Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

ATLETICA

Dosso medaglia d'oro europea nei 60 indoor con il nuovo primato italiano di 7"01

Straordinaria impresa della velocista azzurra. Coiro e Tecuceanu quarti negli 800 metri. Delusione nel getto del peso

di Redazione Sprintnews
09 Mar 2025 - 22:01

Zaynab Dosso ottiene la prima straordinaria affermazione internazionale della sua carriera, vincendo i 60 metri indoor degli Europei di Apeldoorn con il crono di 7"01, che migliora il suo precedente primato italiano di 7"02, ma soprattutto le regala l'oro dopo le due medaglie di bronzo conquistate nella scorsa stagione, sia nella stessa disciplina dei mondiali al coperto di Glasgow che nei 100 metri degli europei di Roma, il tutto al termine di una splendida sfida testa a testa con la svizzera Mujinga Kambundji seconda con 7"02, mentre al terzo posto si piazza la lussemburghese Patrizia van der Weken con 7"06.

Per la 25enne velocista azzurra di origini ivoriane, allenata a Roma dove vive dal tecnico Giorgio Frinolli, la definitiva consacrazione nell'elite internazionale con la prima vittoria di un'atleta italiana in una grande finale di velocità, ma con l'obiettivo immediato adesso di andare a Nanchino, in Cina, per i prossimi campionati iridati al coperto che si disputeranno dal 21 al 23 marzo, e cercare di migliorare la posizione sul podio della passata edizione in Scozia nel 2024, forte anche dell'essere attualmente la detentrice della miglior prestazione mondiale dell'anno.

LE DICHIARAZIONI DI DOSSO

"Lo abbiamo fatto, lo volevo. Ho lavorato tantissimo e dopo le Olimpiadi ho avuto un periodo difficile, ma finalmente mi godo l’atletica come avrei voluto, perché sbagliando arrivano più consapevolezze. Sono felice di aver retto tre turni, con varie false partenze. Questa mattina non ho sentito la sveglia e mi sono alzata... di corsa! Mi sono detta di correre già rapida in batteria per avere una bella semifinale, e così poi per avere una buona corsia in finale. Ai Giochi di Parigi avevo molte aspettative da me stessa, volevo troppe cose. Quest’anno lavoriamo bene con il coach Giorgio Frinolli perché siamo sulla stessa lunghezza d’onda, non sarei qui senza di lui. Ai Mondiali indoor di Nanchino, tra due settimane, mi presenterò con il miglior tempo anche se già oggi speravo di correre in meno di sette secondi".

© Grana/Fidal

© Grana/Fidal

Per la formazione azzurra quindi la terza medaglia d'oro della spedizione che aggiunta alle altre due, oltre che all'argento e ai due bronzi, fanno chiudere l'Italia con 6 podi nel medagliere dove chiude complessivamente seconda dietro ai Paesi Bassi, risultato che eguaglia come successi quelli delle edizioni del 1982 a Milano e del 2007 a Birmingham, in quest'ultima manifestazione con l'esatta ripartizione di quest'anno, mentre come medaglie complessive oltre alle citate del 2007, quelle di Torino 2009, Goteborg 2013 e Istanbul 2023.

© Grana/Fidal

© Grana/Fidal

La grandissima delusione della giornata, però, arriva dalla pedana del getto del peso dove, nella finale già orfana di Leonardo Fabbri incappato questa mattina nella qualificazione in una delle peggiori prestazioni in carriera, l'altro grande favorito della vigilia dopo Fabbri, il campione europeo di Istanbul 2023 l'italo sudafricano Zane Weir, si perde completamente nonostante qualche positiva sensazione fornita in mattinata con il secondo miglior lancio tra i finalisti, e chiude in ottava e ultima posizione con l'unica misura valida di 19.57, oltre che 5 nulli, mentre l'altro azzurro presente l'italo statunitense Nick Ponzio è quinto con 20,26.

La gara viene vinta dal romeno Andrei Toader con il proprio primato nazionale di 21.27 realizzato all’ultima prova dopo aver condotto tutta la gara con il 21.08 di avvio, mentre l'argento va allo svedese Wictor Petersson con 21,04 e il bronzo al ceco Tomas Stanek con 20.75, ricordando come Fabbri e Weir fossero i due leader europei stagionali con le misure di 21,95 e 21,76.

Nelle finali degli 800 metri, sia femminile che maschile, si difendono con le unghie e con i denti i due italiani in gara ma sfiorano solamente il podio, con Eloisa Coiro quarta con 2'02'59 in una finale nervosa dove è superata nella lotta per il bronzo dalla slovena Anita Horvat negli ultimi metri, con l'oro alla polacca Anna Wielgosz in 2'02"09, mentre tra gli uomini stesso piazzamento per Catalin Tecuceanu, che perde qualche metro all’inizio dell’ultimo giro e si lancia nel breve rettilineo finale per rincorrere il terzo posto dell’irlandese Mark English che lo conserva di undici centesimi, chiudendo in 1'45"46 contro l'1'45"57, nella prova vinta dall’olandese Samuel Chapple con 1'44"88.

La finale dei 3000 metri femminili viene in qualche modo macchiata dal grave infortunio all’olandese Maureen Koster che cade nel corso della gara e rimane a terra svenuta, riprendendosi fortunatamente dopo qualche minuto, ma sarebbe stato opportuno fermare la gara che viene vinta poi dall'irlandese Sarah Healy in 8'52"86, mentre l'azzurra Ludovica Cavalli non trova la miglior serata e chiude undicesima in 9'07"20

Nella pentathlon infine, l'italiana Sveva Gerevini viene condizionata nelle due prove del pomeriggio, dopo aver chiuso la mattina in nona posizione, da un dolore al piede ma stringendo i denti ottiene una buona misura di 6,20 nel salto in lungo per poi, nella prova conclusiva degli 800 metri conduce in testa per quasi tre giri prima di accusare la fatica, ma sarebbe settima al traguardo in 2'14'58 e sesta nella classifica con 4487 punti, se non fosse che viene squalificata per aver messo un piede all’interno della curva, all’inizio dell’ultima giro, con zero punti assegnati quindi negli 800, che la retrocedono al tredicesimo posto con 3588, con l'oro per la finlandese Saga Vanninen con 4922.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri