Il siciliano è 7° e 18° di manche per l'infortunio al braccio e così Nagl si porta a +30. Quarto Philippaerts
Antonio Cairoli ha stretto i denti, ma alla fine ha lasciato l'infangata Maggiora con l'amaro in bocca e un distacco dal capoclassifica Max Nagl salito a 30 punti dai 19 della vigilia. Il GP d'Italia, nona prova del Mondiale motocross, è stato condizionato dall'infortunio rimediato all'avambraccio sinistro in qualifica, che ha rovinato i piani di rimonta del siciliano. Alla fine il numero 222 della Ktm, sostenuto da un pubblico numeroso (dichiarate 36mila presenze nel weekend) che non si è fatto intimorire dal maltempo incessante, è riuscito a resistere in gara 1, chiusa al settimo posto, ma in quella successiva il dolore era troppo forte e non gli ha permesso di fare meglio di diciottesimo. Così, il tedesco Nagl è riuscito ad allungare nella corsa al titolo della MXGP, grazie alla piazza d'onore della seconda manche che gli ha permesso di rimediare all'errore della prima. Il GP è andato a Romain Febvre (Yamaha), primo e sesto, mentre sul podio sono saliti con lui anche Kevin Strijbos (Suzuki) e Todd Waters (Husqvarna), secondo e terzo.
Nella prima manche Tony è scattato benissimo, nonostante una posizione al cancelletto non ottimale, e si è messo in coda al nostro David Philippaerts e a Febvre. Sull'insidioso tracciato del Mottaccio del Balmone, il campione di Patti ha tenuto duro per tutta gara 1 e alla fine ha portato a casa un importante settimo posto, rallentato da un inevitabile calo da metà corsa in poi. E a giudicare da quanto era gonfia e viola la zona tra polso e gomito a fine manche, è stato eroico. Dal canto suo, Nagl è scivolato subito e dopo essersi fermato ai box per cambiare occhiali e guanti, ha tagliato il traguardo in 15.a posizione. A vincere è stato così il francese Febvre, il più in forma del momento, davanti al rinato Philippaerts e a Jeremy van Horebeek, per un tris "giallo Yamaha" in occasione del suo 60° anniversario. Strepitoso anche Alessandro Lupino (Honda), quinto tra Todd Waters (Husqvarna) e Shaun Simpson (Ktm). Peccato solo per l'assenza di Davide Guarneri (TM), costretto a dare forfait alla vigilia, come pure Clement Desalle, che ha alzato bandiera bianca dopo le prove libere. In gara 2, invece, Cairoli è partito in fondo al gruppo per evitare ulteriori guai e provare a tenere il suo ritmo, consapevole che non avrebbe potuto lottare per le prime posizioni. Ha navigato ai limiti della zona punti, accontentandosi di racimolarne tre da doppiato. Il tutto mentre il suo rivale Nagl si è lasciato sfuggire una vittoria che pareva certa grazie all'incredibile ultimo giro del rientrante belga Strijbos, che lo ha superato a ormai poche curve dall'arrivo. Un piccolo favore che ha reso un po' meno amara la giornata del "Tony nazionale". Il problema è che domenica si torna a correre, oltretutto in casa del "nemico", a Teutschenthal, e difficilmente Cairoli riuscirà a recuperare la migliore condizione. Subito a terra Lupino (poi 20°), a tenere alto il tricolore ci ha pensato un Philippaerts davvero in stato di grazia. L'ex campione del 2008 ha lottato per la vittoria assoluta, chiudendo con un settimo posto, che lo ha immeritatamente lasciato ai piedi del podio solo per la discriminante della seconda manche rispetto a Waters (prima "top 3" di per lui). L'australiano è stato quarto dietro a un altalenante Gautier Paulin (Honda). Solo nono van Horebeek, vittima di una caduta in avvio, mentre il compagno di team Febvre, pure lui attardato da un gran volo in avvio, è stato sesto dietro a Simpson. Abbastanza, comunque, per fare suo il secondo GP (consecutivo) della carriera e inserirsi nella lotta per il numero uno: ora è a 8 punti da Cairoli.
In MX2 è stato Aleksandr Tonkov a domare il fango di gara 1. Il russo dell'Husqvarna è partito al comando e non lo ha visto più nessuno. Alle sue spalle hanno chiuso il campione in carica Jordi Tixier (Kawasaki) e Tim Gajser (Honda). Solo sesto il capoclassifica Jeffrey Herlings (Ktm), apparso molto guardingo. Ben più coraggiosi sono stati Samuele Bernardini, addirittura decimo con la sua TM, e il giovane Nicola Recchia (Yamaha), tredicesimo. Deluso Ivo Monticelli (Ktm), costretto al ritiro anticipato. Il riscatto di Herlings è arrivato in gara 2, quando l'olandese non ha lasciato scampo agli avversari fin dalla prima curva. Il successo parziale, però, è bastato per incrementare il suo vantaggio in classifica su Guillod e Jonass, ma non per aggiudicarsi il GP, che è andato allo sloveno Gajser, giunto alle sue spalle. Terzo Jeremy Seewer (Suzuki), che è anche salito sull'ultimo gradino del podio assoluto. Ancora grande protagonista Bernardini, capace di replicare la decima piazza, mentre Recchia ha strappato due punticini e Monticelli ha incassato un altro "zero" amaro. Seconda uscita complicata, invece, per Tonkov e Tixier, entrambi a terra.