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Doping, Wada: "Governo russo coinvolto, sospendete gli atleti"

Un Rapporto dell'Agenzia antidoping: "Forti intimidazioni dirette al laboratorio". La Russia: "Accuse politiche"

09 Nov 2015 - 17:36

Terremoto sportivo nel mondo dell'atletica. La Wada (agenzia mondiale antidoping) ha invitato la IAAF (Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera) a sospendere tutti gli atleti russi da ogni competizione di atletica leggera, accusando il governo russo di "intimidazioni dirette" nei confronti del laboratorio antidoping di Mosca. Pronta la risposta dalla Russia: "Accuse con una motivazione assolutamente politica".

Il rapporto dell'agenzia Mondiale antidoping, in 323 pagine, parla di coinvolgimento degli agenti del FSB - il servizio segreto russo - nelle Olimpiadi di Sochi e accusa il ministro dello sport di Mosca Vitaly Mutko di aver dato ordini diretti di ''manipolare alcune specifiche provette" per le analisi antidoping.

"Le informazioni contenute nel rapporto Wada sono allarmanti. Abbiamo bisogno di tempo per analizzarle correttamente e comprenderne i risultati. Nel frattempo ho invitato il Consiglio ad aprire un procedimento nei confronti della Federatletica russa". Cosi' il presidente IAAF, Sebastian Coe, sul rapporto dell'agenzia antidoping mondiale.

"Non bisogna confondere le cose, la commissione (della Wada, ndr) non ha il diritto di sospendere nessuno": lo ha precisato il ministro dello sport russo, Vitaly Mutko, promettendo la diffusione di un comunicato stampa sulle conclusioni della commissione istituita dalla Wada.

Pronta la risposta del capo dell'Agenzia federale medico-biologico russa, Vladimir Uiva: "Hanno una motivazione assolutamente politica, come le sanzioni contro la Russia. Non hanno alcuna base perché questi test antidoping sono i commissari stessi della Wada ad effettuarli sugli atleti. E nello stesso tempo l'atleta non sa quando arriva il commissario. Non c'è alcun motivo di privare i nostri atleti delle medaglia, anche olimpiche, o di squalificarli, e nemmeno gli allenatori". "Per farlo deve aver luogo una enorme quantita' di processi giudiziari ma io penso che non si arrivera' a questo. Verra' fatta una richiesta al ministero dello sport e saranno date le spiegazioni necessarie", ha spiegato. Dal canto suo, Nikita Kamaiev, direttore esecutivo di Rusada (l'agenzia russa anti doping), ha precisato che "solo dopo aver esaminato il rapporto potremo dare le nostre valutazioni, i nostri commenti, e definire le nostre azioni".

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