Il qatariota e lo spagnolo vincono rispettivamente nella categoria auto e moto
Sono Nasser Al-Attiyah e Joan Barreda i primi signori della Dakar 2019. Il qatariota e lo spagnolo si aggiudicano infatti la prima tappa della Maratona del Deserto, la Lima-Pisco, rispettivamente per le categorie auto e moto. Al-Attiyah ha preceduto Carlos Sainz (+1'59''), Barreda ha avuto la meglio su Pablo Quintanilla (+1'34''). Già in grossa difficoltà i big Sebastian Loeb e Paulo Goncalves. Primo italiano Maurizio Gerini, 37° nelle moto.
MOTO
Il più celebre rally raid del Pianeta quest'anno attraverserà una sola nazione, il Perù. La prima tappa consiste in 247 km da percorrere di cui 84 di prova speciale, con la partenza dalla capitale Lima, una lunga rotta verso sud e l'arrivo a Pisco, dopo aver costeggiato l'Oceano Pacifico in un percorso che si snoda ai piedi delle Ande e fornisce solo un assaggio dei paesaggi desertici previsti per i prossimi giorni. I veicoli complessivi al via sono 334 di cui ben 137 moto. E a precederle tutte è Joan Barreda, autore di una prova di grande impatto con la sua Honda, rifilando un già importante distacco di 1'34'' al suo più vicino inseguitore, Pablo Quintanilla su Husqvarna. Terzo arriva Ricky Brabec, compagno di team di Barreda, con un ritardo di 2'52''. In difficoltà Toby Price, che dopo una prima metà di gara in lizza con i migliori si deve accontentare del sesto posto alle spalle di Adrien Van Beveren e del campione del 2018 Matthias Walkner. Grossi problemi per uno dei big della competizione, Paulo Gonçalves: il portoghese, infortunatosi a inizio dicembre e ancora lontano dal miglior stato di forma, chiude solo undicesimo. Primo italiano è Maurizio Gerini, 37°. Da evidenziare anche il primo ritirato della Dakar 2019: è il veterano Gabor Saghmeister, con dieci precedenti partecipazioni al rally.
AUTO
Nasser Al-Attiyah era considerato uno dei grandi favoriti della Dakar 2019 e il qatariota della Toyota non ha certo tradito le aspettative. Sin dall'inizio della prima tappa è infatti lui a imporre il suo passo, riuscendo a tenere a distanza anche un osso sempre duro come Carlos Sainz (quest'anno al volante di una Mini considerata tra le possibili sorprese della competizione). Curiosità per il terzetto di piloti alle spalle dei due favoritissimi: si tratta di tre emergenti come Jakub Przygonski (per lui, terzo, un onorevole distacco di 2'00'' dal vincitore), Vladimir Vasilyev (quarto a 2'18'') e Yazeed Al Rajhi (quinto a 2'28''). Settimo, alle spalle anche di Giniel de Villiers, spunta Stephane Peterhansel: qualche difficoltà per "Mister Dakar", al debutto con la Mini. Peggio di lui va però a Sebastian Loeb, costretto ad accontentarsi di un 13° posto a bordo della sua Peugeot. La sabbia non è mai stata tra i migliori amici dell'asso alsaziano, costretto anche a guidare una vettura di un team privato (la PH Sport) e certo non tra le più performanti del lotto: per lui il distacco da Al-Attiyah è un importante 6'07'.