Svolta nell'atletica: la Federazione Internazionale introduce tamponi orali per determinare il sesso delle atlete

Il caso di Caster Semenya ha fatto storia, eppure la World Athletics non sembra intenzionata a cambiare. La Federazione Internazionale di Atletica Leggera ha annunciato di voler introdurre dei tamponi orali e di Dried Blood Spot (test che consiste nel prelievo di gocce di sangue capillare provenienti dalla puntura di un dito della mano) per le atlete al fine di vericarne il sesso e mantenere "l'integrità della competizione. 

Dopo i test svolti dall'IBA nella boxe e l'esclusione di Imane Khelif dai Mondiali, anche l'ente governato da Sebastian Coe ha deciso di prendere questa strada evitando così che si ripetessero episodi come quelli che hanno interessato la mezzofondista sudafricana.  Le modifiche pianificate includono infatti il ripristino di una versione del test cromosomico che è stata interrotta negli anni '90, che richiede alle atlete che competono nella categoria femminile di sottoporsi a un tampone o al test sanguigno per la presenza di un gene che indica se l'atleta ha un cromosoma 'Y' presente nei maschi.

Secondo quanto riportato dal presidente federale, uscito recentemente sconfitto nelle elezioni alla guida del CIO, le atlete dovranno sottoporsi al test solo una volta durante la loro carriera. "È importante farlo perché mantiene tutto ciò di cui abbiamo parlato, in particolare di recente: non solo l'integrità dello sport femminile, ma per garantirla effettivamente - ha spiegato Coe dopo un incontro di due giorni del World Athletics Council a Nanchino -. Riteniamo che questo sia un modo davvero importante per dare fiducia e mantenere quell'attenzione assoluta sull'integrità della competizione". 

Non è chiaro quando verrà introdotta la misura anche se Coe ha annunciato che i nuovi regolamenti saranno redatti e che un fornitore di test sarà confermato nelle prossime settimane con l'obiettivo di esser attivi entro i Mondiali outdoor in programma a Tokyo il prossimo settembre.