Il marciatore: "Determinante avere di fianco un allenatore con quella storia antidoping"
Alex Schwazer riparte dal professor Sandro Donati. "Senza il progetto che abbiamo costruito insieme forse non sarei tornato - ha spiegato il marciatore -. Sarebbe stato insopportabile tornare e sentirsi dire 'sei dopato', Sfido i dubbi". Gli fa eco il guru dell'antidoping, che ha accettato di guidare l'azzurro: "Alex ha garantito collaborazione con l'autorità giudiziaria e sarà disponibile a essere controllato in ogni momento".
L'idea della collaborazione con il professore è stata di Schwazer: "Mi sono messo nei panni dei miei colleghi. La mia idea è di tornare a sfidare avversari e cronometro, ma anche riabilitare la mia credibilità. Voglio fare qualcosa che va oltre ciò che gli atleti fanno a livello di antidoping". "Temo di fallire? Non ho questa paura. - ha aggiunto l'azzurro -. Troverei molto più triste finire così, perché so che ho vinto le mie gare importanti senza doping. Già alla prima gara sarò più motivato di quando dovevo andare a Londra".
E per convincere tutti, l'altoatesino si è messo a completa disposizione del consulente Wada Donati, che ha spiegato i dettagli dell'accordo col marciatore: "E' un episodio coerente con la mia storia. E' una rottura di continuità, ma il tempo lo richiede. È troppo facile e ipocrita buttare tutte le colpe sull'atleta. Io avevo chiesto a Schwazer alcune cose, e in particolare la sua 'collaborazione con l'autorità giudiziaria'. Cosa che è accaduta".
Quanto ai controlli, il professore ha preteso garanzie massime: "Non ci sarà finestra oraria, l'ora quotidiana in cui un atleta si rende disponibile per il controllo. Sarà disponibile in ogni momento per sua stessa volontà". Tecnicamante parlando, invece, Donati potrà avvalersi della supervisione di un tecnico esperto della marcia, Mario De Benedictis.
Infine la questione Carolina Kostner. "Mi dispiace per tutto quello che è successo - ha spiegato Alex -. Se sarò chiamato a testimoniare a Losanna, al Tas, lo farò senz'altro".