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ATLETICA

Aceti non si accontenta dopo l'argento agli Europei di Roma con la staffetta 4x400

Intervista esclusiva allo specialista dei 400 metri, compagno di nazionale ma anche di allenamento di Luca Sito

di Redazione Sprintnews
16 Giu 2024 - 13:36
 © Grana/Fidal

© Grana/Fidal

Vladimir Aceti ha conquistato la medaglia d'argento nella finale della 4x400 metri agli Europei di Roma, primo grande podio nella sua carriera da specialista del giro di pista che lo ha visto emergere per la prima volta a livello internazionale nel 2017, quando a soli 18 anni conquistò l'oro sia nella gara individuale che nella staffetta ai campionati europei under 20 di Grosseto.

Nato il 16 ottobre 1998 nella Russia nordoccidentale, vicino al confine finlandese, è stato adottato a 5 anni da una famiglia lombarda come il fratello maggiore Alexander, e ha iniziato la sua attività sportiva da bambino con calcio, nuoto e sci alpino per poi, dal 2011, scoprire l’atletica a cui si è dedicato con sempre maggior passione, quasi da subito seguito da suo attuale tecnico Alessandro Simonelli.

Ha partecipato a tutte le principali manifestazioni esistenti, riuscendo sempre a dare il meglio delle sue potenzialità nella staffetta, dove è considerato un grande trascinatore, ricordando su tutto il sesto posto ottenuto dalla squadra azzurra con la sua presenza ai Mondiali di Doha 2019, e il settimo alle Olimpiadi di Tokyo 2021 dove è stato anche realizzato, con 2'58"81, il nuovo record italiano dopo 35 anni dal precedente che resisteva dal 1986.

Vladimir questo argento è stata un'enorme impresa realizzata nonostante la defezione dell'ultimo minuto di Sibilio. Cosa è successo esattamente?

"In realtà Alessandro già nella riunione tecnica del primo pomeriggio aveva detto che avrebbe deciso se gareggiare solo durante il riscaldamento prima della gara, per cui è stato inserito nella lista ufficiale di gara, ma si sapeva che era in dubbio, e purtroppo pochi minuti prima di entrare nella call room ha accusato dei crampi durante un allungo, per cui ha giustamente rinunciato in quanto la stagione è ancora molto lunga e piena di obiettivi da raggiungere".

Meli ha confessato dopo la gara di aver avuto una paura terribile. In che modo lo avete caricato?

"Riccardo ha fatto una gara straordinaria, con grandissimo coraggio e ha sostituito benissimo Alessandro. Il suo timore era che volevamo assolutamente conquistare una medaglia che sapevamo essere alla nostra portata, per cui ha sentito molto questa responsabilità, ma non abbiamo certo avuto bisogno di caricarlo, perché lo era ai massimi livelli come tutti noi del resto".

Hai sempre avuto enormi soddisfazioni dalla 4x400 sin da quando hai vinto il titolo europeo juniores nel 2017 a Grosseto. Pensi di riuscire a dare di più in questa gara di squadra piuttosto che in quella individuale.

"Probabilmente si nella misura in cui nella staffetta si corre in un'unica corsia, a parte la prima frazione dove generalmente non corro, e io mi trovo particolarmente bene specie quando ho un atleta davanti che mi fa da riferimento, e a cui cerco di stare attaccato senza troppi ragionamenti, mentre nella gara individuale ci sono altre logiche in quanto sei da solo, ma ovviamente lavoro e lotto per ottenere il massimo anche in questa situazione".

A Giussano dove vivi e ti alleni da sempre, una volta eri quasi da solo, ma adesso si è creato un grande gruppo con giovani interessanti, e uno straordinario come Luca Sito. Quanto è importante per te questo?

"Sono molto contento e grato al mio allenatore Alessandro Simonelli che è riuscito a creare da anni una situazione ideale di lavoro, sia facendosi affiancare da grandi professionisti nell'ambito della preparazione, della prevenzione e della nutrizione, ma anche scovando giovani talenti per aiutarmi negli allenamenti, quali su tutti Luca a cui sono orgoglioso di aver fatto da traino all'inizio stimolandolo in ogni modo, ma che adesso sono io a dover inseguire".

Che obiettivi ti sei posto per le prossime settimane nella tua marcia di avvicinamento verso le Olimpiadi dove sarai ovviamente parte integrante della 4x400?

"Gareggerò mercoledì 19 al meeting internazionale di Nembro, poi forse venerdì 21 a Madrid dove sono in lista di attesa, e certamente a fine mese nei Campionati Italiani, cercando soprattutto di fare crescere ulteriormente la condizione e realizzare dei buoni crono. Poi a luglio non so se gareggerò ancora prima di Parigi che è sicuramente l'obiettivo primario".

Questa 4x400 potrebbe essere la più forte di sempre nella storia. Certo è che con Sito in tale condizione, con la presenza di Sibilio e con il presumibile ritorno di Davide Re che ha rinunciato agli Europei per essere all'apice alle Olimpiadi, potresti trovarti in ballottaggio per un posto in formazione con il tuo amico Edoardo Scotti.

"Cercherò di farmi trovare pronto come sempre e, in ogni caso, non va assolutamente dimenticata la 4x400 mista che può regalare anche lei delle grandi soddisfazioni, e quindi sono certo che lo spazio per gareggiare ed emergere ci sia per tutti senza problemi".

La 4x400 è comunque il tuo fiore all'occhiello, dove sei anche primatista italiano grazie al tempo ottenuto nell'eccellente finale di Tokyo. Pensi che potete puntare a un podio a Parigi?

"Ho una mia idea precisa e per scaramanzia non voglio dirla, ma credo fortemente che non dobbiamo porci limiti e che il primato del 2021 in Giappone possa certamente essere abbassato, anche di molto".

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