Duplantis si accontenta di vincere con 5,92. Ottime prove delle campionesse olimpiche keniane Kipyegon e Chebet nei 1000 e 5000 metri
di Redazione Sprintnews© Getty Images
Karsten Warholm, 29enne atleta norvegese primatista del mondo dei 400 ostacoli, inaugura nel migliore dei modi l'introduzione all'interno del circuito della Diamond League della nuova disciplina dei 300 ostacoli, vincendo a Xiamen in Cina nel primo evento della stagione 2025 con il nuovo record del mondo di 33"05, che peraltro già gli apparteneva con 33"26 risalente al 2021, e dando lustro nell'ultima gara in programma a una manifestazione che non aveva offerto sino a quel momento riscontri tecnici eccezionali, a cominciare dalla prova più attesa del salto con l'asta dove l'extraterrestre svedese Armand Duplantis si è accontentato di vincere con 5.92, fallendo i tre successivi tentativi a 6.02.
Warholm, che ha vinto il Trofeo del Diamante due volte sui 400 H nel 2019 e nel 2021, si è imposto nettamente davanti al brasiliano Matheus Lima secondo in 33"98 e al giapponese Ken Toyoda terzo in 34"22, dimostrando una condizione stratosferica che è certamente per lui di buon auspicio nell'ottica della difesa a settembre in Giappone del suo titolo mondiale di Budapest 2023 sulla pista dove vinse l’oro olimpico nel 2021 con il record del mondo di 45”94, ricordando come l’anno scorso Warholm fu secondo a Parigi in 47”06 dietro allo statunitense Raj Benjamin.
Nella gara dell'asta maschile invece, dietro al fenomeno svedese primatista del campione e pluricampione di tutto, si piazza ancora una volta il greco Emmanouil “Manolo” Karalis con 5,82 e il successivo ritiro a 5.92 in quanto al secondo tentativo fallito su tale quota si è leggermente infortunato, mentre terzo è l'olandese Menno Vloon, che ha condiviso la medaglia d’oro proprio con Karalis agli Euroindoor di Apeldoorn 2024 dove era assente Duplantis, con la stessa misura ma con un errore in più.
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Nelle prove del mezzofondo piano la keniana due volte campionessa olimpica di Parigi nei 10.000 e 5.000, Beatrice Chebet, vince la prima grande sfida dell'anno sui 5000 metri contro l'etiope Gudaf Tsegay, primatista mondiale su tale distanza, con la prima che si impone nettamente con il tempo di 14'27"12 davanti all'avversaria seconda in 14'28"18, con al terzo posto terza l'altra etiope Birke Haylom in 14'28"80, mentre un'altra keniana campionessa a cinque cerchi tre volte sui 1500 metri, Faith Kipyegon, domina senza problemi e sfiora di 23 centesimi il record mondiale sui 1000 metri con 2''29"21 davanti alle due australiane Abbey Caldwell e Sarah Billings, seconda e terza rispettivamente in 2'32"94 e 2'33"45.
Nelle prove veloci dell'atletica si viaggia in realtà abbastanza piano, forse per il periodo della stagione molto lunga o magari per condizioni dell'aria non ideale anche se il vento di fatto era assente, con la vittoria nei 100 metri maschili del sudafricano Akani Simbine in 9"99, ma dietro di lui il keniano Ferdinand Omanyala chiude in 10"13 e il britannico Jeremiah Azu in 10"17, con il botswano oro olimpico dei 200 Letsile Tebogo solo settimo in 10"20, mentre anche i 200 donne non offrono prestazioni cronometriche di rilievo con la vittoria della statunitense Anavia Battle in 22"41 davanti alla giamaicana Shericka Jackson seconda in 22"79 e all'altra USA Jenna Prandini terza con 22"97, e la svizzera Mujinga Kambundji, oro nei 60 indoor di Nanchino ma grande specialista del mezzo giro di pista, addirittura ultima in 23"51.
Nella prova dei 400 metri maschili arrivo veramente sul filo dei centesimi con il botswano Bayapo Ndori che brucia in 44"25 il favorito statunitense Christopher Bailey, campione del mondo indoor a Nanchino, secondo in 44"27 mentre terzo è l'altro botswano Busang Collen Kebinatshipi in 44"53 e quarto il grenadino Kirani James con 44"89, atleta che vanta in passato un personale di 43"74.
Nelle prove veloci con ostacoli sorprese sia al femminile che al maschile, con in tale secondo ambito la sconfitta nei 110 H dello statunitense campione olimpico Grant Holloway, alla seconda sconfitta consecutiva in pochi giorni, addirittura settimo con 13"72 nella gara vinta dal connazionale Cordell Tinch in un ottimo 13"06, davanti al giapponese Rachid Muratake secondo in 13"14 e al cinese Jiunxi Liu terzo in 13"24, mentre tra le donne nei 100 H la favorita bahamense Devynne Charlton, recente oro mondiale indoor a Nanchino sui 60 H, non finisce neppure la prova vinta dalla giamaicana Danielle Williams con 12"53 davanti alla statunitense Grace Stark seconda in 12"58 e alla sudafricana Marlone Fourie terza in 12"62.
La campionessa olimpica, mondiale ed europea del salto in alto donne con 2.10 metri, l'ucraina Yaroslava Mahuchik, vince senza strafare la gara con soli tre salti utili a 1.91, 1.94 e 1.97, rinunciando poi a proseguire e lasciando alle sue spalle le australiane Eleanor Patterson e Nicola Olyslagers, rispettivamente seconda e terza con la stessa misura di 1.94 ma con differenti numeri di errori.
La statunitense due volte campionessa olimpica Valarie Allman, già capace in stagione di lanciare a 73.52 lo scorso 12 aprile a Ramona, vince la gara di lancio del disco donne con la misura di 68,95 davanti alla cubana Yaimé Perez seconda con una miglior misura di 66.26, e all'altra USA di origini hawaiane Laulaga Tausaga terza con 64.91, mentre l'unica azzurra presente nel meeting inaugurale della Diamond League 2025, la primatista nazionale Daisy Osakue, chiude settima con 60,25.
Nella gara di getto del peso femminile grande prestazione dell'olandese Jessica Schilder vincitrice con l'eccellente misura di 20.47, suo personale all'aperto a 22 centimetri dal suo assoluto di record nazionale ottenuto questo inverno al coperto, con al secondo posto la statunitense Chase Jackson anche lei sopra i venti metri con un altrettanto ottimo 20.31, mentre terza è la cinese Gong Lijao con 19,62.
Nei 3000 siepi maschili il marocchino campione olimpico e mondiale Soufiane El Bakkali perde nettamente la sfida in volata lunga contro l'etiope Samuel Firewu, primo al traguardo in 8'05"61 rispetto all'8'06"66 dell'avversario, con al terzo posto il keniano Simon Kiprop Koech in 8'07"12, mentre per concludere le specialità del meeting cinese valide per l'assegnazione dei punti Diamond, lo specialista cinese del salto in lungo Zhang Mingkun, è l'unico atleta di casa a vincere una gara con la misura di 8,18 davanti all'australiano Liam Adcocj secondo con 8.15 e allo statunitense Marquis Dendy terzo con 8,10.