La saltatrice azzurra costretta a spostare l'esordio in un meeting italiano, perché in quello inizialmente programmato a Dusseldorf ci sarà l'esperimento della pedana libera
di Redazione Sprintnews© Gabriele Seghizzi courtesy by Red Bull
Larissa Iapichino esordirà nella nuova stagione agonistica domenica 9 febbraio al Palaindoor di Padova, nell'ambito di una gara a inviti inserita in un meeting regionale, dove proverà la sua nuova rincorsa a 17 passi senza preavvio e partendo da ferma con il piede sinistro, ma non era questo il programma originario della saltatrice azzurra in quanto avrebbe dovuto debuttare nell'Istaf Indoor di Dusseldorf, prova Silver del Continental Tour Indoor, ma la decisione degli organizzatori comunicata al suo staff 8 giorni prima della gara, di introdurre l'esperimento della nuova pedana da 40 centimetri per lo stacco, ha fatto prendere una strada diversa come precisato dal suo tecnico e padre.
LE DICHIARAZIONI DI GIANNI IAPICHINO
"Avevamo confermato la presenza di Larissa già da dicembre, peraltro preannunciando che l'atleta avrebbe fatto un'importante prova test di una nuova rincorsa più lunga. Siamo soliti mantenere i nostri impegni ma ci hanno comunicato solamente 8 giorni prima del meeting che sarebbe stata introdotta questa novità con la nuova pedana sperimentale, e questo ci ha pure messo in grande difficoltà in quanto avevamo programmato meticolosamente l'impegno in funzione della stagione al coperto, ed era per noi fondamentale gareggiare in quella data. Siamo ovviamente grati alla Fidal Veneto che ha inserito una gara specifica nel contesto di un meeting regionale a Padova, ma rimaniamo sia io che Larissa molto amareggiati per quanto accaduto e per la decisione di sperimentare questa nuova regola in un evento così importante a livello internazionale. Preciso, e parlo senza problemi anche a nome di mia figlia che mi condivide in tale senso, come io sia totalmente contrario a questa novità che snaturerebbe totalmente la disciplina, e mi fa molto piacere che vi siano già state delle precise prese di posizione come quella del campione olimpico Tentoglou"
© Julie Fuster
Per la saltatrice azzurra, vincitrice nel 2024 della Diamond League della sua disciplina nelle finali di Bruxelles, i prossimi appuntamenti saranno poi gli assoluti di Ancona del 22 e 23 febbraio, ma soprattutto gli Europei al coperto di Apeldoorn nei Paesi Bassi, manifestazione nella quale due anni fa a Istanbul conquistò la medaglia d'argento con l'attuale personale di 6,97.
Tornando all'esperimento voluto da World Athletics per il meeting tedesco dove peraltro ci sarà anche un’ospite d’eccezione quale la tedesca Malaika Mihambo, medaglia d’oro olimpica a Tokyo e medaglia d’argento a Parigi, va evidenziato come la nuova proposta preveda una zona di battuta di 40 centimetri, contro i 20 attuali, con la caratteristica che sarebbe nullo sia se si stacca oltre come adesso, ma anche prima, e in ogni caso come giustamente fatto notare da Gianni Iapichino stiamo parlando di una nuova disciplina, totalmente diversa da quella attuale con tutte le conseguenze che comporterebbe, quali su tutte il valore da attribuire agli attuali record.
Le reazioni del mondo del salto in lungo a livello agonistico sono sempre state negative su tale rivoluzione, già da quando se ne era cominciato a parlare all’inizio del 2024, e fra le tantissime voci contrarie citiamo proprio quella ripresa anche da Iapichino da parte del super campione di tutto della specialità, il greco Miltiadis Tentoglou che si è espresso nelle ultime ore in modo particolarmente duro: "E' una stronz....Devi correre come uno sprinter e atterrare perfettamente sulla tavola: questa è la parte difficile del salto in lungo. Il salto in sé è facile. La parte difficile è la corsa. Se cambiano la regola non farò più il salto in lungo. Passerò al triplo".
Anche il più famoso lunghista della storia, il figlio del vento lo statunitense Carl Lewis, si è dichiarato totalmente contrario pur se in maniera più ironica: "Allora perché non rendere il canestro del basket più grande per i tiri liberi? Sono in molti a sbagliarli", facendo riferimento alla motivazione addotta per l'esperimento legato al fatto che i salti nulli in una gara di lungo sono tanti.