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ATLETICA

Erika Saraceni continua a progredire nel triplo ma non vuole forzare i tempi della sua crescita

Intervista esclusiva alla 18enne saltatrice milanese, uno dei principali talenti femminili dell'atletica italiana

di Redazione Sprintnews
11 Feb 2025 - 09:23
 © Grana/Fidal

© Grana/Fidal

Erika Saraceni, 18 anni compiuti il 21 maggio dell'anno scorso, è certamente una delle sportive più promettenti dell'atletica italiana, al punto che alla fine del 2023 è stata anche insignita dalla FIDAL del titolo di miglior atleta donna emergente al pari di Mattia Furlani che ricevette il riconoscimento tra gli uomini, in una specialità oltretutto quale il salto triplo che è sicuramente tra le più difficili da apprendere a livello tecnico, per cui ci vuole tantissima applicazione mentale oltre che ovviamente un grande talento.

Nata a Milano da genitori entrambi appassionati di atletica, il padre Enrico è stato anche azzurro della 4x400 nazionale assoluta anche se viene ricordato per essere l'icona dell'attività master in Italia grazie ai suoi vari successi internazionali, la madre Rosa Anibaldi a sua volta atleta master ma dopo e anche attualmente allenatrice, ha iniziato in pista nelle discipline di corsa con ostacoli favorita da caviglie esplosive che l'hanno poi orientata verso i salti in estensione.

Il 2023, da allieva under 18, è stato l'anno della sua esplosione agonistica e il definitivo orientamento al salto triplo dove, a febbraio ha vinto il titolo tricolore indoor allieve ad Ancona con 12.86, ma soprattutto con gli acuti dell'estate quando, oltre ad aver vinto un'altra maglia tricolore sempre under 18 all'aperto con 12.76, ha conquistato una splendida medaglia d’oro agli EYOF (European Youth Olympic Festival) di Maribor con un balzo a 13,42 che le ha regalato un miglioramento di oltre mezzo metro, oltre che il record nazionale under 18, e poi ha offerto un'altra magnifica prova nella finale dei campionati europei under 20, con avversarie quindi di una categoria superiore alla sua, dove ha chiuso in quarta posizione sfiorando il podio con 13,40.

Il 2024 è stato un anno di consolidamento sulle eccellenti misure già raggiunte per la sua giovanissima età, con due titoli italiani under 20 al suo primo anno tra le juniores, ma soprattutto con un terzo posto ai campionati italiani assoluti di La Spezia con il personale migliorato a 13,43 e poi lo stesso piazzamento ma a livello mondiale, nell'ambito dei campionati iridati under 20 di Lima in Perù, dove nella finale è ancora progredita con un balzo di 13,47.

La nuova stagione 2025 è iniziata sotto i migliori auspici con due vittorie, dapprima nel Memorial Alessio Giovannini del 18 gennaio ad Ancona con un nuovo ritocco del suo limite a 13.48, poi migliorato ancora nel corso del successo nei campionati italiani juniores al coperto sempre nel capoluogo marchigiano, dove ha ottenuto la misura di 13,51 che la proietta verso nuovi obiettivi a iniziare dai prossimi campionati assoluti indoor del 22 e 23 febbraio.

© Grana/Fidal

© Grana/Fidal

Erika un inizio di stagione veramente positivo, dopo quella passata che ha avuto il suo picco nel bronzo mondiale di Lima. Cosa ti aspetti dagli assoluti del 22/23 febbraio che sarà il tuo prossimo impegno?

"Non voglio pormi aspettative per i campionati italiani assoluti. So che il record italiano under 20 indoor di 13,65 non è lontano e potrebbe anche essere alla mia portata, ma il mio obiettivo principale è ritrovare le sensazioni di un salto nullo, ma molto lungo, che ho fatto al Memorial Giovannini. Voglio tornare a casa con la consapevolezza di aver dato il massimo in tutti i salti, senza rimpianti".

Hai solo 18 anni compiuti lo scorso 21 maggio, ma già dal 2023 ti sei messa in grande evidenza al punto che alla fine di quell'anno hai ricevuto dalla Fidal il riconoscimento di miglior talento femminile emergente. Ai grandi onori corrispondono però i grandi oneri di dover sopportare una diversa pressione in quanto c'è sempre una notevole attesa quando scendi in pedana. Questa condizione ti ha mai creato qualche preoccupazione?

"In realtà non ho mai avuto queste preoccupazioni, o per lo meno le preoccupazioni che ho sono di non soddisfare me stessa, perché non mi interessa più di tanto di non soddisfare le aspettative degli altri. Le mie misure non le vedo come un ostacolo da superare, in gara penso solo alla pedana, da cui prendo slancio per provare a spiccare il mio miglior salto a ogni singolo tentativo. Il mio focus in gara non è superare il mio personal best ma superare i miei obiettivi che non si fermano alle misure".

Tra i tanti momenti belli della tua pur giovanissima carriera quale è stato quello sino a ora più emozionante?

"Ho vissuto tanti momenti speciali nella mia carriera, ma quello che porterò sempre nel cuore sono gli EYOF del 2023. È stato il mio trampolino di lancio, nonostante fossi ancora under 18. La sorpresa di migliorare di oltre 50 cm rispetto ai miei salti precedenti è stata incredibile, e l’emozione di quel momento è qualcosa di impagabile".

Tu sei ancora una studentessa delle scuole superiori, al quinto anno, con importanti impegni scolastici. Come riesci a conciliare la tua attività sportiva con questi?

"Bilanciare studio e atletica sta diventando sempre più impegnativo, perché il livello di entrambe le cose si sta alzando. Essendo molto determinata, cerco di dare il massimo in entrambi gli ambiti, mantenendo un equilibrio tra scuola e sport. Anche la scelta della mia futura università è stata influenzata dai miei impegni atletici, in quanto ho dovuto accantonare alcune facoltà che mi interessavano per poter eccellere sia nello studio che nello sport. Fortunatamente, il supporto dei miei allenatori e dei professori, insieme alla mia capacità di organizzare il tempo, mi aiuta a gestire tutto al meglio".

© Grana/Fidal

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I tuoi genitori sono due ex atleti innamorati dell'atletica a vario titolo. Ti sei avviata a questo sport grazie a loro?

"Mia madre mi ha avvicinata all’atletica fin da piccola, ma senza mai forzarmi. Mi ha fatto scoprire questo mondo, ma la scelta di praticarlo seriamente è stata completamente mia".

All'inizio sembravi più indirizzata verso le discipline della corsa, in particolare gli ostacoli. Quando e come è avvenuta la virata verso i salti, in particolare il triplo, disciplina molto tecnica?

"Nel 2021, quando ero cadetta al secondo anno, ho partecipato ai campionati italiani nei 300 ostacoli, ma in finale sono caduta e ho sviluppato un po’ di timore nell’affrontare le barriere. Due settimane dopo, ai campionati di società, dovevo gareggiare in due discipline. Dato che ero già forte nel lungo, ho scelto di affiancarlo al salto triplo, che sembrava la scelta più naturale. Nonostante la mancanza di preparazione, ho ottenuto un ottimo risultato e da lì è nato un amore a prima vista per questa specialità".

Da chi è formato il tuo staff tecnico e come si svolge una tua settimana tipo di allenamento?

"Il mio team è composto dal mio allenatore principale, Aldo Maggi, che mi segue tre volte a settimana. Ho iniziato a lavorare con lui nel 2022 per risolvere un infortunio, e da allora sono entrata a far parte del suo gruppo. Aldo è un esperto di ostacoli, ma ora che mi sto specializzando nel triplo seguiamo i programmi del tecnico dei salti, Eugenio Paolino, con cui mi alleno quando riesco ad andare a Imperia. Inoltre, due volte a settimana lavoro con l’osteopata Giacomo Consorti, che mi segue sia in palestra che nella terapia osteopatica".

© Grana/Fidal

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Rispetto all'anno scorso avete introdotto delle novità significative nella preparazione o i tuoi carichi di lavoro sono rimasti simili in considerazione oltretutto che questo sarà per te anche l'impegnativo anno della maturità?

"Quest’anno i miei allenamenti sono molto diversi rispetto a quelli dell’anno scorso, non tanto in termini di quantità, ma di qualità. Mi alleno con la stessa frequenza, ma in pista, oltre alla corsa, sto lavorando molto sulla tecnica dei balzi, mentre in palestra le schede sono strutturate in modo differente. Ho inserito sedute specifiche per la reattività, la forza elastica e la dinamica, rendendo il lavoro più mirato ed efficace".

C'è qualche atleta del presente o del passato a cui ti ispiri?

"Gli atleti che mi ispirano sono Mattia Furlani e Dariya Derkach. Ho conosciuto Mattia prima che iniziasse il salto in lungo e ho visto in prima persona la sua incredibile crescita. Lo ammiro molto per come ha affrontato la sua carriera sportiva, poiché ha vissuto in un brevissimo tempo il passaggio da atleta giovanile ad atleta nella top tre del mondo assoluto. Personalmente penso sia stato davvero difficile da vivere anche psicologicamente, e questo per me lo rende un grande punto d’ispirazione e ammirazione, sia a livello atletico che personale. Dariya, invece, è sempre stata un punto di riferimento per me nel salto triplo. Mi piace il suo approccio alle gare e, fisicamente, mi sento simile a lei, quindi osservarla mi aiuta a cogliere spunti tecnici per migliorare".

Il tuo principale appuntamento di categoria under 20 di questa stagione saranno gli Europei a Tampere in Finlandia dal 7 al 10 agosto. I mondiali assoluti in Giappone a settembre possono essere un obiettivo o solamente un sogno?

"Non ho mai considerato seriamente i mondiali in Giappone. Mi piace dare il massimo in tutto ciò che faccio, quindi preferisco concentrarmi sugli europei under 20, dove posso puntare a un risultato che mi soddisfi davvero. Andare ai mondiali solo per fare tre salti senza entrare in finale sarebbe più un viaggio turistico che una gara vera e propria. Tuttavia, se il mio personal best dovesse migliorare significativamente nei prossimi mesi, potrei riconsiderare l’idea".

Quali sono le tue passioni fuori dall'atletica e, soprattutto, trovi il tempo per seguirle visti gli impegni sempre crescenti che hai?

"Oltre all’atletica, adoro trascorrere tempo con le mie amiche, che riescono sempre a organizzare le uscite in modo che io possa partecipare senza troppe preoccupazioni. Inoltre, mi piace guardare serie TV in lingua originale, sia per il piacere di immergermi nelle storie, sia perché trovo che sia un ottimo modo per migliorare le mie capacità linguistiche, utili quando viaggio all’estero per le competizioni".

© Team Italia Lima 2024

© Team Italia Lima 2024

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