Il presidente della Fidal: "Se tornassimo indietro faremmo qualcosa di divero. Marcell voleva correre"
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"Marcell Jacobs voleva correre la staffetta, quando è andato in pista ha riavvertito un dolore al polpaccio, in un punto diverso da quello della finale dei 100": lo dice Stefano Mei, presidente della Fidal, facendo il punto sulla rinuncia dell'olimpionico alla 4x100. "Il suo allenatore era un po' più perplesso, Marcell era disponibile ma poi ha dovuto rinunciare", ha aggiunto Mei, parlando da Casa Italia a Monaco per il bilancio di fine Europei. "Ho voluto io un confronto con lui e il suo allenatore per capire quale fosse la situazione: assolutamente non c’è' stata alcuna lite né alterco".
"Forse qualche errore è stato commesso - ha aggiunto Mei, parlando della rinuncia di Jacobs alla 4x100 - tornassimo indietro faremmo forse qualcosa di diverso. Ma è andata così".Il presidente Fidal ha ricordato che "Jacobs ha avuto il coraggio di andare a Eugene ma si è dovuto fermare, poi ha avuto il coraggio di venire qui e ha vinto l'oro. Nella vita di un atleta succedono queste cose, ed è normale che un allenatore voglia preservare l’Integrità del suo atleta, e che l'atleta pensi di voler correre. Ma io stesso, prima dei Mondiali e di questi Europei, a Marcell avevo detto 'se non te la senti non correre'. Sono stato atleta, so cosa vuol dire".