Tribunale Madrid ordina restituzione sacche di sangue, ma non potranno essere condannati. Assolto il dottor Fuentes
La Corte Provinciale di Madrid ha assolto il dottor Fuentes nel verdetto sull'Operacion Puerto, ma ha stabilito che le 211 sacche di sangue, appartenenti a sportivi che 10 anni fa avevano fatto ricorso al controverso dottore, possano essere messe a disposizione della federazione spagnola di ciclismo, della Wada, dell'Uci e del Coni per essere analizzate. Gli atleti saranno identificati, ma non subiranno condanne perché i fatti sono prescritti.
"All'epoca dei fatti nel 2006 non esistevano normative antidoping che giustificassero la condanna del dottor Fuentes". Questa la motivazione che ha portato la Audiencia Provincial di Madrid a revocare la condanna inflitta in primo grado a Fuentes. Con lui anche il preparatore sportivo Ignacio Labarta, condannato in primo grado a 4 mesi di carcere e di inabilitazione.
La corte ha anche ribaltato la sentenza di primo grado dell giudice Julia Patricia Santamaria che, il 30 aprile 2013, aveva decretato la distruzione delle sacche di sangue. Nella seduta di appello è stato deciso di dissequestrare le 211 sacche di sangue confiscate dieci anni fa custodite nel laboratorio antidoping di Barcellona. Gli atleti saranno così identificati, ma non rischiano condanne grazie alla prescrizione, visto che la data la data che fa fede ai termini processuali è quella del 22 maggio 2006. Per il danno d'immagine, invece, è un altro discorso.
Finora nell'Operacion Puerto, l'indagine spagnola relativa al doping effettuata tra il febbraio e il maggio 2006, solo 5 ciclisti sono stati condannati. Si tratta dei tedeschi Jan Ullrich e Jorg Jaksche, lo spagnolo Alejandro Valverde e gli italiani Ivan Basso e Michele Scarponi.
La cosiddetta "Operacion Puerto" è una vicenda partita nel maggio 2006, quando la polizia spagnola trovò nel laboratorio di Eufemiano Fuentes steroidi anabolizzanti e sacche di sangue, sulla scia delle rivelazioni di un corridore, Jesus Manzano, e che portò all'arresto del medico spagnolo e di Manolo Saiz, all'epoca team manager della Liberty Seguros. Alcuni dei clienti di Fuentes, tra cui Jan Ullrich e Ivan Basso, furono estromessi dal Tour de France di quell'anno. Altri corridori hanno pagato il legame: tra loro Alejandro Valverde e Michele Scarponi, ma molti clienti non sono stati a tutt'oggi identificati.