Domani la 42,195 km più antica del mondo con al maschile la presenza dell'etiope Lemma, vincitore a sua volta nel 2024
di Redazione Sprintnews© Getty Images
La 35enne keniana Hellen Obiri è la protagonista più attesa nella 129esima edizione della Maratona di Boston, la più antica corsa in strada sulla classica distanza dei 42,195 km, dove proverà ad aggiudicarsi la gara per il terzo anno consecutivo, prima atleta donna nel nuovo millennio dopo che tale straordinaria impresa riuscì all'etiope Fatuma Roba, vincitrice nel 1997, 1998 e 1999, ricordando poi le altre due atlete che vi riuscirono nella lunghissima storia dell'evento, la statunitense Bobbi Gibb nel 1966, 1967 e 1968, e la tedesca Uta Pippig nel 1994, 1995 e 1996, mentre la portoghese Rosa Mota riuscì pure lei ad aggiudicarsi tre successi ma non consecutivi, ne1987, 1988 e 1990.
La competizione in programma domani 21 aprile giorno di Pasquetta, duecentocinquantesimo anniversario statunitense del Patriot’s Day, si preannuncia piuttosto insidiosa per Obiri vista la presenza di sette atlete accreditate di un record personale al di sotto delle 2h20, quindi migliori del suo personale di 2h21'38 ottenuto proprio a Boston nel 2023, ma ogni maratona fa storia a se per le caratteristiche del percorso più o meno pianeggiante, e certamente quello di Boston è particolarmente impegnativo per i tanti saliscendi soprattutto nella seconda parte caratterizzata dalla Heartbreak Hill, ma in ogni caso tra le sue avversarie più pericolose va annotata su tutte l’etiope Amane Beriso, seconda in 2h21’58 nell'edizione del 2023 e che, con 2h14"58 realizzato a Valencia nel 2022, detiene il miglior crono tra le iscritte.
L’altra stella etiope in gara sarà Yalemzerf Yehualaw, che ha esordito sui 42,195 km con la vittoria di Amburgo in 2h17’23 nell’aprile 2022, pochi mesi prima di vincere la sua prima maratona major a Londra in 2h17’26 e diventare a soli 22 anni l’atleta più giovane di sempre a imporsi nella capitale britannica, con altre possibili candidate alla lotta per le prime posizioni che dovrebbero essere le altre keniane Sharon Lokedi, Irene Cheptai e Sharon Cherop, mentre l'altra loro connazionale, la straordinaria 45enne Edna Kiplagat già vincitrice a Boston nel 2017 e nel 2021, a New York nel 2010, a Londra nel 2014, oltre che due volte campionessa del mondo a Daegu 2011 e a Mosca 2013, non sembra in grado di poter reggere ormai il ritmo delle migliori.
Una possibile sorpresa invece potrebbe arrivare dall’altra etiope Buze Diriba, che ha corso la mezza maratona in 1h06’48 a Houston lo scorso gennaio e si è piazzata al quarto posto a Chicago nell'ottobre del 2024 con 2h20’22, mentre le atlete statunitensi meglio accreditate sono Emma Bates, Sara Hall ma soprattutto la 40enne Keira D’Amato, con quest'ultima dotata del miglior tempo tra le tre di 2h19'12 ottenuto a Houston nel gennaio 2022, mentre è presente anche la migliore delle atlete USA ai recenti giochi olimpici di Parigi, Dakotah Pepehn, che vanta un personale di 2h24’40 realizzato a Chicago nel 2023.
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LA MARATONA MASCHILE
Anche nella gara riservata agli uomini è presente il vincitore dell’edizione passata, l'etiope Sisay Lemma che parte con il miglior tempo tra gli iscritti grazie a un fantastico record personale di 2h01’48 realizzato in occasione della vittoria a Valencia nel 2023, crono che lo pone al quarto posto di sempre nella storia della specialità dopo i keniani Kelvin Kiptum primatista del mondo con 2h00’35, Eliud Kipchoge con 2h01’09 e Kenenisa Bekele con 2h01’41.
Il trentaquattrenne atleta africano, che disputerà la ventottesima maratona della sua lunga carriera in tale specialità iniziata con la vittoria di Carpi nel 2011, non arriva però alla gara nella condizione migliore in quanto, dopo aver vinto a Boston nel 2024 in 2h06’17, ha dovuto successivamente rinunciare alle Olimpiadi di Parigi per un infortunio, tornando poi sulla distanza dei 42,195 km a Valencia lo scorso 1° Dicembre con un decimo posto in 2h04’59.
Tra gli avversari di Lemma che tra le maratone major, oltre che a Boston, ha vinto pure nel 2021 a Londra in 2h04’01, ci saranno cinque dei primi sette classificati dell’edizione passata a iniziare dal 36enne keniano Evans Chebet, vincitore a sua volta di ben due edizioni di Boston nel 2022 in 2h06’51 e nel 2023 in 2h05’54, ma anche di New York nel 2022 in 2h08’41, oltre che detenere un personale di 2h03'00 rappresentante il quinto crono di sempre nella storia proprio dietro a Lemma, Chebet che invece nella passata stagione non ha avuto particolari intoppi fisici essendosi piazzato terzo a Boston in 2h07’22 e secondo a New York in novembre con 2h07’45.
Gli altri top runner keniani in gara sono John Korir e Albert Korir, al quarto e quinto posto l'anno scorso, con quest'ultimo terzo a New York sempre nel 2024, ma anche Cybrian Kotut e Haymanot Alew, secondo e terzo nella passata stagione in un'altra maratona major come quella di Berlino, senza dimenticare l'ugandese Victor Kiplangat, campione del mondo a Budapest nel 2023 e l'altro etiope 35enne Lelisa Desisa, vincitore a Boston nel 2013 e nel 2015, oltre che a New York nel 2018 in 2h05’59, ma che negli ultimi anni non è più riuscito a esprimersi per vari motivi ad alti livelli con vari ritiri nelle maratone a cui ha partecipato, con l'ultima conclusa nel 2020 a Valencia.
Tra gli altri atleti da seguire il tanzaniano Alphone Simbu, il rappresentante del Lesotho Tebello Ramakongoana, gli altri keniani Daniel Mateiko e Abel Kipchumba, gli altri etiopi Yemane Haileselassie, Asefa Boki e Muktar Edris, quest'ultimo al debutto in maratona dopo una brillante carriera in pista ma con un personale di 58’40 sulla distanza della mezza di 21.097 km, mentre i migliori statunitensi sono Conner Mantz, Clayton Young e CK Albertson.
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