La moto italiana aveva esordito in gara l'anno scorso ma era all'esordio sulle piste africane
di Stefano Gatti© Aprilia Racing Ufficio Stampa
Non solo Dakar sulle piste offroad di queste prime settimane del nuovo anno. Successo italiano nella quindicesima edizione di Africa Eco Race: è stato il binomio formato da Jacopo Cerutti e da Aprilia Tuareg a dominare la gara che - a partire dal 2009 e con la sola cancellazione del 2023 - ha proseguito la tradizione dei rally avventura in Nordafrica dopo la partenza dell'evento-Dakar in direzione prima dell'America Latina e da cinque anni a questa parte nella Penisola Arabica.Il binomio tutto italiano è rimasto in testa dal primo all’ultimo degli oltre seimila chilometri di gara su strade, piste battute, sabbia e dune mozzafiato. Da Monaco al magico Lac Rose di Dakar, Jacopo Cerutti e la sua Aprilia Tuareg hanno scelto il modo più esaltante per vincere l’edizione 2024 di Africa Eco Race, dominando e scrivendo una delle pagine più epiche nella storia recente dei grandi raid africani. La coppia italiana è partita come outsider, avendo di fronte avversari fortissimi e soprattutto estremamente esperti del leggendario percorso che dall’Europa porta a Dakar attraverso Marocco e Mauritania.
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Sviluppata a partire dal prodotto di serie da Aprilia Racing con la collaborazione tecnica di GCorse dei fratelli Guareschi, la Tuareg affrontava per la prima volta le piste africane e il deserto. Certo, nel corso del 2023 la moto aveva dato già messo in mostra il proprio potenziale vincendo - sempre all’esordio - il titolo italiano Motorally e conquistando uno strepitoso podio nel Rally Transanatolia in Turchia, al primo assaggio di grande raid. Affrontare il deserto africano per la prima volta, su un percorso che ha fatto la storia dell’offroad, si annunciava ben più difficile.
Jacopo Cerutti e Francesco Montanari hanno approcciato la gara con sicurezza sin dalla partenza, forti di una moto che si è rivelata un’arma formidabile grazie alla bontà del progetto originale. La vittoria nelle prove speciali delle prime due giornate ha permesso a Cerutti di accumulare e poi gestire il vantaggio contro avversari fortissimi come i portacolori Yamaha Alessandro Botturi e Pol Tarres, che hanno costantemente attaccato, alla ricerca della rimonta, chiudendo sul secondo e sul terzo gradino del podio. Per Montanari, esordiente assoluto, il traguardo di Dakar era il risultato più bello. A questo, Francesco ha aggiunto due podi di tappa, una presenza costante nelle zone alte delle classifiche delle prove speciali e un ottimo ottavo posto finale, subito dietro e due altri piloti italiani (in totale quindi quattro i nostri nella top ten): Marco Aurelio Fontana e Marco Menichini, rispettivamente su Honda e Husqvarna. I piloti italiani nella top ten sono alla fine addirittura cinque garzie al decimo posto di Nicola Quinto con un'altra Husqvarna.
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“Quello che Jacopo ha fatto, vincendo a Dakar, non ha precedenti. Si tratta di una grande impresa sportiva che esalta un grande campione, una eccezionale moto italiana, progettata, sviluppata e prodotta qui a Noale e un lavoro incredibile fatto da Aprilia Racing e da GCorse. Aver comandato fin dal primo giorno una delle gare più difficili che ci siano al mondo, di fronte ad avversari fortissimi è uno straordinario segnale di forza che è andato al di là di ogni nostra aspettativa”. (Massimo Rivola - AD Aprilia Racing)
“È tutto bellissimo, per me è stato un onore poter collaborare allo sviluppo della moto con Aprilia Racing e GCorse. In poco tempo abbiamo raggiunto traguardi incredibili e onestamente non pensavo che saremmo riusciti ad arrivare così pronti a questo appuntamento. Sapevo però che la Tuareg di serie ci forniva già un’ottima base di partenza, poi il resto lo ha fatto il grande lavoro compiuto da tutto il team in questi mesi. Non mi aspettavo certo di vincere, forse partire senza la pressione di essere i favoriti è stato un bene e siamo stati aiutati anche da un pizzico di fortuna, che non guasta mai, perché in un raid africano l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e invece è sempre filato tutto liscio. Un’esperienza e un’emozione fantastica, ora possiamo goderci i festeggiamenti”. (Jacopo Cerutti)
“Jacopo è stato eccezionale per tutta la gara, sempre dettando il ritmo. La seconda tappa è stata la chiave, con quello strappo in classifica che poi gli ha permesso di gestire da grande campione. Grande anche Francesco che al debutto ha portato la moto a Dakar togliendosi più di una soddisfazione nelle speciali. Quello che ha fatto tutto il team è incredibile, era la nostra prima esperienza contro avversari fortissimi, come il team Yamaha, che hanno grande esperienza, specie sulla parte di deserto in Mauritania. La moto è stata perfetta, mai un problema, con questo trionfo il progetto Tuareg ha mostrato tutte le sue qualità di base: bilanciamento dei pesi, escursione delle sospensioni, carattere del motore, qualità dei materiali. La moto di serie è già un punto di riferimento”. (Vittoriano Guareschi - GCorse)
“Sono felicissimo di essere arrivato a Dakar e di essere riuscito a migliorare tappa dopo tappa, riuscendo a piazzarmi nelle prime posizioni in diverse occasioni. Tutto ciò è stato possibile perché sono stato messo nelle condizioni ideali per esprimere il mio potenziale: la moto è fantastica da guidare e tutto il team ha svolto un lavoro eccezionale, sia nella preparazione della gara sia in queste due settimane in Africa. Desidero perciò ringraziare Aprilia per questa opportunità e tutti i componenti del team GCorse per il continuo supporto. Sono ovviamente contento anche per la bellissima vittoria di Jacopo, è stato bravissimo e se lo merita. Spero che per me questo possa essere un punto di partenza, voglio continuare a migliorarmi perché penso di aver dimostrato di potermela giocare con i migliori”. (Francesco Montanari)
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