Stafford guida i biancoblù al successo per 35-27 contro New Orleans in un match tuttavia per i playoff
Il Monday Night dell'Nfl parla la lingua dei Lions che a New Orleans tornano a ruggire battendo i Saints in un match che non serve più a nessuno. Con le due compagini tagliate fuori dalla corsa per i playoff, c’è solo da gustarsi lo spettacolo tra due quarterback in serata di grazia: Brees passa 341 yards ma al Mercedes-Benz Superdome la spunta Stafford che guida i biancoblù del Michigan al 35-27 finale con 254 yards lanciate e tre touchdown.
Il Monday Night dell’Nfl parla la lingua dei Lions che a New Orleans tornano a ruggire battendo i Saints in un match che non serve più a nessuno. Con le due compagini tagliate fuori dalla corsa per i playoff, c’è solo da gustarsi lo spettacolo tra due quarterback in serata di grazia: Brees passa 341 yards ma al Mercedes-Benz Superdome la spunta Stafford che guida i biancoblù del Michigan al 35-27 finale con 254 yards lanciate e tre touchdown.
Se non c’è alcun interesse a per il risultato finale, il Mercedes Benz Superdome trova comunque il modo di scaldarsi apprezzando la sfida tra i due quarterback: la spunta il più giovane, Matthew Stafford, che consegna 22 passaggi su 25, manda 2 volte in touchdown Golden Tate e una Michael Burton (di Abdullah e Bell le altre corse vincenti in end zone) e risulta determinante nel 35-27 finale per Detroit. Ma gli applausi sono anche per l’idolo di casa Drew Brees: il quasi 37enne di Austin passa 341 yards diventando il quarto giocatore della storia a superare le 60mila totali e con tre touchdown consegnati nelle mani di Cooks, Watson e Colston guida una rimonta che i Saints per poco non riescono a completare.