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ATLETICA

Dalia Kaddari punta decisa alla stagione all'aperto con grandi obiettivi sia a livello individuale che con la staffetta 4x100

Intervista esclusiva alla velocista sarda, icona di stile nella corsa ma anche nella vita fuori dalla pista

di Redazione Sprintnews
03 Dic 2024 - 11:52
 © Grana/Fidal

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Dalia Kaddari, velocista specializzata nei 200 metri e fulcro della staffetta 4x100 azzurra femminile, può vantare a soli 23 anni già due partecipazioni olimpiche a Tokyo 2021 e Parigi 2024, due mondiali a Eugene 2022 e Budapest 2023, e due europee a Monaco 2022 e Roma 2024, dopo una brillante carriera giovanile che l'ha portata a ottenere l'argento nel 2018 alle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires, ma soprattutto l'oro negli Europei under 23 di Tallin nel 2021.

La sua caratteristica principale quando la si vede correre è certamente la grazia e la leggerezza che traspare dalla sua tecnica praticamente perfetta, ma indubbiamente non passa inosservato nemmeno quanto fa fuori dalla pista, perché dotata di grande eleganza e portamento che le consentono ogni tanto di calcare qualche passerella come il red carpet di Venezia, in occasione degli ultimi due Festival del Cinema.

Nata e sempre vissuta a Quartu Sant'Elena, popoloso comune a pochi km da Cagliari, visceralmente attaccata alla sua Sardegna che talora rappresenta tramite la propria immagine in occasione di campagne mediatiche, ha scoperto l'atletica alla fine delle scuole medie per poi subito dopo innamorarsene, ottenendo il primo importante riscontro nel 2017 quando realizza il primato italiano under 18 sui 200 metri con 23"68 a Rieti, togliendolo a Vincenza Calì che lo deteneva dal 2000.

Nel 2018 la definitiva conferma del suo grande talento la porta all'argento nelle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires, con 23"45, nell'anno della pandemia mondiale del 2020 ottiene anche il nuovo primato nazionale under 20 con 23"23 a Bellinzona, sempre sottratto alla Calì, e poi la consacrazione verso una grande dimensione internazionale nel 2021 con il titolo continentale under 23 conquistato in Estonia, con il suo attuale personale sui 200 di 22"64, terza prestazione italiana di sempre.

Nelle sue già innumerevoli partecipazioni alle più importanti manifestazioni internazionali, va soprattutto evidenziato il bronzo agli Europei di Monaco del 2022 nella finale della 4x100 donne, ma anche il quarto posto sempre in staffetta nella finale mondiale di Budapest 2023 dopo il primato italiano di 42"14 in batteria.

Quest'anno per lei alcuni intoppi di troppo l'hanno un po' condizionata, ma è pronta per nuove importanti sfide senza porsi nessun limite.

© Getty Images

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Dalia una stagione per te complicata in cui hai gareggiato poco, anche se non sei mancata nei due più importanti eventi dell'anno quali Europei e Olimpiadi. Cosa è accaduto?

"All'inizio dell'anno mi ero posta ben altri obiettivi in termini di piazzamenti e riscontri cronometrici, ma purtroppo alcuni problemi fisici, culminati con il principale durante la semifinale della 4x100 durante gli Europei a Roma, hanno condizionato tutto. Sono comunque felice di essere stata presente a Europei e Giochi Olimpici, anche se ovviamente ho un grande rammarico per non essermi potuta esprimere al meglio delle mie possibilità".

Hai iniziato con il basket ma poi ti sei innamorata dell'atletica. Come è nata questa passione?

"Da bambina in realtà ho fatto anche ginnastica artistica, poi è venuto il basket che però terminava a fine primavera per cui, dopo aver capito durante alcune gare studentesche di essere portata per le corse veloci, ho iniziato a fare le prime competizioni ufficiali dalla fine del 2016 a 15 anni, e dal 2017 mi sono dedicata totalmente all'atletica".

Molto spesso i velocisti puri iniziano con i 100 metri per poi allungare al mezzo giro di pista, mentre tu ti sei subito orientata su questa distanza. Come è nata tale decisione?

"Inizialmente ho fatto anche qualche 100 metri ma indubbiamente ho subito realizzato risultati significativi più sui 200 metri che è una distanza che sento molto mia, nel senso che mi ci trovo perfettamente. Chiaro che sono stata anche indirizzata da chi mi ha sempre seguita tecnicamente, il mio allenatore Fabrizio Fanni, che con la sua esperienza ha capito subito quale fosse la miglior direzione da seguire".

© Colombo/Fidal

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Come va la preparazione per il nuovo anno, avete introdotto qualche novità rispetto agli anni passati e farai anche qualche gara indoor?

"Sta andando tutto molto bene, ho risolto da tempo i piccoli acciacchi che mi sono trascinata nel corso del 2024 e sono carica e pronta per il prossimo anno, dove però abbiamo deciso di concentrarci totalmente sulle gare all'aperto, con i grandi meeting che ci saranno a partire dalla primavera, i Campionati Europei a squadre in Giugno a Madrid e ovviamente l'obiettivo principale dei Mondiali di Tokyo a settembre. C'è sempre qualche cambiamento nella tecnica di allenamento, e questo inverno in particolare ci stiamo concentrando un po' di più sulla forza e i lavori in palestra".

Hai mai pensato di poter puntare anche sui 400 metri?

"Indubbiamente si, è una distanza che mi piace e non mi spaventa di certo, anche se di fatto non li ho mai corsi in gara ufficiale. È possibile che in prospettiva futura io ci possa puntare ma per adesso sono totalmente concentrata sui 200 metri, con qualche possibile 100 di contorno oltre ovviamente alla 4x100, con il grande desiderio di migliorarmi a livello cronometrico e ottenere il record italiano proprio sul mezzo giro di pista".

© Getty Images

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A proposito di record italiano, il tuo personale di 22"64 realizzato nel 2021 a soli 20 anni ti ha avvicinato di soli 8 centesimi al limite di Libania Grenot. Tutti pensavano che l'avresti realizzato negli anni a seguire ma così non è stato. Questa forte aspettativa ti ha un po' condizionato?

"In realtà no, tolto quest'anno in cui come detto sono stata frenata da vari problemi fisici, sia nel 2022 che nel 2023 ero nella condizione di potermi migliorare e ricordo come, ai Mondiali di Budapest, io abbia corso in 23"67 nella batteria, vicinissima al mio limite. Ovvio che i grandi crono necessitino di situazioni ideali e quindi anche di un po' di fortuna nel trovarle, ma io sono sempre stata serena e fiduciosa come del resto adesso più che mai".

C'è un'atleta che ti abbia ispirato all'inizio della tua carriera?

"Sicuramente la statunitense Allyson Felix, a mio avviso la più grande velocista di tutti i tempi, capace di correre con un'eleganza straordinaria a cui mi sono sempre ispirata".

Quali obiettivi ti poni per il 2025?

"Il mio obiettivo è sempre di non pormi limiti, cercando di fare il meglio possibile e provando sempre a migliorarmi, sia in termini cronometrici che di piazzamenti nelle competizioni più importanti. Ci tengo a dire che spero tantissimo anche di fare ottimi risultati con la 4x100 in quanto abbiamo un gruppo straordinario, e nel 2025 ci saranno i mondiali dove nella passata edizione siamo arrivate quarte. Vogliamo assolutamente riscattarci da quanto accaduto nel 2024 anche per la sfortuna del mio infortunio a Roma".

© Colombo/Fidal

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Tu sei molto giovane, solo 23 anni, ma certamente già un esempio per tante giovanissime che stanno facendo molto bene nella velocità. La concorrenza ti stimola?

"Assolutamente si, sono molto felice di quanto stia accadendo nel mondo dell'atletica italiana e sicuramente la concorrenza è sempre molto ben accetta, ma soprattutto mi fa piacere che ci siano nuove ragazze che si possano aggiungere al nostro gruppo della staffetta di cui tutte noi siamo molto orgogliose".

Quale pensi sia stato il momento migliore e quello peggiore della tua pur giovanissima carriera?

"Non penso si possa definire momento peggiore, però sicuramente nel corso degli ultimi europei under 23 disputati a Espoo in Finlandia nel 2023 non ero lucida e grintosa come mio solito, e non sono riuscita a riconquistare il titolo vinto nel 2021 come speravo. Il momento più bello invece è stato certamente il mio primo podio internazionale, alle Olimpiadi giovanili di Buenos Aires nel 2018".

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Tu sei nata e vivi da sempre in Sardegna a Quartu Sant'Elena, comune a pochi km da Cagliari. Il tuo amore per la Sardegna si manifesta anche in tante campagne mediatiche che fai a favore della tua isola. Hai mai pensato di andare ad allenarti in un altro contesto?

"Amo la Sardegna, il suo clima ideale per allenarsi in quasi ogni periodo dell'anno, il mare, le bellezze del paesaggio, e soprattutto mi alleno a Cagliari in un splendido gruppo composto da ragazzi che mi aiutano quotidianamente in ogni tipo di lavoro in pista, supportata da un tecnico che stimo tantissimo, per cui non esiste per me nulla di meglio in questo momento".

Atletica ma non solo, sei prossima alla laurea in Criminologia e quest'anno per la seconda volta hai sfilato sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia. Hai mai pensato al tuo futuro, il più lontano possibile, dopo la carriera agonistica?

"Si, in realtà ci penso spesso e mi spaventa un po' per come sono fatta, ma non resterò certamente con le mani in mano. Sono ambiziosa, non escludo tante possibilità, a me piacerebbe rimanere in Polizia che è il mio Gruppo Sportivo, ma anche cambiare del tutto la mia vita, lavorare in TV come presentatrice non mi dispiacerebbe".

© Getty Images

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