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ATLETICA LEGGERA

Atletica, Dosso si prepara ai Mondiali Indoor: "Sono pronta per diventare la donna più veloce al mondo"

La 24enne di Rubiera ha parlato della possibilità di conquistare una medaglia nei 60 metri durante la rassegna iridata

di Marco Cangelli
27 Feb 2024 - 16:16
 © ansa

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Zaynab Dosso ha deciso di non fermarsi più e lasciare alle spalle ogni limite. La 24enne di Rubiera è pronta ad affrontare i Mondiali Indoor di atletica leggera in programma a Glasgow dal 1 al 3 marzo e soprattutto con il terzo miglior tempo stagionale sui 60 metri. La portacolori delle Fiamme Azzurre ha abbattuto per più volte il primato nazionale fissandolo in 7"02 e soprattutto trovando quella sicurezza che le mancava in precedenza.

Per la prima volta sono pronta ed emozionata all’idea di esser la donna più veloce al mondo. È da un anno che lavoro al meglio, ma i mille e mille infortuni non mi hanno mai permesso di mostrarmi - ha spiegato la giovane emiliana in un'intervista rilasciata all'edizione milanese de "La Stampa" -. Ho smesso di mettere limiti al futuro. Competo con tutte, corro per stare il più avanti possibile. Quando ipotizzi dove potresti arrivare, agli altri sembra sempre troppo e quel giudizio limita. Io voglio fare l’atleta e significa rilanciare di continuo. Sfido pure il mio compagno di allenamento, l’ostacolista Lorenzo Simonelli. Stiamo a tre record italiani a testa nel 2024".

A dimostrare il talento dell'azzurra vi è quel precedente in allenamento a Tenerife dove Dosso ha bruciato in partenza Filippo Tortu. Una prova di forza che ha sbloccato la velocista tricolore, in grado di superare anche quelle paure che l'hanno bloccata più volte in passato.

"Il cervello ha sbloccato le gambe, lavoro con il mio tecnico Giorgio Frinolli dal 2019 e a lungo non abbiamo trovato una lunghezza d’onda su cui comunicare. Io chiusa, lui in attesa di riscontri e mai un incrocio. Oggi, appena sento qualcosa lo dico ed è uno scambio continuo, grazie a uno psicologo. Non un mental coach, proprio uno psichiatra, mi serviva una figura professionale strutturata. Non riuscivo a parlare con gli uomini, mi sembravano… minacciosi - ha confessato Dosso -. Ho iniziato ad avere soggezione da bambina. In Costa d’Avorio, dove sono nata, il rispetto è vissuto al limite del silenzio. I padri sono severi, le donne stanno zitte. Ma non è colpa dell’Africa, da italiana non è stato diverso fino a che non ho affrontato il problema: il passato è passato, io non sono la ragazza che ero, ma la donna che voglio essere. Ho sentito la sicurezza scorrermi nelle vene, ho abbandonato certi retaggi, tipo avere per forza fidanzati neri. Da un anno ho una relazione con un bianco e sono felicissima, ma non dirò una parola di più su di lui".

Nonostante il passato sia per certi versi alle spalle e il futuro sia particolarmente fiorente, Dosso non ha dimenticato la Costa d'Avorio, il paese in cui è nata, come dimostrato in occasione della Coppa d'Africa di calcio in occasione della quale non ha nascosto il proprio tifo sui social: "La Costa d'Avorio e l'Italia sono pezzi di cuore, di me. Purtroppo, sotto le storie Instagram con la maglia arancione qualcuno ha scritto 'da che parte stai?'. Certi ivoriani hanno chiesto 'perché rappresenti un altro Paese?'. Io sono italiana e mi porto dentro il mio essere ivoriana e non lo devo certo giustificare. Per quella partita... vediamo quando mi ci trovo".

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