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Straordinaria impresa del 20enne fenomeno azzurro che trionfa al termine di una gara molto intensa. Fabbri quarto nella finale del getto del peso
di Ferdinando Savarese© afp
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Mattia Furlani vince con la misura di 8,30 la medaglia d'oro nel salto in lungo dei campionati mondiali al coperto di Nanchino in Cina, primo grande trofeo internazionale assoluto della sua giovanissima carriera che lo aveva già visto sul podio quattro volte nelle quattro principali manifestazioni internazionali degli ultimi 12 mesi, con tre argenti e un bronzo tra mondiali ed europei indoor, europei e olimpiadi, in una competizione dagli altissimi contenuti tecnici visto che l'argento va al giamaicano Wayne Pinnock con 8.29, lo stesso che lo aveva preceduto sul podio a cinque cerchi di Parigi, mentre il bronzo all'australiano Liam Adcock con 8.28, con il greco super campione di tutto Miltiadis Tentoglou quinto a 8,19.
Una gara veramente appassionante dove Furlani inizia con un nullo molto evidente, ma poi piazza il salto che si rivelerà vincente al secondo tentativo con stacco sull'asse di battuta quasi perfetta, rispondendo subito a Pinnock e Adcock che avevano già raggiunto 8.28, per poi fare un altro nullo al terzo, 8.28 nel quarto seguito da un ulteriore nullo, ma nel frattempo il giamaicano è riuscito a migliorarsi solo di 1 centimetro, mentre l'australiano non è andato oltre quanto fatto in precedenza, per cui l'ultima prova di Mattia a 8,21 è stata solo una prestigiosa passerella di contorno al trionfo già acquisito.
È la sesta medaglia italiana nel salto in lungo maschile nella storia dei mondiali indoor, la prima d'oro, dopo l’argento dello stesso Furlani un anno fa e i tre bronzi di Giovanni Evangelisti nel 1985, 1987, 1991, oltre che di Andrew Howe nel 2006.
LE DICHIARAZIONI DI FURLANI
"È l’oro che ho sognato e desiderato. Dopo gli europei indoor sono rimasto concentrato, ci ho creduto fino alla fine di poter competere con i migliori al mondo. Ci sono riuscito e per me è incredibile. Ho vinto di un centimetro, ma questo è lo sport. Sono più che contento di aver fatto un’ottima gara, anche se c’è da lavorare dal punto di vista tecnico e si può fare ancora meglio, devo avere più sicurezza nella rincorsa. Il salto a 8,30 è stato bellissimo, puntavo soprattutto a una misura per qualificarmi agli ultimi salti, poi mi sono accorto che era 8.30, e quello a 8,28 poteva essere molto di più. Per me è qualcosa fuori dal normale, un onore essere il primo azzurro d’oro a un mondiale nel lungo, ma ci sono ancora tante tappe da fare. L’abbraccio con mia mamma (Khaty Seck sua allenatrice ndr) non si può spiegare in quanto sappiamo, io e lei, le lacrime versate ad Apeldoorn perché quel giorno valevo di più. Adesso siamo qui a un mondiale vinto e me lo voglio godere. Ai mondiali di settembre a Tokyo andiamo per sognare ancora, con la stessa tenacia, per fare di meglio".
LA STORIA AGONISTICA DI MATTIA
Nato a Marino in provincia di Roma il 7 febbraio 2005, dal padre Marcello ex saltatore in alto con personale di 2.27, e dalla madre Khaty Seck ex velocista senegalese, inizia a praticare atletica verso i 13 anni dopo avere giocato a basket dagli 8 a Rieti, dove nel frattempo si era trasferito con la famiglia nel 2010, sulle orme in particolare della sorella Erika, saltatrice in alto con personale di 1.94, e in tale disciplina ottiene i primi importanti piazzamenti della sua carriera raggiungendo nel 2021, a soli 16 anni, la finale negli europei under 20 contro atleti più grandi di lui anche di tre anni.
Pur pensando di orientarsi verso il salto in alto, essendo dotato di una grande velocità di base nell'inverno del 2022 quasi per gioco prova una gara di salto in lungo, raggiungendo due volte 7.47 a soli cinque centimetri dal limite indoor della categoria under 18 di Andrew Howe, a cui poi nell'estate successiva toglie il primato all'aperto allievi dopo 21 anni con un grande balzo a 7.87 che comincia a minare la sua precedente convinzione, più volte espressa, di voler puntare solamente all'alto, per poi poche settimane dopo vincere dapprima due ori agli europei under 18 di Gerusalemme, sia nell'alto che nel lungo, ma superando in questa disciplina per la prima volta gli 8 metri con 8.04, al punto che si presenta ai mondiali under 20 proprio in questa specialità conquistando la finale, e successivamente nello stesso anno debutta addirittura in Diamond League a Montecarlo, per chiudere la stagione nei campionati societari dove, oltre al lungo, fa l'ultima gara della sua pur giovanissima carriera nell'alto.
Nel 2023 stabilisce il record europeo under 20 al coperto di lungo con 7.99, per poi nella stagione all'aperto togliere ad Andrew Howe anche il primato italiano under 20 con 8.24, dopo 19 anni, e vincere ancora a Gerusalemme con 8.23 il titolo europeo juniores prima di partecipare alla sua prima grande manifestazione internazionale assoluta, i mondiali di Budapest, dove viene eliminato nelle qualificazioni.
Il 2024, a soli 19 anni e in teoria ancora nella categoria juniores under 20, è l'anno della definitiva consacrazione a livello mondiale assoluto in quanto, dopo aver ritoccato il suo record europeo under 20 indoor con 8.08, ha tolto ad Andrew Howe l'ennesimo primato, quello assoluto al coperto con 8,34 dopo 17 anni, ma soprattutto è l'unico atleta italiano capace di conquistare tre podi nelle tre più importanti manifestazioni dell'anno, argento ai mondiali indoor di Glasgow con 8.22, argento agli europei di Roma con il personale attuale di 8.38, bronzo alle olimpiadi di Parigi con 8.34, per poi a fine anno essere insignito dalla Fidal del titolo di miglior atleta assoluto italiano del 2024, e da World Athletics di quello di miglior giovane atleta maschile emergente del mondo.
Nella stagione invernale 2025 ottiene con 8.37 la miglior misura stagionale mondiale e si presenta agli europei al coperto di Apeldoorn da grande favorito, anche per l'assenza di Tentoglou, ma pasticcia molto con la nuova rincorsa da 18 passi con preavvio e si ferma a 8,12 che viene superato all'ultimo salto di 1 centimetro dal bulgaro Bozhidar Sarâboyukov, lo stesso centimetro con cui invece oggi ha ottenuto il primo grande trionfo della sua sensazionale carriera.
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Nella finale diretta del getto del peso Leonardo Fabbri chiude ai piedi del podio in quarta posizione con un miglior lancio di 21.36, una misura certamente non all'altezza del suo enorme potenziale peraltro mostrato anche in stagione con il miglior risultato annuale di 21,95 che sarebbe ampiamente bastato per vincere una gar,a dove l'oro finisce sul collo del neozelandese Tom Walsh con 21.65, davanti ai due statunitensi Roger Steen e Adrian Piperi rispettivamente con 21.62 e 21.48, con il primo che sfila all'ultimo tentativo il bronzo all'azzurro, mentre l'italo sudafricano Zane Weir è ottavo, anche lui ben sotto il suo 21,76 stagionale con 20,63.
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Nell'altra gara della serata cinese conclusiva dei campionati iridati indoor, si ferma in semifinale l’avventura di Elisa Di Lazzaro nei 60 ostacoli donne, che chiude settima la sua semifinale in 8"42 a causa di un impatto con la quarta barriera, che di fatto condiziona la sua gara dopo una partenza molto buona.
MEDAGLIE E MIGLIORI PIAZZAMENTI AZZURRI AL TERMINE DELLA MANIFESTAZIONE MONDIALE
Oro: Mattia Furlani (lungo); Andy Diaz (triplo)
Argento: Zaynab Dosso (60)
Quarto posto: Lorenzo Simonelli (60hs); Leonardo Fabbri (peso)
Sesto posto: Manuel Lando (alto)
Settimo posto: Roberta Bruni (asta); Elisa Molinarolo (asta)
Ottavo posto: Zane Weir (peso); Idea Pieroni (alto)