" su van Beveren, che salirebbero sul podio virtuale con le loro Honda. Quarto Benavides (+27'44") davanti a Brabec (+31'31"), Howes (+38'39") e Cornejo (+55'23"). Ottavo Canet a quasi un'ora e mezzo di ritardo, mentre Santolino e Rui Gonçalves chiudono la top-10 con le loro Sherco e un distacco che sfiora le tre ore. Domani si prosegue con una tappa atipica: solo 120km di speciale nei 640km verso Shubaytah, ma sono tutti sulla sabbia e tra le dune. Occhio alla navigazione e a quegli errori che potrebbero costare carissimi.

AUTO

La tappa da apripista si rivela durissima per Henk Lategan, visto che il 30enne sudafricano e la sua Toyota cedono la leadership della Dakar dopo un lungo periodo da dominatori nelle quattro ruote motrici. Sin dalle prime fasi della tappa Lategan appare in difficoltà, mentre i suoi rivali sfrecciano: Alrajhi resta costantemente nella top-3 e Al-Attiyah svetta su tutti, vincendo la battaglia di nervi con Ekstrom. La Dakar delle auto perde anche la Toyota ufficiale di Guy Botterill dopo un incidente al km 250 e vede completamente riscritta la sua classifica, dopo questa tappa. La spunta il già menzionato Al-Attiyah con la sua Dacia Sandrider in 2h52'59", precedendo la Mini di De Mevius (+2'47") e la Toyota Overdrive di Yazeed Alrajhi (+3'12"): giù dal podio di giornata Ekstrom (+4'48") e Baciuska (+7'28"), che precedono Guthrie (+9'42"): fuori dai dieci Lategan chiude a 16'02", mentre ha molto da rimproverarsi Quintero. Quest'ultimo arriva ufficialmente a 18'06", ma con un quarto d'ora di penalità per eccesso di velocità: avrebbe chiuso terzo. Nuovo leader nella Dakar delle auto che, da quest'oggi, viene guidata dal padrone di casa: Alrajhi precede di 7'09" Lategan e di 24'50" Ekstrom, che ha un risicato margine su Al-Attiyah (+25'21"). Top-10 completata dalla Ford di Guthrie (+56'28") e dal mezzo Century di Serradori (+1h06'02"), che precedono rispettivamente Yacopini (+1h44'41") e Quintero (+1h46'07"): oltre le due ore, infine, la Mini di Ferreira e Baragwanath (Century).
 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri