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Atletica, il fratello di Tortu indagato per spionaggio su Jacobs che dichiara: "Credo all'estraneità di Filippo, ma sono triste"

Gli aggiornamenti sulla presunta vicenda dello spionaggio ai danni di Jacobs che in serata ha fatto le sue prime dichiarazioni, cosi come Mei presidente FIDAL

di Redazione Sprintnews
14 Feb 2025 - 22:04
 © Giancarlo Colombo (Meeting Savona)

© Giancarlo Colombo (Meeting Savona)

Giacomo Tortu, fratello di Filippo velocista e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo del 2021 nella staffetta 4x100, sarebbe secondo quando dichiarato da alcune agenzie di stampa quali Ansa e Adnkronos, direttamente indagato in un filone dell'inchiesta della Procura di Milano sulle cyber-spie di Equalize per concorso in presunte intercettazioni abusive.

La vicenda è esplosa all'attenzione generale ieri dopo un articolo apparso su "Il Fatto Quotidiano", dove è stato citato un verbale nel quale l'ex poliziotto Carmine Gallo avrebbe affermato come Giacomo Tortu gli avesse chiesto, nel settembre del 2021, informazioni riservate sia sui risultati delle analisi del sangue di Marcell Jacobs, che sulle conversazioni telefoniche e via chat tra il campione olimpico in Giappone dei 100 e della 4x100 metri con i suoi collaboratori.

JACOBS: "CREDO A FILIPPO CHE DICE DI ESSERE ESTRANEO, MA SONO TRISTE"

"Personalmente credo a Filippo Tortu quando dice di essere estraneo alla vicenda che coinvolge il fratello Giacomo". Lo dichiara all'Ansa Marcell Jacobs. "Detto questo - aggiunge l'olimpionico dei 100 a Tokyo - che qualcuno abbia potuto spiare i miei cellulari mi rattrista e mi preoccupa. E dal presidente della Fidal, Stefano Mei, mi sarei almeno aspettato solidarietà, in attesa che la Procura completi le indagini".

MEI: "LA FEDERAZIONE NON È PREOCCUPATA NE' RATTRISTATA"

In serata quasi in contemporanea con le prime parole di Jacobs sulla vicenda è intervenuto anche Stefano Mei, presidente della FIDAL, che si è così espresso: "Se quanto ipotizzato fosse confermato la procura federale sarà pronta ad aprire un fascicolo. Ma Filippo Tortu non risulta assolutamente sfiorato dall'indagine. La federazione non è preoccupata nè rattristata. Come sempre, in nazionale andrà chi è più veloce e questa sarà la regola che varrà anche per la staffetta".

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