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DAKAR

Dakar, 4a tappa: poker di Sanders, Schareina insegue. Alrajhi bis nelle auto

Continuano le sorprese a quattro ruote, col saudita che diventa l'unico vero inseguitore di Lategan: giornataccia per Al-Attiyah

08 Gen 2025 - 17:44

La 4a tappa della Dakar era una delle più temute. Vuoi perché si tratta di una Marathon Stage per le moto, con limitazioni alle riparazioni, vuoi per quel terreno vulcanico che contraddistingue i 588km (415 di speciale) da Al-Henakiyah ad Al'Ula. Nelle due ruote Sanders cala il poker e guida con 13'26" su Schareina nella generale, sorprese nelle auto. Affonda Al-Attiyah e Alrajhi (Toyota) vince la frazione: Lategan lo precede di 6'54" in classifica.

MOTO
Un problema al roadbook elettronico di Edgar Canet ci consegna una tappa "a inseguimento". Le Honda fanno piazzare i migliori tempi in avvio, Daniel Sanders parte dopo e li demolisce regolarmente. Un solo rivale mantiene il suo passo ed è Tosha Schareina, pilota spagnolo Hrc che si arrende per soli 15" alla supremazia dell'australiano, velocissimo dominatore di questa Dakar con quattro successi in cinque tappe. Sanders vince col tempo di 5h10'33" davanti proprio a Schareina, nuovo secondo della generale, e a Cornejo (+7'49"). Quarta piazza per il sempre solido van Beveren (+8'08") davanti a Rui Gonçalves (+8'55") su Sherco ed Ebster su Ktm (+10'14"), che precede il compagno di team Cox (+10'55"). Solo ottavo il vincitore di ieri Lorenzo Santolino, che commette un errore di navigazione al via e porta con sé Quintanilla: i due perderanno dodici minuti. Decisamente peggio la giornata di Ross Branch e Ricky Brabec, che non stanno vivendo la Dakar attesa. Entrambi commettono errori fatali in alcuni waypoint, smarriscono la retta via e terminano fuori dalla top-10 con 19' di ritardo. Il grande deluso di giornata è Klein, pilota del team Kove che aveva accarezzato la vittoria nei primi tre checkpoint. Quest'ultimo però è stato colpito dalla congiuntivite e, come riportano i media della Dakar, ha rallentato fino a terminare con 55 minuti di ritardo.

La classifica generale delle moto, che quest'oggi entreranno nel bivacco Marathon e avranno solo mezz'ora per riparare i loro mezzi, ha così un autentico dominatore. Daniel Sanders guida con 13'26" su Schareina (Honda) e 26'10" sulla Hero di Ross Branch. Quarto Howes (+27'01") davanti a Brabec (+29'13"), van Beveren (+29'26") e Quintanilla (+33'14"). Tutti questi piloti hanno un mezzo Hrc, mentre completano la top-10 Luciano Benavides su Ktm (+35'57"), Ignacio Cornejo su Hero (+54'01") e Lorenzo Santolino su Sherco (+59'39"). Domani i piloti saranno attesi da 492km di tappa, con 428km di speciale verso Ha'il: questa località, venerdì, sarà il teatro dell'unico giorno di riposo della Dakar 2025. Per il momento Tommaso Montanari (44°) è il miglior italiano in classifica a sette ore dal leader.

AUTO
La categoria delle auto ha già perso Sebastien Loeb e Carlos Sainz e, dopo la frazione odierna, rischia di veder uscire dai giochi per la vittoria anche Nasser Al-Attiyah. Tappa da incubo per il plurivincitore della Dakar e portacolori del team Dacia Sandrider, che viene tradito proprio dal suo mezzo: un quarto d'ora di stop per un problema ruota e un'altra mezz'ora per un problema meccanico, che lo vede assistito dalla compagna di squadra Cristina Gutierrez. Al-Attiyah poi sfreccia tra le dune e il paesaggio vulcanico, ma non è la sua tappa: chiuderà a 33'27" dal vincitore. Un vincitore che non è nient'altro che il padrone di casa, visto che il saudita Yazeed Alrajhi e la sua Toyota Overdrive fanno il bis sul traguardo di Al'Ula. Quest'ultimo vince il duello a distanza col leader sudafricano Henk Lategan (Toyota Gazoo Racing) e lo precede di 4'51", mentre è terzo l'argentino Yacopini (+10'45"). Podio tutto Toyota, con Krotov (+13'17") e la Century di Serradori (+14'01") a completare la top-10. Nella top-10 ci sono anche le Ford M-Sport di Guthrie (+15'20" con cinque minuti di penalità) ed Ekstrom (+16'57"), nonché quel Moraes che oggi era stato uno dei più veloci nelle primissime fasi della tappa.

Oltre a Nasser Al-Attiyah, perdono molto terreno le Mini Chicherit e De Mevius, ma soprattutto i giovani vincitori della 1a e 3a tappa. Variawa chiude a 46'18" dal leader odierno, dopo aver vinto ieri, oltre un'ora di ritardo per Seth Quintero. La tappa non sorride neanche a Toby Price e Sam Sunderland, che sognavano di salire sul podio della generale ed erano virtualmente secondi di tappa fino al terzultimo checkpoint: tre forature li hanno condannati a delle dure riparazioni e a perdere minuti su minuti. Nella nuova classifica generale svetta dunque sempre Henk Lategan, ma con 6'54" su Yazeed Alrajhi. Terzo Ekstrom con la sua Ford (+21'40") davanti a Serradori (+30'25") e Moraes (+33'25"): top-8 completata da Guthrie (+34'09"), Al-Attiyah (+35'53") e Yacopini (+41'10"). Fuori dai dieci Quintero, che si trova a 1h58' dal leader e fuori dai giochi per la vittoria.

CAMION
Tappa avvincente e tante sorprese anche tra i Camion, con il ceco Martin Macik del team MM Technology che strappa la vittoria in 5h02’46’’. L’equipaggio conduce a lungo, perde qualche posizione dopo metà percorso ma poi recupera e trionfa guadagnando preziosi minuti in vetta alla classifica. Grande rimonta per il giovane Mitchel van den Brink, secondo al traguardo di Alula e attardato di 3’38’’ dopo una partenza e una fase iniziale quasi da dimenticare. Completa il podio virtuale l’Iveco guidato dall’olandese Koolen, sorpresa di giornata e per un tratto anche al comando della gara (+8’45’’). Il grande colpo di scena è l’ottavo posto dell’altro ceco Ales Loprais, che dopo aver tallonato il connazionale nelle prime fasi inizia a perdere terreno dal chilometro 151 e conclude con 42’30’’ di ritardo dal primo. Con questo divario Macik stacca nettamente il suo rivale in cima alla classifica, con il ritardo di Loprais che sale a sfiorare i 45’’. Van den Brink rosicchia minuti preziosi per il terzo posto al lituano Zala, quarto al traguardo a +21’54’’ e ora a una sola ventina di minuti di vantaggio sull’olandese. Perde ulteriore terreno e tanto tempo l’equipaggio di Claudio Bellina e Danilo Petrucci, che dopo aver accarezzato l'idea di una possibile top ten dopo i primi 105 chilometri (sesto posto) chiude in tredicesima posizione, con un ritardo di 1h52’57’’.

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